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Il sentiero per creare la pace - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 17:57

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    Il sentiero per creare la pace

    Continuiamo a pubblicare gli estratti del romanzo La nuova rivoluzione umana, scritto dal presidente Ikeda, in cui è raccontato un corso estivo dedicato alla Divisione futuro. Nell’estratto dello scorso mese sensei, che nel romanzo usa lo pseudonimo di Shin’ichi Yamamoto, rispondeva alla domanda su cosa significhi essere intelligenti alla luce del Buddismo. Questa volta spiega come possiamo contribuire alla pace nel mondo. Buona lettura!

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    Continuiamo a pubblicare gli estratti del romanzo La nuova rivoluzione umana, scritto dal presidente Ikeda, in cui è raccontato un corso estivo dedicato alla Divisione futuro. Nell’estratto dello scorso mese sensei, che nel romanzo usa lo pseudonimo di Shin’ichi Yamamoto, rispondeva alla domanda su cosa significhi essere intelligenti alla luce del Buddismo. Questa volta spiega come possiamo contribuire alla pace nel mondo. Buona lettura!

    Un altro studente della scuola media chiese: «In futuro, vorrei contribuire alla pace nel mondo. Come dovrei prepararmi per riuscire a farlo?».
    Compiaciuto dell’atteggiamento sincero del ragazzo, Shin’ichi sorrise e disse: «La prima cosa da fare è decidere che il tuo scopo nella vita è realizzare la pace nel mondo e poi esercitarti assiduamente nella fede. Solo il Buddismo, che spiega la santità della vita, insegna il sentiero fondamentale per raggiungere la pace per tutta l’umanità. Spero perciò che studierai e praticherai seriamente il Buddismo del Daishonin, e che approfondirai la tua convinzione nel potere della fede».
    Shin’ichi riversava il suo intero essere nel rispondere alle domande dei ragazzi: «Anche la salute è un fattore cruciale per realizzare i vostri ideali, perciò fate molto esercizio fisico e rafforzate il vostro corpo. Da giovane ero di debole costituzione, perciò posso capire meglio di chiunque altro l’importanza della buona salute.
    «Un’altra cosa fondamentale è lo studio. Per contribuire concretamente alla pace nel mondo, vi serviranno delle conoscenze e delle competenze particolari. In questo periodo della vostra vita dovete studiare scrupolosamente e costruire delle solide fondamenta culturali. La conoscenza delle lingue è particolarmente importante. Senza la padronanza di altre lingue, non potrete comunicare con le persone di tutto il mondo.
    «Infine, dovete perfezionare il vostro carattere. Spero che diventerete quel tipo di persona su cui tutti possono contare, che non litiga con sua madre o con i suoi amici. Chi non fa che parlare della pace ma non riesce ad andare d’accordo con gli altri è un ipocrita. La pace comincia dal vostro ambiente immediato.
    «Per diventare questo tipo di persona, dovete combattere il vostro egocentrismo, i vostri pregiudizi e i vostri atteggiamenti discriminatori verso gli altri. Allo stesso tempo, dovete coltivare la compassione – in altre parole, il forte desiderio che gli altri siano felici e le azioni per aiutarli a esserlo – e sviluppare la vostra umanità.
    «Sono gli esseri umani che cominciano le guerre. Perciò dovete cambiare il cuore degli altri e aiutarli a costruire in esso una fortezza di pace. Questo è il processo della rivoluzione umana, e il Daimoku è la fonte che ci permette di portarlo avanti. Far conoscere la filosofia e la pratica della rivoluzione umana al resto del mondo è il sentiero fondamentale per creare la pace. Capite ciò che sto dicendo?».
    Gli studenti annuirono, con lo sguardo splendente di limpida determinazione.
    (da La nuova rivoluzione umana, vol. 14, pag. 279)

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    Dalla Divisione futuro della Sicilia!

    Vincenzo, responsabile della Divisione futuro della Sicilia, e Valeria, una ragazza di Palermo, raccontano la loro esperienza e cosa significa per loro far parte di questo gruppo

    La forza dell’amicizia

    A distanza di due anni dalla nascita della Divisione futuro in Sicilia, mi sto sforzando con tutto il cuore affinché possa crearsi un’oasi di pace e speranza basata sui legami d’amicizia, per trasmettere tutto ciò alla società. La Divisione futuro eccelle nella capacità di creare amicizie sincere e pure, e sto imparando tanto da loro. Stanno nascendo rapporti di amicizia sinceri tra i ragazzi, rapporti che illuminano i loro periodi più difficili, e anche i miei. Oggi, a Palermo, siamo andati in una villa a fare delle foto e ci siamo divertiti moltissimo, e quasi per caso ci siamo ritrovati in cerchio a parlare, seduti sull’erba. Che cuori puri e che gioia crescere, lottare e vincere tutti insieme!

