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Una data significativa - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 17:46

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Una data significativa

Il 3 maggio, giorno in cui Toda prima e Ikeda dopo divennero presidenti della Soka Gakkai, è considerata una data cardine. In questo saggio Daisaku Ikeda ripercorre alcuni momenti della sua vita legati a questo giorno

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Il 3 maggio, giorno in cui Toda prima e Ikeda dopo divennero presidenti della Soka Gakkai, è considerata una data cardine. In questo saggio Daisaku Ikeda ripercorre alcuni momenti della sua vita legati a questo giorno

Il poeta britannico William Blake (1757-1827) scrisse: «Giovane dilettevole vieni qui, / E guarda il mattino che si schiude» (Poesie, Newton Compton, Roma, 2012). Oggi i giovani Soka stanno dando inizio a una nuova alba di speranza. Quest’anno celebreremo di nuovo un 3 maggio, giorno della Soka Gakkai, davvero meraviglioso!
In una lettera che ho ricevuto di recente, un giovane del Kansai mi faceva notare che in questo periodo dell’anno sbocciano i denti di leone, fiori molto resistenti che, per quanto possano finire calpestati, continuano a crescere e con i loro fiori gialli annunciano l’arrivo della primavera prima di ogni altra pianta. In seguito centinaia di soffici semi bianchi a forma di paracadute si diffondono nell’aria e fanno nascere nuovi fiori.
I denti di leone mi ricordano i membri della nostra Divisione donne – le madri di kosen-rufu – che in tutto il mondo continuano a far sbocciare con allegria meravigliosi fiori di dialogo insieme a chi le circonda, affrontando nello stesso tempo problemi e sfide personali. Il 3 maggio è anche la giornata delle madri della Soka Gakkai. Vorrei esprimere la mia profonda gratitudine alle donne davvero ammirevoli della nostra organizzazione che si stanno adoperando senza posa per kosen-rufu.

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Un canto di vittoria sale
dai nobili compagni di fede
uniti in una lotta comune.

Per chi sono stati predicati gli insegnamenti del Buddismo, e in particolare il Sutra del Loto? Nel maggio di settecentoquaranta anni fa, nel 1274, Nichiren Daishonin diede una risposta chiara a questa domanda nel suo scritto Scegliere il cuore del Sutra del Loto, affermando che erano «per le persone che sarebbero vissute nel mondo dopo la morte del Budda» (RSND, 2, 460) e «per il nostro bene» (Ibidem, 488). Il Buddismo esiste per il bene delle persone che vivono nell’epoca malvagia dopo la morte del Budda. Il tipo di vita dei praticanti buddisti rispecchia la volontà di portare avanti una lotta costante contro il male e l’ingiustizia che causano sofferenza alle persone.
Il 3 maggio 1979 arrivai al Centro culturale di Kanagawa a Yokohama, nella prefettura di Kanagawa, appena dopo le mie dimissioni forzate da presidente della Soka Gakkai. I membri vennero a incontrarmi giorno dopo giorno, riunendosi di fronte al centro e nel vicino parco Yamashita. Nessuno poteva eguagliare la nobiltà, la bellezza e la sincerità di questi miei compagni, per la cui felicità ero determinato a lottare qualunque fosse la mia posizione nell’organizzazione, perché quella era la cosa giusta da fare. Avendo vissuto la mia vita in perfetto accordo con gli insegnamenti del Daishonin, era del tutto naturale per me affrontare persecuzioni. Ero determinato a dare tutto me stesso per proteggere la Gakkai, che per me era più preziosa della mia vita.
Allargando lo sguardo verso il vasto oceano di fronte a me e giurando di aprire un nuovo sentiero per kosen-rufu nel mondo, impugnai il pennello da calligrafia e scrissi le parole “Lotta condivisa” e “Giustizia”.
Sono passati trentacinque anni da quando formulai quel voto al Centro culturale di Kanagawa. La rete della SGI, a quel tempo presente in circa novanta paesi e territori, si è straordinariamente allargata fino ad abbracciarne un totale di centonovantadue, con un numero crescente di giovani che sono emersi per unirsi alla nostra battaglia condivisa, a testimonianza della vittoria per la giustizia.
Il 26 aprile scorso ha avuto luogo la cerimonia di posa della prima pietra di un nuovo auditorium nella circoscrizione Tsurumi di Yokohama, un luogo che racchiude molti ricordi per me. Quando sarà ultimato, il nuovo edificio, l’auditorium Ikeda di Kanagawa, diventerà uno dei più grandi Centri della Soka Gakkai del Giappone.
Sono rimasto profondamente incoraggiato dalle relazioni che ho ricevuto sull’ultima vivace riunione generale che i membri della Divisione giovani hanno tenuto nella prefettura di Kanagawa il 29 aprile. Alla riunione un membro della Divisione giovani donne, che ha appena intrapreso la carriera di medico, ha condiviso la sua esperienza nella fede.
Tra parentesi sua madre, quando era un membro della Divisione liceo, venne a incontrarmi al parco Yamashita insieme alla sorella e ad altri membri dopo le mie dimissioni da presidente della Soka Gakkai. Mia moglie la incoraggiò personalmente quando rimase vedova con un figlio di due anni e una figlia in fasce, nata dopo la morte del marito a causa di un cancro, assicurandole che sarebbe sicuramente diventata felice e restando in contatto con lei negli anni successivi. Sono felice di vedere che questa famiglia mostra ora la prova concreta di una meravigliosa felicità, dopo aver tenacemente superato tutti gli ostacoli e trasformato il veleno in medicina.
I sorrisi colmi di speranza dei miei compagni membri di Kanagawa, con cui ho condiviso molte gioie e molte lotte, sono una fonte di orgoglio infinito per me.

