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Presentata la proposta di pace 2015 - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 16:01

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Presentata la proposta di pace 2015

Presentiamo i punti salienti della Proposta di pace di Daisaku Ikeda nel quarantesimo anniversario della fondazione della SGI

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Presentiamo i punti salienti della Proposta di pace di Daisaku Ikeda nel quarantesimo anniversario della fondazione della SGI

26 gennaio 2015 – Daisaku Ikeda, presidente della Soka Gakkai International, ha pubblicato l’edizione annuale della Proposta di pace, il cui titolo è: Un impegno condiviso per un futuro più umano: eliminare l’infelicità dalla Terra.
Nella Proposta accoglie la portata ambiziosa degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (SDG) proposti dalle Nazioni Unite, che richiamano l’attenzione sull’urgenza di porre fine alla povertà «in tutte le sue forme e in ogni luogo». Nel settantesimo anniversario della fondazione delle Nazioni Unite, il presidente della SGI invoca un ritorno al loro spirito iniziale e a una crescente collaborazione tra l’ONU e la società civile. Egli sottolinea la necessità di una riumanizzazione della politica e dell’economia fondandole sulla solidarietà dei cittadini comuni, di un processo di empowerment che metta in grado le persone di superare la sofferenza e di un allargamento della sfera delle nostre amicizie e dell’attenzione agli altri come basi per la costruzione della pace.
Riguardo all’abolizione delle armi nucleari, un tema costante nelle sue proposte, Ikeda plaude al fatto che nell’ottobre del 2014 centocinquantacinque nazioni e territori hanno firmato la Dichiarazione Congiunta sulle Conseguenze Umanitarie delle Armi Nucleari. Egli sottolinea l’importanza di ripristinare i summit trilaterali Cina-Corea-Giappone e auspica che i leader delle tre nazioni possano contrassegnare il settantesimo anniversario della fine della Seconda guerra mondiale con l’impegno a non entrare più in guerra e a cooperare a livello regionale in sostegno degli SDG.

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Quarant’anni di SGI
In tutta Italia è stata commemorata la fondazione della SGI avvenuta a Guam il 26 gennaio 1975

Sono trascorsi quattro decenni da quella che oggi sappiamo essere stata una riunione storica. In particolare, il 25 e 26 gennaio, nei Centri culturali di Cecina, Firenze e Livorno è stata commemorata la fondazione della Soka Gakkai Internazionale, attraverso le parole di chi in quel lontano 1975 era sull’isola di Guam: Mitsuhiro Kaneda, il quale a Cecina ha raccontato che allora erano inconsapevoli di assistere a un evento memorabile.
«In quel periodo il movimento di kosen-rufu in Italia avanzava con qualche difficoltà, e ci interrogavamo su cosa potevamo fare per cambiare le cose. Dopo quella riunione la determinazione mia e di Dadina [Amalia Miglionico presente con lui alla riunione di Guam, n.d.r.] di far avanzare kosen-rufu divenne ancora più forte, decidendo di svoltare in modo significativo dedicandoci completamente alle basi di fede, pratica e studio». Kaneda ha proseguito ricordando le parole con cui sensei incoraggiò i presenti: «Più che ricercare la vostra personale lode o gloria, spero che dedicherete le vostre nobili vite a spargere i semi di pace della Legge mistica in tutto il mondo. Io farò lo stesso» (NR, 419, 16).
La narrazione di quei giorni del 1975 è stata affiancata dalla proiezione di alcune foto dell’epoca e dal messaggio del segretario della SGI-UK Kazuo Fuji: «La visione di sensei è stata realizzata e ora la SGI è presente in 192 paesi e territori del mondo. Tutto questo è nato solo dal suo cuore, dalla sua incredibile devozione e cura».

