Ogni riunione è stata diversa, ma un elemento ha fatto da denominatore comune: l’unità
Abruzzo
Anche noi abbiamo gioiosamente festeggiato insieme per ricordare la nascita del gruppo Ikeda Kayo-Kai e della Divisione donne italiana. Un’assemblea meravigliosa di donne e giovani donne unite da un unico obiettivo, che si raccontano come, grazie alla pratica del Buddismo di Nichiren, stanno rivoluzionando la loro vita. Questo si percepiva durante gli incontri, il potere della decisione che supera tutti gli ostacoli quando a sostenerlo c’è il Daimoku. Un incontro profondamente desiderato, e per questo l’inevitabile insorgere degli ostacoli è stata solo l’occasione per fare tutte insieme il salto in avanti. (Lea)
Emilia Romagna
Nel messaggio inviato in occasione della conferenza per la pace delle donne della SGI, il presidente Ikeda afferma: «Desidero offrirvi tre linee guida come espressione del mio sostegno e incoraggiamento a tutte voi, donne e giovani donne Soka, per le quali nutro il più profondo rispetto e ammirazione» (NR, 549, 10). Così durante il meeting del 7 giugno ci siamo chieste se anche noi stiamo “rispettando e ammirando” così profondamente ogni giorno la nostra vita e quella degli altri. Sensei ci insegna come amarci, ci allena all’apprezzamento più profondo delle nostre nobili vite e di quelle degli altri. Si respirava un’aria accogliente, familiare, gioiosa, piena di calore e umanità. La danza del ventaglio, le canzoni e le poesie ispirate al “voto condiviso di maestro e discepolo” e alla figlia del re drago… Ognuna si è sfidata nel far emergere appieno la propria creatività, per far risplendere come non mai il proprio potenziale in questa nuova epoca di pace. Unite abbiamo deciso di ripartire da ora, insieme al nostro maestro, per sentire ancora più forte il nostro valore e la grande missione delle donne e delle giovani donne Soka. (Cristina)
Piemonte
Respirare una vera solidarietà tra donne è cosa assai rara nella società, eppure sensei ci incoraggia costantemente a ricercarla e crearla. Per questo è così emozionante trovarsi in una casa con decine di donne e giovani donne, ognuna con il suo bagaglio, e comprendere che questa solidarietà è qui e ora, nella mia comunità, una realtà. La parola d’ordine in una tale assemblea non può essere che la gratitudine. Gratitudine verso il Gohonzon, verso il proprio maestro, verso le compagne di fede, ma anche verso la propria vita.
Non so quante di coloro che partecipavano per la prima volta inizieranno a praticare, ma so che sono rimaste toccate dai sorrisi di ognuna e dal desiderio di non arrendersi di fronte alla difficoltà! Sono certa che grazie a queste riunioni disseminate in tutto il Piemonte e la Valle d’Aosta, un cambiamento profondo nelle nostre comunità sia già avvenuto. Ora non resta che continuare in questa direzione insieme alle nostre amiche, senza farci abbattere dai venti contrari. (Valentina)
Puglia
L’attività donne e giovani donne della regione quest’anno è stata come un’onda lunga partita da gennaio che via via si ampliava coinvolgendo ognuna. Sensei ci ha incoraggiate ad avvolgere la nostra terra in un turbine di Daimoku e noi tutte siamo andate avanti guidate dal suo cuore che non lascia indietro nessuna. Lo studio mensile della Saggezza del Sutra del Loto ci ha aperto nuovi orizzonti e siamo state in grado di percepire l’importanza della nostra missione come Bodhisattva della Terra che possono illuminare la strada anche agli altri. Quest’anno ci siamo concentrate soprattutto sulla felicità delle singole persone, affinché ognuna si sentisse veramente a proprio agio e venisse accolta con calore. (Velleda)
Sardegna
