Quando Claudia arriva nel gruppo è accolta e sostenuta fin dall’inizio. E quando le viene proposto di assumersene la responsabilità, sente che il modo migliore per ringraziare per ciò che ha ricevuto è prendersi cura delle persone col medesimo calore umano
Ho incontrato il Buddismo nell’ottobre del 2008. Nel gennaio 2009 iniziai a frequentare il gruppo Primavera a Rivoli. Non era un gruppo numeroso, ma dai suoi membri percepii immediatamente il grande calore di cuori generosi. Non solo i responsabili Walter, Matilde e Isa, ma anche tutti gli altri mi accolsero e seguirono con premura: dopo un anno di pratica sentii che era il momento giusto per ricevere il Gohonzon. Era il gennaio 2010; la cerimonia fu emozionante e segnò in maniera indelebile una rotta diversa nella mia vita: mi sembrava di guidare una veloce auto sportiva.
Pochi mesi dopo mi proposero la responsabilità del gruppo che accettai non senza timore, ma con immensa gioia e gratitudine. Walter era passato al settore, ma sapevo che il sostegno della carissima Matilde e di Isa, con le quali era maturata una sincera amicizia, avrebbe rimosso ogni mia insicurezza. Tutto stava accelerando, da mio figlio che scoprii recitare a memoria alcuni passi di Gongyo, a mio marito Nick che dopo la lettura de Il Budda Geoff e io cominciò ad affiancarmi nella recitazione. Condivisi con i miei compagni di fede l’infinita gioia che provavo e insieme determinammo un forte sviluppo del gruppo e così iniziammo insieme una ricca avventura di crescita fatta di confronti, Daimoku e studio. Con l’aiuto del settore, organizzammo degli incontri per approfondire i princìpi fondamentali del Buddismo e a quelle serate cominciarono ad affluire membri di altri gruppi. Quando ci incontravamo per le consuete riunioni di discussione ci stimolavamo l’un l’altro nella ricerca di nuove strade per lo sviluppo di kosen-rufu. Si stava realizzando l’auspicata unità (itai doshin).
A novembre del 2011 anche Nick diventò membro. La mia gioia fu indescrivibile. Dopo la cerimonia gli chiesero il perché di quella importante scelta e lui, come sempre un po’ scherzoso e un po’ sornione, disse che io non gli avevo mai parlato di Buddismo, semplicemente si addormentava cullato dal mio Daimoku… allora aveva pensato che fosse una cosa buona. Io capii in quel momento la forza incredibile del linguaggio del cuore.
Nel gruppo Primavera contemporaneamente si realizzò il nostro obiettivo, eravamo costantemente ventuno persone e a marzo 2012 furono consegnati tre Gohonzon, di cui uno alla mia shakubuku Magda. Una giornata davvero speciale. Per noi tutti questa era l’immancabile prova concreta. A ottobre, vista la crescita di membri e principianti, il gruppo Primavera venne diviso. Con molta gratitudine verso Matilde che mi aveva guidato nei primi passi di questa stupenda realtà, mi divisi da loro comprendendo che ciò che mi attendeva non era nulla di nuovo, semplicemente continuava la mia avventura. La nascita di un nuovo gruppo costituisce sempre un’emozione incredibile. Si decise tutti insieme di nominarlo Ryunyo, come la figlia del re drago, con l’auspicio di raggiungere come lei l’Illuminazione con semplicità, senza arroganza.
A novembre del 2012 arrivarono molti giovani che contribuirono ad accrescere l’unità fra noi e l’anno si concluse con le due prime consegne a una donna e a una giovane donna. Grande onore rappresentò per me l’apertura del Gohonzon di Maria; la carissima Maria che, sapendosi gravemente malata, decise di portare fino in fondo la sua promessa di fede prima di concludere la sua permanenza tra noi. Pochi mesi dopo anche mio padre, con cui avevo un legame profondissimo, morì improvvisamente. Toccai con mano di nuovo e più vicina ancora la sofferenza della morte e, praticando con forza per i membri del gruppo, sentivo che stavo trasformando sempre di più il dolore del distacco in nuova energia. Il mio obiettivo più grande? Seguendo il cuore del maestro è indubbiamente contribuire con tutte le mie forze alla realizzazione di kosen-rufu. Nella mia attività mi piace ricordare le parole di Nichiren: «Seguendo me, tu come devoto del Sutra del Loto, parli agli altri di questa Legge» (RSND, 1, 283).