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Le fondamenta della felicità - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 18:33

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    Le fondamenta della felicità

    Ciao a tutti! Questo mese presentiamo un nuovo estratto dal romanzo La nuova rivoluzione umana, in cui il presidente Ikeda racconta alcuni preziosi momenti di un corso dedicato alla Divisione futuro. A luglio ci sarà il nostro corso nazionale a Firenze!

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    Ciao a tutti! Questo mese presentiamo un nuovo estratto dal romanzo La nuova rivoluzione umana, in cui il presidente Ikeda racconta alcuni preziosi momenti di un corso dedicato alla Divisione futuro. A luglio ci sarà il nostro corso nazionale a Firenze!

    Shin’ichi [Yamamoto, pseudonimo di Daisaku Ikeda] era stato informato che una delle partecipanti aveva perso il padre, e voleva dire qualcosa per confortarla. Incoraggiare coloro che stanno attraversando le più grandi sofferenze è lo spirito della Soka Gakkai. Shin’ichi disse dunque: «Ognuno ha delle circostanze familiari differenti. Qualcuno di voi può non avere il padre o la madre. Chiunque ha entrambi i genitori è veramente fortunato. Ma dal punto di vista del Buddismo, coloro che hanno perso uno o anche entrambi i genitori possono di fatto diventare più felici di tutti. Com’è possibile questo?».
    La voce di Shin’ichi si fece risonante: «Se avete perso uno o entrambi i genitori, avrete certamente provato dolore e forse avete anche dovuto affrontare delle difficoltà economiche. Ma le difficoltà ci offrono l’opportunità di forgiare e perfezionare il nostro carattere. Ci permettono anche di comprendere la sofferenza degli altri e di incoraggiarli sulla base della nostra esperienza personale. In breve, le difficoltà sono un requisito importante per rafforzare se stessi e diventare dei leader. Perciò possiamo dire che fondamentalmente la sofferenza è una fonte di felicità.
    «Inoltre, alcuni di voi possono avere genitori che non praticano il Buddismo del Daishonin. Anche questo ha un profondo significato. Nel mio caso, quando ho iniziato a praticare ero il solo della mia famiglia a farlo. Di conseguenza, ero determinato a fare assolutamente del mio meglio per la felicità e il benessere di tutta la mia famiglia. Quella determinazione mi ha permesso di praticare sinceramente, senza mai allentare i miei sforzi. Voglio che sappiate che le avversità sono il campo di addestramento per la nostra crescita personale e ci aiutano a consolidare le fondamenta su cui costruire la felicità».
    Tutti gli studenti annuivano in segno di comprensione. In particolare, una studentessa del secondo anno di scuola superiore, seduta vicino a Shin’ichi, aveva le lacrime agli occhi mentre lo ascoltava attentamente. Si chiamava Kyoko Komori e suo padre era morto tre anni prima per un ictus. A quel tempo, lei frequentava la seconda media e la sorella minore era in quinta elementare. Da allora la loro madre le aveva allevate da sola.
    La famiglia Komori si era unita alla Soka Gakkai quando Kyoko aveva due anni. Subito dopo la sua nascita, a Kyoko era venuto un emangioma […] che aveva prodotto sul suo volto una malformazione cutanea rossastra. Con la radioterapia la malformazione scomparve, ma l’emangioma rimase. Fu circa in quel periodo che sua madre sentì parlare del Buddismo del Daishonin da una vicina e decise di provare a praticare.
    Ben presto l’emangioma di Kyoko si risolse del tutto, e anche suo padre, vedendo questa prova, si unì alla Soka Gakkai. Per anni, la famiglia di Kyoko si trovò in ristrettezze economiche a causa del fallimento degli affari del padre, ma grazie alla fede la situazione migliorò. Poco tempo dopo, però, il padre di Kyoko morì all’improvviso.
    Per mantenere le sue due figlie, la signora Komori iniziò a lavorare come guardia pedonale, che aiutava quotidianamente i bambini ad andare e tornare da scuola. Vedendo che sua madre stava in mezzo alla strada con la neve e con la pioggia d’inverno, o sotto il sole cocente in estate, Kyoko decise che dopo aver terminato la scuola media anche lei avrebbe trovato un lavoro così da poter aiutare sua madre in qualche modo.
    […] Quando entrò alla scuola superiore, iniziò a lavorare part-time in un negozio di ceramiche continuando ad applicarsi diligentemente nello studio. Voleva alleggerire il più possibile il peso a sua madre. «Devo fare del mio meglio» si diceva costantemente. I consigli di Shin’ichi durante quel corso la ispirarono profondamente. Aveva gli occhi colmi di lacrime mentre prometteva nel suo cuore: “Le difficoltà sono il carburante per grandi realizzazioni. Qualunque cosa accada, diventerò una persona che può aiutare gli altri a diventare felici, e non sarò mai sconfitta!”.
    […] Quando nel 1971 venne inaugurata l’Università Soka, Kyoko decise che voleva frequentare questa università fondata dal presidente Yamamoto. In confronto alle altre università private, la retta dell’Università Soka era meno cara, ma era tuttavia più elevata di quella delle università nazionali. Ciò nonostante, Kyoko pregò sinceramente giorno dopo giorno per poter frequentare l’Università Soka.
    Nel dicembre del suo terzo anno di scuola superiore, con l’avvicinarsi dell’esame di ammissione all’università, la ragazza si decise a condividere il suo desiderio con la madre.
    «Capisco» disse sua madre. «Fai l’esame di ammissione per l’Università Soka. A essere sincera, è da un po’ che sto cercando di risparmiare perché anch’io spero che tu possa frequentare l’università fondata dal presidente Yamamoto».
    Davanti alla compassione di sua madre, Kyoko non riuscì a trattenere le lacrime.
    Alla fine, Kyoko realizzò il suo sogno e si iscrisse all’Università Soka. In seguito diventò responsabile delle giovani donne della Divisione scuola media, e si dedicò a far crescere i membri della Divisione, lottando insieme a Shin’ichi per far crescere i successori del movimento per la pace della Soka Gakkai.
    (da La nuova rivoluzione umana, vol. 14, pag. 280)