Unite nella cura dei particolari. Cinquantadue i luoghi di riunione, disseminati in tutta l’isola, che hanno visto protagoniste più di mille donne e giovani donne, tra cui molte ospiti che partecipavano per la prima volta. «La sfida più grande è stata tutta la fase di preparazione – racconta Ilaria – durante la quale non abbiamo tralasciato niente: la ricerca del luogo più adatto, lo staff di protezione, i regalini e la cura delle esperienze». Proprio perché il desiderio condiviso da tutte è stato quello di creare un ambiente gioioso e pieno di speranza, così che ognuna potesse tornare a casa incoraggiata per lottare e vincere nella propria vita. (Barbara)
Toscana
Il comune denominatore dell’attività donne e giovani donne della regione Toscana è stata la commozione. Complice l’atmosfera intima dei luoghi di riunione, la gioia di essere generosamente accolte a casa di un’amica per incoraggiarsi reciprocamente. La lettura del messaggio del presidente Ikeda ha visibilmente emozionato tante partecipanti e la condivisione delle esperienze di madri, figlie, sorelle e amiche ha fatto il resto. Cinquemilaquattrocentoundici partecipanti in duecentocinquantasette luoghi di riunione, tra cui moltissime ospiti e non solo: c’è chi ha partecipato per la prima volta a un incontro buddista, e chi è tornata dopo tanto tempo cogliendo l’opportunità di qualche ora tutta al femminile, costellata di sorrisi. (Barbara)
Trentino Alto Adige-Südtirol
«Eseguire un’aurea danza di felicità e vittoria con un turbine di Daimoku» (NR, 549, 10): questo è stato il punto di partenza di tutta la regione, basarsi con forza e profondità sul Daimoku. La preparazione è stata gioiosa e tante donne e giovani donne si sono lanciate in prima linea a dispetto dei tanti impegni e degli ostacoli che via via sono emersi inevitabili, rafforzando i legami e sviluppando insieme coraggio e saggezza. È stata l’occasione per rinnovare il nostro voto per kosen-rufu esattamente dove siamo, sfidandoci nelle realtà familiari e di lavoro, sostenute da un ritmo di attività gioioso e dinamico.
Un clima di grande incoraggiamento, con esperienze intense e profonde. Nel commento di una partecipante c’è tutto lo spirito di questa attività: «Oggi dopo tanto tempo ho provato dentro il mio cuore la felicità assoluta. Sento una profonda gratitudine verso il Gohonzon, verso sensei e tutte le mie compagne di questo lungo viaggio». (Stefania)
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Commenti a caldo
Erica: Il 7 giugno si sono visti chiari i frutti delle determinazioni e dei legami creati tra donne e giovani donne a partire dalle attività dell’anno scorso. Dalle esperienze è venuto fuori come questo legame ci ha tutte rafforzate. La gioia più grande è stata vedere delle persone che si erano allontanate e con l’occasione di queste riunioni sono ritornate.
Nina: Mi ha colpita tanto la potenza delle esperienze che sono state raccontate, esperienze da cui emergeva la forza del legame con il maestro e una profonda gratitudine per i compagni di fede e per la Soka Gakkai. Delle giovani donne in particolare mi ha stupita la consapevolezza e l’immediatezza con cui comprendono il Buddismo.
Andrea: Nel percorso di preparazione sono cambiate tante cose, ho percepito quanto sono forti le donne e quanto ci incoraggiano. Prima forse le giudicavo, a volte mi sembravano pesanti e mi sentivo staccata. Ora sento realmente che sono il pilastro di questa organizzazione e della società, e voglio prenderle come esempio. Ho percepito il valore delle loro lotte gigantesche, la forza con cui si battono, sempre con il sorriso. Sono magnifiche. Nello stesso tempo in questi giorni ho sentito davvero il mio valore e quanto io stessa posso a mia volta incoraggiare!
