Ognuno di noi desidera iniziare il nuovo anno con spirito fresco, come se fosse rinato a nuova vita, e continuare ad avanzare con rinnovata energia ogni giorno, come se fosse sempre il primo dell’anno. Questi sono desideri universali.
«Ogni giorno giunge fino a me con le mani colme di possibilità», scriveva con ottimismo Helen Keller, che non si arrese mai alla sua disabilità e continuò tenacemente a contribuire alla società.
Noi che abbiamo «la grande fortuna derivata dalle esistenze passate» (SDL, 422 [428]) di abbracciare la Legge mistica ogni giorno e ogni anno, attraverso il suono delle nostre voci che recitano Nam-myoho-renge-kyo possiamo far sorgere nel nostro cuore il sole del «tempo senza inizio» e rigenerare la nostra vita.
Proprio come spiega Nichiren Daishonin con la frase: «Myo significa rivitalizzare, rivitalizzare significa ritornare a vivere» (RSND, 1, 132), la pratica di recitare Daimoku è la fonte originaria della giovinezza e di una vitalità inesauribile.
Il Daimoku che recitiamo in qualità di Bodhisattva della Terra è la preghiera in cui formuliamo risolutamente il nostro voto. Non è una supplica con cui fievolmente imploriamo qualcosa affidandoci a qualcuno. È il ruggito del leone che risuona in tutto il nostro essere nel momento in cui adempiamo a tale voto e determiniamo di realizzarlo, mettendo a ritmo la nostra vita con la Legge fondamentale dell’universo. Non esiste una forza più potente e grandiosa.
Il mio maestro Josei Toda, il secondo presidente della Soka Gakkai, diceva spesso: «Le preghiere di coloro che unendosi a Nichiren Daishonin formulano il voto di propagare la Legge mistica e lottano a tale scopo, si realizzeranno sicuramente. Recitate Daimoku con tutte le vostre forze e con la convinzione assoluta che potrete superare con coraggio i tre ostacoli e i quattro demoni». E ancora affermò: «Le preghiere di una persona di forte fede potranno ispirare ognuno a decidere di vivere allo stesso modo, e alla fine tutti diventeranno felici». Ecco perché, in qualsiasi circostanza, la prima cosa da fare è recitare Daimoku. Chi basa la sua vita sul Daimoku non si troverà mai in un vicolo cieco.
Il Daishonin scrisse le seguenti parole per incoraggiare un discepolo, Ota Saemon-no-jo, che stava lottando contro la malattia: «La scrittura chiamata Sutra del Loto è la buona medicina per i vari mali del corpo e della mente» (L’importanza dei capitoli “Espedienti” e “Durata della vita”, RSND, 2, 702). Nella stessa lettera gli volle dedicare tre passi del Sutra del Loto: «La sua malattia svanirà ed egli non conoscerà né vecchiaia né morte» (ibidem); «[Allorché questi esseri viventi avranno udito la Legge], godranno di pace e sicurezza nell’esistenza presente e nasceranno in circostanze favorevoli nelle successive» (ibidem) e: «Riuscirai “a sconfiggere tutti gli altri nemici”» (ibidem, 703). Attraverso la pratica per sé e per gli altri, abbracciando la Legge mistica e condividendola con altre persone, la nostra vita si fonde indissolubilmente con quella del Daishonin. Recitando con voce chiara e risonante potremo sconfiggere il demone della malattia e conquistare la salute e una lunga vita. Potremo trasformare qualunque karma in missione e costruire uno stato vitale di immensa, eterna felicità, per noi e per gli altri.
Attiviamo tutti i Budda e le funzioni protettrici dell’universo che sostengono coloro che abbracciano l’insegnamento corretto, e sconfiggiamo anche i più potenti nemici mostrando la prova concreta della vittoria assoluta!
Nella prefettura di Aomori, dove in inverno nevica abbondantemente, un’ammirevole pioniera della Divisione donne ha continuato a distribuire il giornale Seikyo presso le abitazioni dei membri ogni mattina, per più di quarant’anni. In passato era stata vittima di ostracismo da parte dei membri della comunità a causa della sua fede, ma non si era lasciata mai sconfiggere, decidendo che per quanti ostacoli o forme di oppressione avesse dovuto affrontare, li avrebbe sormontati tutti facendo scaturire una saggezza e una forza ancora maggiori. Oggi, riferendo con orgoglio che la sua comunità è la migliore di tutto il paese, afferma: «Il Daimoku ha il potere di realizzare qualsiasi cosa. Se recitiamo con il desiderio di rendere altre persone felici, dalla nostra Buddità nasceranno le parole giuste per stimolare la loro Buddità. La mia gioia più grande è introdurre altre persone al Buddismo del Daishonin, espandendo così la nostra cerchia di amicizie».
Siamo entrati in un’epoca in cui il Daimoku pervaso di coraggio e speranza dei nostri compagni della SGI, infinitamente nobili e preziosi, avvolge la società locale e globale.
Noi che viviamo per adempiere al voto condiviso di maestro e discepolo, nel corso di quest’anno dello “sviluppo dinamico” determiniamo di avanzare riportando una vittoria dopo l’altra e facendo risuonare con fierezza il nostro Daimoku, come il ruggito di un leone!
Noi che recitiamo Daimoku,
il ruggito del leone,
non abbiamo nulla da temere.
Accumuliamo nella nostra vita
vittorie e benefici inesauribili.