Pensando alla pace nel mondo si potrebbe ritenere di dover fare chissà cosa chissà dove. E invece il Buddismo insegna che…
Il principio dei “tremila regni in un singolo istante di vita” spiega che il nostro cuore, o mente, racchiude tutti i fenomeni dell’universo. Un luogo può essere trasformato positivamente o negativamente in base al cuore e alla mente delle persone che lo abitano. E il “singolo fattore della mente” che può davvero permettere alla nostra terra di fiorire, è la fede nella Legge mistica. Anche se non ne siamo sempre consapevoli, i piccoli o grandi sforzi che compiamo per migliorare noi stessi e portare avanti le nostre attività, invitando qualcuno a una riunione, dialogando e incoraggiando una persona dopo l’altra, giorno dopo giorno stanno trasformando la terra in cui viviamo nella terra del Budda.
Nichiren afferma: «Affido a te la propagazione del Buddismo nella tua provincia» (Le proprietà del riso, RSND, 1, 991). Lo spirito del 16 marzo vive nella determinazione di ognuno di assumersi la responsabilità di kosen-rufu nella propria comunità. Ciò significa prendere l’iniziativa per trasformare il luogo in cui si vive in un “giardino di felicità”, preoccupandosi del benessere e della sicurezza di tutte le persone, a cominciare dalle più vicine, di chi pratica e di chi non pratica, e conquistandone la fiducia. In una puntata recente della Nuova rivoluzione umana, il presidente Ikeda scrive: «Il luogo dove vi trovate ora è la terra dove avete scelto di compiere la missione di realizzare kosen-rufu […]. Voi vi trovate là proprio per trasformare quel luogo nella Terra della luce eternamente tranquilla» (ilvolocontinuo.it, NRU, vol. 28, cap. 1, p.ta 62).
Fin da giovane, ovunque andasse, sensei pregava e lottava per trasformare il karma di quel particolare luogo con lo spirito della “triplice trasformazione della terra” descritto nel Sutra del Loto: recitava Daimoku con la ferma determinazione di permearlo con la Legge mistica e richiamare i Bodhisattva della Terra.
Come risultato, ha realizzato il sogno del suo maestro.
Nel messaggio inviato per il cinquantesimo anniversario del 16 marzo, sensei afferma che questa data «è il nostro eterno punto di partenza della vera causa, quando i discepoli si alzano da soli. Per me dal 16 marzo 1958 ogni giorno è una nuova partenza animata dalla fresca determinazione di essere in perfetta unità con il mio maestro» (NR, 395, 13). In quella prima storica riunione del ’58, Toda affermò: «Ciascuno di voi è un grande e prezioso leader di kosen-rufu e della nostra società nel ventunesimo secolo. Maggiore è la vostra dedizione alla felicità degli altri, maggiore sarà il numero di persone che si raduneranno attorno a voi, e maggiore sarà anche la crescita delle loro capacità. Più vi preoccupate delle persone comuni, più profonda sarà la fiducia che vi conquisterete e sempre più lontano si espanderà la vostra rete di amicizia. Facendo tesoro di questa preziosa formula per la realizzazione di kosen-rufu, vi prego di divenire individui degni di fiducia e buoni cittadini nelle vostre rispettive comunità e società. Vi prego anche di costruire un incrollabile sodalizio di pace, dialogando con le persone e facendo sbocciare tanti fiori di amicizia» (Ibidem).
I semi del dialogo maturano nel terreno fertile della fiducia. Ognuno di noi possiede il suo personale, prezioso patrimonio di relazioni umane che soltanto lui o lei può coltivare: i familiari, i vicini di casa, i figli, i nipoti, gli amici, i figli degli amici e gli amici degli amici… Ogni volta che mettiamo in grado una persona di creare un legame con il Buddismo, le fondamenta di kosen-rufu si allargano. Anche se nessuno osserva i nostri sforzi, dedicandoci a una singola persona stiamo prendendoci cura dell’umanità intera, e lavorando per la pace nel quartiere stiamo trasformando il mondo. In questo modo l’assemblea del 16 marzo si rinnova ininterrottamente e prosegue nelle nostre vite mentre ci impegniamo per realizzare il sogno del maestro.
In un’epoca difficile come questa, dominata dai tre veleni di Avidità, Collera e Stupidità, le nostre riunioni di discussione, aperte agli amici, assumono un significato fondamentale: sono vere e proprie oasi per la gente comune, un faro di speranza all’interno delle comunità locali dove chi è oppresso dalle difficoltà può trovare incoraggiamento e sollievo, e una visione di speranza capace di aprire orizzonti completamente nuovi in un cuore chiuso dalla preoccupazione. In quale altro luogo una persona che si sente sola o impotente di fronte alle difficoltà della vita viene accolta con tanta naturalezza e calore?
Per questo sensei scrive: «A prescindere da come la gente reagisce al vostro invito, vi esorto a usare per primi la vostra voce con coraggio e con il sorriso per espandere la rete di persone che hanno un “legame karmico con il Budda” […] In questo tipo di azioni per gli altri risplende il motivo del vostro esistere. Da qui emergeranno la forza e la gioia di vivere che vi consentono di fare la vostra rivoluzione umana» (ilvolocontinuo.it, Apriamo una nuova era insieme al maestro, p.ta 37).