Paloma: Ho vissuto con chiarezza quanto la crescita delle giovani donne sia dovuta anche al continuo incoraggiamento da parte delle donne. Ho realizzato improvvisamente che in questi dieci anni di pratica oltre al sostegno di mia madre, in ogni attività ho avuto sempre accanto una donna che mi sosteneva… un po’ come una zia. Ho percepito il loro abbraccio caloroso e la loro infinita fiducia nei nostri confronti che ci permette di esprimerci.
Silvia: Ho l’impressione che stiamo facendo un salto di qualità, e forse in questo ci sta aiutando lo studio della Saggezza del Sutra del Loto. E anche una maggiore consapevolezza rispetto all’importanza della preghiera. C’è molta attesa rispetto a questo appuntamento annuale, come un’occasione per prendere nuove decisioni o, a volte, per alcune che si erano un po’ perse, un’occasione per ricominciare.
Emanuela: Tante donne di tutte le età… mi guardo intorno e vedo mia mamma, piccola piccola, concentrata a praticare, e provo un moto di gioia. Prima di Gongyo ecco mia sorella con la sua bambina di sette anni, e poco dopo mia figlia ventenne mi fa la sorpresa e arriva anche lei! Da sette a ottantasette anni, ora siamo in cinque nella grande famiglia Soka, che gioia!
Francesca: Sensei l’anno scorso ci ha incoraggiate dicendo: «Se una donna di forte fede si alza e prende l’iniziativa con fermezza, riuscirà a guidare la famiglia e l’ambiente in cui vive verso la direzione della felicità» (NR, 540, 8). Con queste parole incise nel cuore, abbiamo deciso di ripartire. Gli ingredienti: un turbine di Daimoku, le guide del nostro maestro e una determinazione da leonesse! Risultato? Donne e giovani donne radiose, vere combattenti, con lo spirito di guerriere di kosen-rufu e l’aspetto di cigni eleganti.
Ilaria: Ho riflettuto meglio sul significato del termine “Divisione”: essere giovani donne significa sentirsi responsabili dell’apertura di una porta, un varco verso il futuro. Essere giovane e sentirsi donna non implica inesperienza e non esclude saggezza: è l’opportunità di vincere sempre armata di un sorriso!
Paola: La gratitudine non è propriamente nel mio DNA. Direi piuttosto che in fondo in fondo penso che tutto mi sia dovuto. Ma in questa attività ho provato ondate di gratitudine, qualcosa di veramente potente, che mi ha stupita. E questa gratitudine mi ha resa felice, sorridente e gioiosa. Grazie veramente di cuore a tutte, nessuna esclusa, ognuna per il suo particolare e unico modo di essere. Grazie!
Cinzia: Non sapevo se avrei potuto e voluto partecipare alla riunione del 7 giugno. È un periodo difficilissimo e sto lottando per trovare dentro la mia vita un grazie per tutto ciò che ho, ma soprattutto per ciò che ancora non ho realizzato. Poi, all’ultimo, la proposta di occuparmi della protezione: sono stata felice di accogliere le mie amiche e compagne di fede. Grazie a questo uno spiraglio di luce si è aperto e inizio a sentire quella gratitudine che non percepivo da tempo!
Chiara: Le donne sostengono da lontano, con dolcezza e in punta di piedi, come le mamme che guardano i figli giocare… Una donna ha deciso di ricevere il Gohonzon e un’altra, che è venuta per la prima volta, ha iniziato a praticare. Anche se nel corso della preparazione ci sono stati momenti difficili, l’obiettivo di tutte era rivolto alla gioia e questo è arrivato al cuore delle persone.
Rosa: Il filo conduttore di tutti gli interventi è stato come vincere e come realizzare ogni obiettivo, così come Ikeda ci trasmette con forza. L’esperienza di una donna, poi, ha ricordato l’importanza di essere un faro, un sole delle nostre comunità, di brillare come diamanti e costruire legami armoniosi nel nostro ambiente. Si sentiva la forza dei settori davvero protagonisti in prima linea… Essendo riunioni piccole c’è stato un confronto più profondo, esperienze che hanno toccato il cuore. Nella dimensione più intima si è mosso qualcosa di veramente grande.