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    Dalla Divisione futuro del Friuli Venezia Giulia

    A partire da quest’anno la nostra Divisione si sta riunendo con costanza un fine settimana al mese, nonostante le distanze e i chilometri che ci separano, vista l’estensione della nostra regione. Anche le altre Divisioni si sentono incoraggiate dai nostri sforzi e dalla nostra voglia di stare insieme, nonostante gli impegni scolastici e le attività sportive che ognuno di noi segue con passione. Grazie a questo meeting regionale stiamo conoscendo sempre più ragazzi, creando anche dei bei legami con le loro famiglie: attualmente sono tredici i partecipanti alle riunioni!
    In ogni incontro approfondiamo la visione buddista della vita, scoprendo che recitando Nam-myoho-renge-kyo possiamo affrontare ogni difficoltà e aprire il nostro cuore. Ciascuno di questi incontri rappresenta un gioiello di creatività e valore. All’interno delle riunioni condividiamo i contenuti tratti dai libri I protagonisti della nuova era e Il mondo vi attende, per approfondire la nostra fede attraverso le parole di sensei. Ognuno racconta le proprie esperienze per incoraggiarsi ad andare oltre le avversità e a non arrendersi mai, inseguendo i propri sogni e trascorriamo momenti gioiosi di dialogo per conoscersi e valorizzarsi nelle proprie uniche caratteristiche. Il legame maestro discepolo è sempre il fulcro di questa attività.
    Di seguito leggiamo un’esperienza di Chiara, una giovane ragazza della Divisione futuro.

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    Insieme ci si diverte

    Ciao, mi chiamo Chiara, ho quindici anni. Ho partecipato a molte riunioni buddiste, ma solo una volta a una riunione della Divisione futuro.
    È stata un’esperienza molto bella, dato che ho condiviso dei bellissimi momenti ed esperienze con altri ragazzi simpatici e interessati alle opinioni degli altri. Inoltre è stata istruttiva perché mi ha aiutata a credere fino in fondo di poter realizzare i miei obiettivi avendo visto ragazzi che, per raggiungere quello che desiderano, sono disposti a fare grandi sforzi!
    Consiglio a tutti di partecipare almeno una volta, perché oltre a stringere amicizia con fantastiche persone vi divertirete tantissimo!

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