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Toda ci diceva sempre: «Dovete riflettere su ogni cosa per primi, con senso di responsabilità». E nella mia giovinezza mi ha addestrato a farlo.
Anche il filosofo inglese Francis Bacon (1561-1626) osservò che i giovani sono «più adatti a inventare che a giudicare; più adatti a eseguire [cioè a realizzare le cose] che a consigliare; e più adatti ai nuovi progetti che agli affari stabili».
Non ci sarà progresso se le persone agiscono solo quando viene detto loro di farlo, o se fanno il minimo indispensabile di quello che viene loro richiesto e niente di più.
La missione dei giovani è assumersi attivamente la responsabilità per kosen-rufu e aprire la strada alla vittoria futura.
Sessant’anni fa fui nominato responsabile dello staff della Divisione giovani della Soka Gakkai. Era il 30 marzo 1954. Il mio ruolo implicava la responsabilità della pianificazione e lo sviluppo totale delle attività che avrebbero dato vita alla crescita dinamica del nostro movimento per kosen-rufu. Toda, tuttavia, non mi disse mai nel dettaglio cosa dovevo fare. Mi sono spremuto le meningi per rendere le nostre attività entusiasmanti e fonti di ispirazione per i nostri membri e ho riflettuto da ogni punto di vista sui passi più appropriati da compiere di momento in momento.
Subito dopo la mia nomina, al ritorno da una riunione della Divisione giovani, annotai questi pensieri nel mio diario: «Penso al passo successivo e mi getto anima e corpo in questo compito. Questa persona, questo giovane, sarà senza alcun dubbio il protagonista nel grande palcoscenico del futuro nei prossimi dieci o venti anni» (D. Ikeda, Diario giovanile, esperia, 2011, pag. 269). Il futuro di kosen-rufu dipende dagli individui capaci; si progredisce soltanto trovando e sviluppando giovani talentuosi.
Nel mio diario copiai queste parole di Nichiren Daishonin: «La vita è il più prezioso di tutti i tesori. Anche un solo giorno di vita in più ha maggior valore di dieci milioni di ryo d’oro» (Il prolungamento della vita, RSND, 1, 848).
Ogni momento era cruciale. Io sono avanzato costantemente, un passo alla volta, facendo tutto quello che potevo ogni singolo istante.
Poco dopo un mese dalla mia nomina a responsabile dello staff, ottenemmo una partecipazione record di cinquemila membri alla riunione generale della Divisione giovani (il 9 maggio 1954), e meno di sei mesi dopo diecimila giovani si riunirono per un’altra riunione generale (il 31 ottobre 1954), raddoppiando il risultato precedente.

