Dal 16 al 18 gennaio si è tenuto a Taplow Court il secondo Summit europeo della nuova era di kosen-rufu, alla presenza di un folto numero di rappresentanti da tutti i paesi della Soka Gakkai d’Europa
In questo “anno dello sviluppo dinamico nella nuova era di kosen-rufu nel mondo” ricadono molti anniversari. Tra questi, il quarantesimo della fondazione della SGI, che per i membri in ogni parte del mondo ricopre una particolare importanza: il 26 gennaio 1975. È la data in cui ebbe luogo la prima conferenza mondiale per la pace, a Guam. In quell’occasione Daisaku Ikeda dichiarò: «Il sole del Buddismo di Nichiren Daishonin ha cominciato a sorgere lontano all’orizzonte. Più che ricercare la vostra personale lode o gloria, spero che dedicherete le vostre nobili vite a spargere i semi di pace della Legge mistica in tutto il mondo. Io farò lo stesso» (NR, 419, 16).
Quel giorno, sul libro che raccoglieva le firme dei partecipanti, nella colonna della nazionalità, il presidente Ikeda scrisse “mondo”. Questo era il suo voto come cittadino globale ed esprimeva il suo impegno a lavorare in eterno per la felicità di tutti.
E cosa possono fare i membri della Soka Gakkai oggi per commemorare questo anniversario? Esattamente ciò che sensei chiese allora ai partecipanti durante il primo incontro a Guam: dedicarsi a piantare i semi della Legge mistica nelle nostre comunità, nei nostri paesi e in Europa, trasmettendo questo stesso spirito alle generazioni future attraverso un comportamento esemplare in quanto persone dedite all’ideale di pace del Buddismo. Anche il vice direttore della Soka Gakkai Shigeo Hasegawa in un suo recente intervento ha detto: «La nuova era è iniziata grazie al completamento del Kosen-rufu Daisedo (Palazzo del grande voto di kosen-rufu). Apriamo le nostre vite affinché possano sbocciare i fiori della fortuna per il bene di kosen-rufu. Offriamo le preghiere insieme ai nostri compagni di fede con cui condividiamo il voto dall’eterno passato. Agiamo insieme e con la voce del coraggio e della sincerità piantiamo i semi della Buddità nei cuori di ogni singola persona che incontriamo e allarghiamo la nostra cerchia di amicizie. […] Nichiren Daishonin ci ha insegnato la strada affinché la natura di Budda illumini le nostre vite e quelle degli altri e per costruire un castello della luce eternamente tranquilla, colmo di felicità e pace. Il Daishonin ci ha mostrato il percorso. È l’eredità che ci ha lasciato».
Le quattro Divisioni
Da quel 26 gennaio 1975 il presidente Ikeda ha sempre progredito in modo dinamico, proteggendo la Soka Gakkai e agendo per la pace mondiale. Il “dinamismo” è la caratteristica anche di quest’anno. A tal proposito, in un saggio pubblicato sul Seikyo Shimbun del 29 dicembre, Ikeda ha indicato tre punti per realizzare lo “sviluppo dinamico”.
Primo, ognuno deve cambiare se stesso; secondo, non arrendersi mai; terzo, andare avanti con gioia e coraggio (vedi pag. 8).
Dinamica vuole essere anche l’attività della Divisione giovani europea: Lisa Cowan, responsabile del Comitato giovani europeo, ha ribadito il desiderio che i giovani vincano lottando insieme ai loro amici. È questo il significato della campagna “True Friends-Actual Proof Together!” lanciata nel 2014, proprio nell’anno del centenario dello scoppio della Prima guerra mondiale, con lo scopo di creare una nuova storia del continente fatta di sinceri legami di amicizia e di rispetto per la dignità della vita.
