A Roma la mostra per il disarmo nucleare: un’occasione per dare risonanza alla minaccia atomica
Centinaia i piccoli e grandi eventi a Roma e nel Lazio, migliaia i manifesti e le locandine affisse per le strade, decine di migliaia le persone che hanno potuto riflettere su un tema così urgente come la bomba atomica, il cui pericolo grava sulla vita della popolazione mondiale e considerare soprattutto la sua possibile soluzione: il disarmo parte da me!
Motto della campagna promozionale di #romasenzatomica, il disarmo parte da me per quasi due mesi ha letteralmente invaso la capitale facendosi testimone di un nascente sentimento di speranza in mezzo all’oscurità della logica di armamento che avvolge il pianeta e anche il cuore degli esseri umani.
«Sono stati mesi veramente incredibili – raccontano i membri del comitato organizzatore – ricchi di emozioni e di occasioni per diffondere il messaggio di speranza nelle potenzialità umane che la campagna affianca al tema così oscuro del pericolo atomico. Siamo veramente felici nel constatare quanto la società, dai visitatori ai media, abbia recepito in modo chiaro il pensiero così importante della trasformazione del cuore, cioè del potere della rivoluzione umana».
Una eco che si era già fatta sentire il 10 marzo, giorno dell’inaugurazione, quando, in un clima accogliente, denso di emozioni e ricco di piccole attenzioni, molti rappresentanti istituzionali e religiosi avevano espresso la loro solidarietà per un tema così significativo e i loro ringraziamenti per il grande impegno profuso dai membri della Soka Gakkai.
Matteo Pisani
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Il disarmo parte da me
L’inaugurazione è stata un’occasione di incontro e riflessione. Numerosi gli interventi di esponenti politici e rappresentanti delle varie confessioni religiose
Martedì 10 marzo nello spazio giovani di Roma Capitale si è tenuta la cerimonia di inaugurazione. Molti gli invitati, tanti i giovani che in un sincero scambio di opinioni hanno riempito la grande sala Factory e il tempo prima dell’inizio della cerimonia aperta da Daniele Santi, segretario generale della campagna, e da Tamotsu Nakajima, direttore generale dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, che hanno ringraziato tutti i partecipanti e in particolare il sindaco di Roma Ignazio Marino per aver preso parte a questa importante occasione di riflessione. Per le istituzioni erano presenti anche Teresa Petrangolini, rappresentante del Consiglio regionale del Lazio; Lidia Ravera, assessore alla Cultura della regione Lazio; Paolo Masini, assessore alla Scuola, sport, politiche educative e partecipazione del Comune di Roma, oltre a presidenti e assessori di alcuni municipi capitolini.
Dalle pagine buie della storia del mondo è nato un sogno, creare un mondo libero dalle armi nucleari, nel profondo rispetto della vita che è il tesoro più prezioso. Questi concetti fondamentali – lanciati dagli organizzatori – sono stati abbracciati da Lidia Ravera che con una forza gentile ha sottolineato di essere particolarmente felice che la mostra sia arrivata a Roma. «Provo sollievo nel vedere una mostra contro le armi nucleari perché avevo paura che non se ne parlasse più». Ha proseguito dicendo che è importante esprimere con chiarezza il nostro rifiuto morale, intellettuale e spirituale verso tali ordigni, espressione più bassa della barbarie umana. Un tempo tutti ne parlavano, scrittori, cantanti, musicisti, poeti. «Ringrazio la Soka Gakkai – continua Ravera – che mostra ai giovani e ai distratti questo tema in modo che ciascuno faccia la sua parte, rinnovi l’empatia verso chi soffre e rifletta sull’insensatezza della pace basata sulla minaccia».
Il sindaco di Roma ha posto la sua attenzione sulla ricerca scientifica che, se da una parte può portare a grandi successi per il progresso, dall’altra può arrivare a creare un’arma di distruzione di massa. Oggi esistono ancora decine di migliaia di testate, ma ogni anno le due grandi potenze invece che smantellare definitivamente le testate nucleari si convincono che è meglio non disfarsene. «Chi ha le responsabilità dovrebbe concentrarsi nel lavorare per il bene di tutti. Per rendere il nostro mondo migliore -prosegue citando Nelson Mandela – basterebbe che ognuno facesse bene il proprio lavoro». Paolo Masini, dopo aver saputo che nei primi giorni la mostra era già stata visitata da migliaia di studenti, ha espresso la sua grande soddisfazione e il desiderio di inserire una parte della mostra nell’evento per ricordare Hiroshima che si terrà a Roma il 6 agosto. «La Soka Gakkai – ha detto con trasporto – fa bene a questa città, è utile a tutti». La presenza di molti rappresentanti delle principali confessioni religiose presenti a Roma, tra cui la Diocesi Ortodossa Rumena, l’Unione Buddista Italiana, la Comunità Religiosa Islamica Italiana e l’Ufficio Ecumenismo per il Dialogo interreligioso e Nuovi Culti, che sono intervenuti esprimendo il loro coinvolgimento per questo tema così delicato, ha reso questa giornata una chiara testimonianza di come il rispetto per la dignità della vita e la sua sacralità e il potenziale umano siano temi attorno ai quali poter riflettere oggi per garantire domani un mondo migliore.