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Ero responsabile dello staff della Divisione giovani anche quando, alla riunione generale del 3 maggio 1958, poco dopo la morte di Toda, illustrai il significato del ciclo delle sette campane, o dei sette periodi di sviluppo di sette anni a partire dalla fondazione della Soka Gakkai nel 1930 [e che erano proseguiti fino al 1979]. Con le sette campane come ritmo di fondo del nostro movimento, la Soka Gakkai crebbe e si sviluppò superando numerose sfide (cfr. NR, 508, 11).
Il nostro presidente fondatore, Tsunesaburo Makiguchi, morì per le sue idee settant’anni fa, nel novembre 1944, durante la Seconda guerra mondiale. Questo successe nel periodo della seconda delle sette campane. A quel tempo il popolo giapponese era traviato dall’ideologia errata del militarismo e il Giappone stava precipitando lungo la strada dell’autodistruzione. In questo contesto il presidente Makiguchi rimproverò il pensiero falso e distorto dell’epoca e impavido mise la propria vita a rischio per difendere l’insegnamento corretto del Buddismo.
Questo fatto inconfutabile ha fatto guadagnare alla Soka Gakkai la fiducia delle nazioni in tutta l’Asia e nel resto del mondo, fungendo da base incrollabile del nostro movimento.
Nel 2001 segnammo un nuovo inizio inaugurando una seconda serie di sette campane, sette periodi di sette anni di sviluppo che si concluderanno nel 2050. Il 3 maggio dell’anno prossimo, il 2015, si assisterà al completamento delle seconde sette campane di questa serie.
Chi sono i cittadini globali, i Bodhisattva della Terra, che con energia emergono per suonare la campana della vittoria per l’umanità? Sono i miei preziosi giovani successori e diretti discepoli! Siete voi, miei amati membri delle Divisioni giovani uomini e giovani donne! E siete voi, miei cari membri della Divisione futuro, la cui crescita è fonte di straor­dinaria speranza!
Alla vigilia del prossimo anno, il 2015, la Divisione giovani in Giappone, come parte dell’iniziativa “Azione Globale Soka”, sta compiendo sforzi ancora più grandi per comunicare alla gente i princìpi del Buddismo di Nichiren, una filosofia di pace e rispetto per la dignità della vita [Progetto avviato in Giappone dai membri della Divisione giovani promosso a gennaio di quest’anno. Costituito da tre aree di azione: 1. Sforzi per costruire una cultura di pace e lavoro insieme ai giovani della SGI di tutto il mondo per arrivare all’abolizione nucleare; 2. Creare relazioni in Asia attraverso scambi culturali tra la gente comune; 3. Assistenza nell’impegno di ricostruzione all’indomani del terremoto nel Tohoku del marzo 2011, n.d.r.].
Inoltre presto si terranno in tutto il Giappone i festival della gioventù Soka, a cominciare dalle prefetture di Saitama, Nagano, Gunma, Mie, Okinawa e Aichi.
Spero che tutti voi, miei giovani amici, nutrirete grandi sogni e aspirazioni, e vi sfiderete liberamente mossi dallo spirito di creare una nuova gloriosa pagina di storia grazie alla passione e al potere della gioventù.
Con l’audacia e la purezza di cuore caratteristiche dei giovani Soka, vi esorto a condividere il Buddismo del Daishonin con gli altri e a innalzare il vessillo della verità e della giustizia nelle vostre zone. Questi sforzi faranno risuonare le campane della speranza nella nuova era di kosen-rufu globale.

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Sessant’anni fa, il 3 maggio 1954, Toda disse: «Anche se forse ora avete diversi problemi, spero che vi impegniate con diligenza nella vostra pratica buddista, e l’anno prossimo vi riuniate di nuovo con gioia in questo giorno, con i volti risplendenti di grandi benefici e buona fortuna».
Ora desidero dire la stessa cosa a tutti voi. Ripartiamo con rinnovato vigore verso il 3 maggio del prossimo anno!
Anche il poeta Blake dichiarò: «Io vado avanti e niente può ostacolare il mio corso».
Con questo spirito continuiamo a impegnarci nella nostra rivoluzione umana, compiendo anche solo un passo o mezzo passo in avanti! Facciamo sì che gioia e benefici sboccino vivaci nelle nostre comunità mentre cantiamo la nuova canzone della Gakkai Giovani dal nobile voto!

Audaci percorrete
il sentiero della vittoria,
il sentiero del vostro voto.

2 maggio 2014

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