Alcune responsabili della Divisione donne europea hanno riportato lo scambio avuto durante un recente corso SGI in Giappone con le responsabili donne della SGI. «La base di tutto e di tutte le attività – hanno detto – è il Daimoku. Come membri della Divisione donne avete famiglie di cui occuparvi, il lavoro e gli impegni personali, ma allo stesso tempo partecipate alle attività, ricoprite ruoli di responsabilità e organizzate le riunioni. Non potendo eliminare una cosa a discapito di un’altra, è per questo che il Daimoku è fondamentale».
A rafforzare il concetto, ecco le parole di Ikeda: «In sostanza, noi pratichiamo il Buddismo del Daishonin per il nostro benessere e la nostra felicità. Anche nella recitazione del Daimoku la cosa principale è che noi ci sentiamo felici e soddisfatti. Non è una questione di formalità; non ci sono regole che stabiliscano per quanto tempo occorra recitare. Se spesso può essere utile mettersi un obiettivo di Daimoku, quando invece siamo molto stanchi, abbiamo sonno e continuiamo a recitare Daimoku per forza di abitudine, è meglio riposare e riprendere a pregare in un altro momento, quando abbiamo la mente e il corpo riposati.
«La cosa importante è sperimentare un forte senso di rivitalizzazione durante il Daimoku. Continuando a recitare Daimoku così ogni giorno, condurremo naturalmente un’esistenza in cui tutti i nostri desideri verranno realizzati» (cfr. BS, 166, 43).
Anche la Divisione uomini ha ricevuto un incoraggiamento specifico: Robert Samuels, ex direttore generale della SGI-UK, recentemente ha partecipato a un incontro con Kumao Fukase, vice presidente della Soka Gakkai. Questi ha voluto rivolgere ai responsabili della Divisione uomini alcuni incoraggiamenti. Primo, ha chiesto di “accendere il fuoco nei cuori dei membri” intendendo che i responsabili autentici sono quelli che accendono il fuoco della fede e della relazione di non dualità tra maestro e discepolo nel cuore di ogni membro: «Se riuscirete a fare questo – ha detto – la nostra organizzazione si svilupperà ancora di più». Secondo, ha invitato a fare della gratitudine e della ricerca dello spirito del maestro la linea guida della Divisione uomini, in quanto come responsabili anziani e membri della Divisione uomini difficilmente si viene ripresi per il proprio comportamento. Per questo ricercare lo spirito del maestro è fondamentale per rimanere sul cammino corretto. Terzo, agire in unità e in armonia con tutti; facendo ciò, la vostra forza sarà allora dieci, cento volte maggiore. Quarto, basare tutto sulla preghiera. Se un membro ha un problema, tutti dovrebbero farsene carico come fosse il proprio e recitare per superarlo, così quando si risolverà il beneficio sarà di tutti. Quinto, far avanzare kosen-rufu incoraggiando una persona alla volta; fare questo con ciascun membro è la cosa più importante: questo è il messaggio di sensei.
Infine, il Summit europeo è stato anche il momento per tirare le fila delle attività svolte nel 2014. Tra queste, in Francia si è riscontrato un effetto molto positivo in conseguenza dell’inaugurazione avvenuta lo scorso ottobre del Centro culturale Ikeda di Milano per la pace, a cui hanno partecipato i rappresentanti di tutti i principali gruppi religiosi italiani, del governo e dell’amministrazione. Il 17 dicembre è andato in onda sulla rete nazionale France 2 – durante la trasmissione Télématin, una delle più seguite a livello nazionale – un servizio sullo sviluppo della Soka Gakkai in Italia. Questo reportage, della durata di quattro minuti, ha gettato una luce nuova sul movimento della SGI in Francia.
Alla fine della proiezione, avvenuta anche durante la riunione dei responsabili di prefettura del Giappone alla presenza del presidente della Soka Gakkai Minoru Harada e del vice direttore Shigeo Hasegawa, quest’ultimo ha commentato: «L’Europa ha inaugurato una nuova era, contiamo su di voi!». La sensazione palpabile è stata che il nostro movimento europeo sia sempre più “One Europe with Sensei!”.