Barbara Amoroso

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Senzatomica a Roma
La mostra multimediale sul disarmo nucleare promossa dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai che dalla primavera del 2011 attraversa l’Italia in lungo e in largo, e ha già coinvolto quasi duecentomila persone di cui un terzo studenti, approda nella capitale

Direttamente nel cuore della città, la mostra Senzatomica, trasformare lo spirito umano per un mondo libero dalle armi nucleari, allestita presso lo Spazio Factory – La Pelanda – Piazza Orazio Giustiniani 4 (la nuova area Giovani di Roma Capitale) dal 6 marzo al 26 aprile 2015 apre le sue porte al territorio romano.
Insignita del premio di rappresentanza per l’alto valore pedagogico e civico da parte dell’ex Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, Senzatomica rappresenta una preziosa occasione per diffondere conoscenza, attivare riflessioni su tematiche importanti come il disarmo nucleare e la sicurezza umana e incoraggiare tutti i cittadini, con una particolare attenzione agli studenti, a essere protagonisti di un forte cambiamento personale rivolto alla costruzione di una nuova cultura basata sulla fiducia reciproca.
La campagna promuove infatti anche una prospettiva più personale del problema dell’armamento atomico, invitando ogni visitatore a riflettere sul proprio potenziale, sul desiderio che unisce tutti gli esseri umani di creare la pace e di vivere in sicurezza.

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Un punto di riferimento per il nord della Sardegna
Olbia ospita il primo Centro privato, punto d’incontro per i praticanti del Nord Sardegna

Alla presenza del segretario generale dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai Vittorio Sakaki, il 21 gennaio è stato inaugurato a Olbia il primo Centro privato del Nord Sardegna, un nuovo punto d’incontro per i praticanti, che fino a ora dovevano percorrere fino a tre ore di macchina per recarsi al Centro culturale di Cagliari. Diventato realtà grazie all’offerta di un membro della Divisione uomini, Gianni Usai, potrà ospitare circa quaranta persone. L’apertura ufficiale è stata festeggiata con la prima cerimonia di consegna dei Gohonzon, in cui tre persone sono diventate membri della Soka Gakkai.

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SGI

13 novembre
Tokyo: si è tenuta una conferenza per affrontare la necessità urgente in Giappone di una politica di pace. Relatore il professore Kevin Clements, studioso della nonviolenza, direttore del Centro nazionale della Nuova Zelanda di studi su pace e conflitti all’Università di Otago, segretario generale dell’Istituto Toda per la pace globale e la ricerca politica. «In un mondo basato sull’interdipendenza – ha detto Clements – dobbiamo preoccuparci degli altri anche se vogliono farci del male. Dobbiamo riconoscere la loro dignità e costruire la nostra sicurezza intessendo rapporti basati sulla compassione, sia a livello interpersonale che transnazionale».

18 novembre
New York:
l’Inter Press Service, l’Alleanza delle Civiltà delle Nazioni Unite, la Missione Permanente dello Sri Lanka alle Nazioni Unite e la SGI, hanno organizzato un forum sulla cittadinanza globale. Nel suo discorso d’apertura, l’ambasciatore Chowdhury ha affermato che certi elementi che attengono alla sfera spirituale, quali l’interdipendenza, i valori e gli impegni come esseri umani, sono fattori indispensabili per una cittadinanza globale. Hiru Sakurai, direttore dell’Ufficio di Collegamento tra SGI e Nazioni Unite a New York, ha delineato l’impegno della SGI per costruire una cittadinanza globale, a partire dalla pedagogia del primo presidente Tsunesaburo Makiguchi che mirava a far crescere “i veri cittadini globali”, ovvero persone capaci di trascendere i confini locali e nazionali e di riconoscere l’interdipendenza della vita.

23 novembre
Berlino:
nel giorno dei defunti secondo la tradizione protestante, i membri della SGI tedesca hanno tenuto, nel quartiere di Kreuzberg, una cerimonia commemorativa a cui hanno partecipato duecentocinquanta persone. I partecipanti potevano offrire incenso in memoria dei familiari e amici scomparsi, come prevede la tradizione giapponese. Alcuni membri della Soka Gakkai hanno poi introdotto la visione buddista dell’eternità della vita. L’8 novembre la SGI tedesca aveva tenuto anche un’altra conferenza sulla visione buddista della vita e della morte presso l’Istituto Goethe a Francoforte.

9 dicembre
Madrid:
la sezione spagnola del Club di Roma e la SGI spagnola hanno promosso un simposio interreligioso dal titolo “Credenze, sostenibilità e sviluppo umano” presso il CaixaForum di Madrid. L’incontro ha riunito circa cinquanta persone appartenenti a gruppi di interesse economico, giuridico e religioso, e rappresentanti delle comunità buddiste, cattoliche, evangeliche, ebraiche e musulmane. La speranza è che le comunità religiose possano aiutare gli individui a comportarsi con una maggiore consapevolezza ambientale.

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