Giovanna Carrassi
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Oltre la mostra
Senzatomica non è solo la mostra, Senzatomica è sensibilizzazione alla questione del disarmo nucleare e personale. Molteplici le occasioni in tutta la città che hanno orbitato intorno all’esposizione per riflettere insieme
16 marzo
Educazione religiosa come strumento di pace
Presso la Libera Università Internazionale degli Studi Sociali LUISS “Guido Carli”, si è tenuto un seminario all’interno del progetto Tables (Traditions and Boundaries Lectures Series) che mira a favorire lo scambio interdisciplinare per dotarsi di più chiavi di lettura su tematiche legate alle più urgenti questioni di attualità.
28 marzo
Fondamenti culturali per il disarmo
Guido Giordano, docente di vulcanologia, e Franco Giovannelli, membro dell’Istituto di astrofisica e planetologia spaziale e membro dell’USPID, in rappresentanza dell’Istituto Buddista hanno incontrato all’Università Roma3, Dipartimento di architettura, Pier Luigi Luisi, chimico italiano e autore del libro Vita e natura: una visione sistemica per parlare di “origine dipendente e di non dualità di individuo e ambiente” (foto a sinistra).
28 marzo
“Il Ruggito del Coniglio” alla mostra Senzatomica
Antonello Dose, conduttore della popolare trasmissione radiofonica su RaiRadio2, ha incontrato il pubblico negli spazi della Pelanda per riflettere sui temi centrali della campagna, come la sicurezza umana e il disarmo interiore.
30 marzo
Leggere per non dimenticare
Letture con Maria Amelia Monti e intervento dell’analista politico Alessandro Politi presso la Biblioteca Nelson Mandela.
3 aprile
Parole di pace
Presso lo Spazio Factory – la Pelanda, letture a cura di Paola Pitagora e della figlia Evita Ciri di brani di: Jorge Luis Borges, Wislawa Szymborska, Madre Teresa, Agi Mishol, Eugenio Montale, Camilian Demetreon, Daisaku Ikeda, Guido Ceronetti.
13 aprile
In concerto per Senzatomica
Il Conservatorio di S. Cecilia ha dedicato un concerto all’iniziativa. Gli studenti del Conservatorio hanno organizzato letture, interventi e brani musicali ideati e preparati per l’occasione: dall’elettro acustica, mixando una canzone con il suono dell’esplosione della bomba, alla musica jazz.
22 aprile
La giornata della Terra
Senzatomica coprotagonista della manifestazione ambientale mondiale che dal 1970 celebra la salvaguardia della Terra.
23 aprile
Il risveglio del potenziale umano
Studenti universitari hanno tenuto presso La Città dell’Altra Economia la tavola rotonda “Disarmo nucleare e risveglio del potenziale umano”. Presenti il fisico Francesco Calogero, membro del Pugwash, e Alberto Zucconi, presidente dell’Istituto dell’Approccio Centrato sulla Persona.
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Dall’Italia
21 febbraio-8 marzo
Gorgonzola (MI): mostra Senzatomica Compact 1.334 visitatori di cui 595 studenti.
1-2 marzo/8-9 marzo
Corsico (MI): due weekend di corso dedicato ai responsabili di gruppo e settore di tutta la regione Lombardia, costellato di dialoghi, esperienze, riflessioni e incoraggiamenti volti a decidere come realizzare insieme gli obiettivi dell’attività di quest’anno.
13-22 marzo
Cesena: mostra Senzatomica Compact 1.956 visitatori di cui 797 studenti.
13-29 marzo
Opera (MI): mostra Senzatomica Compact 802 visitatori di cui 392 studenti.
15 marzo
Italia: in occasione del 16 marzo, giorno di kosen-rufu e nell’ambito della campagna della Divisione giovani, sono state organizzate cerimonie di consegna dei Gohonzon in tutta Italia interamente curate dai giovani e a loro dedicate.
15 marzo
Corsico (MI): presso il Centro culturale, meeting mensile della Divisione futuro della regione Lombardia; crescono le riunioni organizzate dai centri, che accolgono un numero sempre maggiore di giovanissimi praticanti e loro amici. Insieme stanno ideando un festival dedicato a loro il 18 novembre prossimo.