    Con il cuore pieno di speranza

    Ho conosciuto il Buddismo a tredici anni grazie a mio zio e ho ricevuto il Gohonzon a diciassette anni. Dopo qualche mese ho subito avuto l’occasione di sperimentare la relazione tra maestro e discepolo nella mia vita. La mia famiglia stava attraversando un brutto periodo a causa di problemi economici, i miei genitori erano esasperati. Io non sopportavo di vederli in quelle condizioni, volevo aiutarli, ma non sapevo come. Avevo l’impressione di essere entrata in un tunnel buio di cui non riuscivo a vedere l’uscita.
    C’erano giorni in cui mi facevo prendere dal panico e dalla disperazione, cominciavo a diventare negativa e mi convincevo sempre più che nulla si sarebbe risolto. Ma proprio in quei momenti le parole del presidente Ikeda mi confortavano, perché provavo una sensazione bellissima e allo stesso tempo incoraggiante, e il mio cuore si riempiva di speranza. Una delle frasi che più mi colpì fu: «Quando soffri può sembrarti che questa sofferenza duri per sempre. Ma, sii certa, non sarà cosi, l’inverno si trasforma sempre in primavera. Nessun inverno dura per sempre».
    Mi convinsi che per poter uscire vittoriosa da quell’avversità dovevo fare emergere tutto il mio coraggio, e che potevo tirarlo fuori di fronte al Gohonzon. Recitando percepivo il cuore del mio maestro e questo mi rincuorava. Capii che l’unico modo per aiutare i miei genitori era sostenerli con la mia pratica e incoraggiarli con la mia rivoluzione umana. Rafforzare giorno dopo giorno il legame con il maestro mi ha fatto rendere conto che il cuore di sensei è presente in ogni singolo membro della Soka Gakkai e questo ha rinvigorito il mio legame anche con i compagni di fede!
    Se non fosse stato per queste difficoltà non avrei mai percepito tutto questo: è proprio vero che le difficoltà ti aiutano a crescere, come è scritto nel Gosho: «Quanto più grandi saranno le difficoltà che incontrerà, tanto più grande la gioia che egli proverà grazie alla sua forte fede» (RSND, 1, 29). La mia situazione economica è ancora instabile, ma questo non mi spaventa perché ora riesco ad affrontarla con più serenità. Grazie al Buddismo sono molto più solare di prima, riesco a trasformare le mie paure e miglioro me stessa ogni giorno.
    A proposito di migliorare, c’è una parte della pratica che mi viene particolarmente difficile: lo shakubuku. In realtà parlo spesso del Buddismo alle persone, ma poi tutto finisce lì. Anche se vengo incoraggiata sul fatto che anche quella è una vittoria perché ho mostrato alla gente la via per essere felici, io vorrei tanto che si avviassero su quella strada iniziando a praticare. In questo periodo pieno di conflitti e di guerre, le persone hanno bisogno di essere felici, di essere rassicurate e quindi mi piacerebbe trasmettere sempre che niente è impossibile e che tutti i sogni si possono realizzare, anche quelli che sembrano impossibili. Anzi, come dice il presidente Ikeda alla Divisione futuro, i sogni facilmente realizzabili non sono molto entusiasmanti, e per realizzare i nostri sogni abbiamo bisogno di un forte impegno e di una grande determinazione (cfr. Protagonisti, 51).
    Personalmente, ho determinato di superare i test di ammissione per entrare alla facoltà di Architettura, diventare un bravo architetto e lavorare in Giappone. Anche se adesso mi sembra che più è forte il mio desiderio più la lotta diventa ardua, sto facendo molto Daimoku e mi sfido ogni giorno nello studio e nelle attività buddiste per realizzarlo.
    Sono felice di aver conosciuto il Buddismo e ringrazio tanto mio zio per questo. Senza questa pratica non sarei riuscita a trasformare la mia vita e non avrei mai conosciuto così tante persone meravigliose. Non smetterò mai di dirlo: la Soka Gakkai è come una famiglia allargata dove tutti si impegnano continuamente nel realizzare kosen-rufu insieme a sensei!

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