20-22 marzo
Cecina (LI): corso del territorio Alta onda tirrenica dedicato ai nuovi membri; i 215 partecipanti hanno approfondito le basi della fede, ispirandosi ai tre aspetti citati nel motto del territorio diventato poi anche quello del corso: unità, crescita, persone di valore.
21-22 marzo
Marche/Lazio: circa cento ragazzi della Divisione futuro si sono incontrati presso il Centro culturale del Lazio, mentre nelle Marche l’attività dei giovanissimi si è basata su visite a casa e dialoghi sulla vita quotidiana inerente alla realtà scolastica e ai rapporti d’amicizia.
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Prima riunione della Divisione uomini del Molise
La provincia di Campobasso ha ospitato il primo incontro regionale
«Nulla può essere realizzato se noi non sviluppiamo le nostre attività comprendendo che il Gohonzon è esattamente al centro di ogni riunione e in ogni circostanza» (NR, 552, 10). Con queste parole si è aperta la prima riunione della Divisione uomini del Molise tenutasi a Toro (CB) il 15 marzo 2015. Ventidue uomini provenienti da Agnone, Bojano, Isernia, Termoli e Campobasso hanno discusso di shakubuku, itai doshin e relazione tra maestro e discepolo. Basandosi sulle parole di Toda «l’unità deriva esclusivamente dal potere del Gohonzon, non certo da una particolare efficienza tecnica nel condurre le attività organizzative» (Ibidem) hanno lanciato la sfida di creare il capitolo Molise, tenendo presente i tre punti indicati dal presidente Ikeda: ognuno deve cambiare se stesso, non arrendersi mai, andare avanti con gioia e coraggio.
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Negli Stati Uniti apre l’Istituto per gli studi di Daisaku Ikeda sull’educazione
Una prestigiosa università statunitense inaugura un istituto dedicato a tematiche pedagogiche secondo Ikeda
L’Università DePaul, la più grande università cattolica americana, ha inaugurato il 14 gennaio scorso l’Istituto per gli Studi di Daisaku Ikeda sull’educazione. Esistono già circa quaranta Centri di ricerca Ikeda affiliati a varie università in Asia e in America latina, ma l’Istituto DePaul è il primo di questo tipo nel Nord America e nel panorama accademico di lingua inglese a livello mondiale.
Lo scopo dell’Istituto per gli studi di Daisaku Ikeda sull’educazione è compiere ricerche sulla filosofia e le pratiche educative di Daisaku Ikeda, Josei Toda e Tsunesaburo Makiguchi, e organizzare seminari e conferenze per studenti, educatori, counselor e accademici nell’area di Chicago.
Il direttore dell’Istituto Jason Goulah ha citato nel suo discorso la nozione di “educazione per la creazione di valore” propugnata da questi tre uomini che pongono come scopo della vita e quindi dell’educazione l’autentica felicità umana. Tale creazione di valore cerca di dotare gli studenti della capacità interiore di creare i valori della bellezza, del guadagno personale e del bene sociale, diventando così cittadini in grado di contribuire alla società. Goulah ha sottolineato che molti giovani sono ancora sottoposti all’oppressione razziale e che gli attacchi al diritto all’educazione sono assai diffusi nel mondo, perciò l’approccio educativo di Ikeda centrato sul valore della vita e sull’empowerment dei singoli individui diventa ancor più necessario.
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Nuove uscite per studiare ancora Nichiren
Le lezioni di Daisaku Ikeda dedicate a Il reale aspetto del Gohonzon e Lettera da Teradomari
«Non cercare mai questo Gohonzon al di fuori di te». Nichiren, ne Il reale aspetto del Gohonzon, si rivolge così alla sua discepola Nichinyo, rivelando il significato profondo del Gohonzon e i benefici che derivano dal credere in esso. Ikeda spiega che il Gohonzon esiste per l’Illuminazione delle persone comuni di quest’epoca e la fede è la fonte della vittoria.
D. Ikeda, Il reale aspetto del Gohonzon, 48 pagine, esperia, 2015, € 2,00
In Lettera da Teradomari il Daishonin racconta di quando fu costretto ad attendere presso Teradomari le condizioni adatte a compiere la traversata verso Sado, luogo del suo esilio. La persecuzione non riuscì a piegare il Daishonin e Ikeda ci insegna a risvegliare dentro di noi lo stesso cuore coraggioso per vincere nella vita e nella fede.
D. Ikeda, Lettera da Teradomari, 56 pagine, esperia, 2015, € 2,00