L’esperienza dell’incontro con i membri del Kansai ha lasciato un segno indelebile: sincerità, passione e forza sono alcune qualità rimaste impresse nei partecipanti
A trent’anni di distanza
Antonio (Sicilia)
Ho partecipato a questo corso a trent’anni esatti dal primo. All’epoca praticavo il Buddismo da appena due anni e avevo pochissima consapevolezza, ma i due giorni passati allora insieme a sensei sono stati come una medicina a lento rilascio che in tutti questi anni mi ha permesso nei momenti difficili di non mollare mai.
Questo nuovo viaggio è stata per me l’occasione di poter dire a sensei: io ci sono ancora. Il giorno dopo il rientro ho ricevuto un grandissimo beneficio. Nei mesi precedenti avevo sostenuto tantissime spese sia per questo corso che per i corsi nazionali della Divisione studenti e futuro per i miei figli, a cui si sono aggiunte tante altre spese. Adesso questo importo mi è tornato indietro moltiplicato per cento.
Non arrendersi mai!
Kyoko (Lombardia)
Abbiamo avuto la fortuna di visitare il Kansai! Una signora ci ha detto che avevano recitato Daimoku affinché fosse bel tempo. La sera prima della riunione dei responsabili di Centro hanno fatto tre ore di Daimoku per il giorno successivo, dato che la probabilità di pioggia era al sessanta per cento. Naturalmente il giorno 28 abbiamo avuto un bellissimo sole e zero umidità. Mi sono commossa per la fede del Kansai e ho capito il loro motto: maketara akan (non arrendersi mai). Questo è lo spirito che ha trasmesso loro sensei e che adesso loro indicano a noi.
Una gioia travolgente
Franco (Campania)
Partecipare a questo corso è stata una fortuna immensa, unire l’intensità della cerimonia al Daisedo con la gioia travolgente del Kansai è stato indimenticabile: i membri ci hanno trasmesso l’importanza di una profonda relazione con il maestro.
Tra le pagine del romanzo
Susanna (Piemonte)
I membri del Kansai si sono presi cura di ognuno di noi nei minimi dettagli, trasmettendo con le azioni il cuore del maestro e ciò mi ha commosso. È stato come entrare nella Rivoluzione umana e incontrare le persone di cui scrive il presidente Ikeda.
Campioni nell’offerta
Silvana (Campania)
Non ho incontrato il presidente Ikeda, ma ho sentito la sua costante presenza attraverso gli sguardi gioiosi che ci hanno accolti a Tokyo e nel Kansai. Mi ha colpita l’esperienza di una responsabile di Shiga, diventata la provincia numero uno di tutto il Giappone per l’offerta per kosen-rufu. Come ci sono riusciti? Partendo da un forte Daimoku unito ad azioni concrete. Ho capito che il Daimoku permette di avere una attenzione “illuminata” sulla realtà affinché si possano realizzare esperienze grandiose.
Una forte determinazione
Rosario (Toscana)
Un’esperienza emozionante e commovente. I giorni di Tokyo nel cuore dell’attività mondiale per kosen-rufu, il voto al Daiseido e la forte determinazione dei membri del Kansai che ci hanno trasmesso efficacemente il loro spirito jo-sho (sempre vittorioso). Ovunque si è sentito il cuore di sensei. Ora è il momento di mettere in pratica lo stesso spirito.
Un’immensa gratitudine
Giusy (Veneto)
Questo corso è stato indimenticabile! I membri giapponesi sono lo splendore umano. Il Kansai, per me, rappresenta la non dualità di maestro e discepolo. Hasegawa ci ha detto: «Noi tutti abbiamo il più grande maestro». Sono decisa a ripagare il mio debito di gratitudine per avere avuto tale immensa fortuna.
Il valore degli eventi
Tamiko (Toscana)
Questo corso ancora una volta mi ha fatto riflettere sul fatto che ciò che ci accade nella vita non è un caso. C’è sempre un significato, un valore. Ho lasciato il Kansai con la rinnovata determinazione di “mantenere la fede fino alla fine e di vincere”. Sono vittorie più profonde del semplice “risolvere i problemi”: sono infatti libere dagli impedimenti, come insegna il Buddismo.
Porto con me le parole di sensei: «Chi non è mai sconfitto, non si fa mai spaventare e non si arrende mai, qualunque cosa accada, è un vincitore nella vita e un campione di salute e longevità».
Dalle parole all’azione
Alberto (Lazio)
Durante un pranzo al Centro culturale nel Kansai ho chiesto al responsabile dei giovani uomini come fosse il rapporto con la Divisione uomini. Mi ha raccontato che c’erano stati dei problemi e che gli uomini tendevano a “tarpare” le ali ai giovani. Dopo aver letto e messo in pratica i consigli del presidente Ikeda sull’attività fra i giovani e gli adulti, la situazione però è cambiata. Me ne ha parlato come se fosse la cosa più naturale e ovvia. Mettendo semplicemente in pratica le parole di sensei, hanno risolto: questo mi ha colpito.
Il maestro in ogni istante
Simone (Lombardia)
Questo tipo di esperienza, come tante altre che si fanno nell’ambito delle nostre attività, rappresenta una delle tappe importanti in cui si può rinnovare la decisione di ripagare il debito di gratitudine nei confronti del maestro. Come ci ha detto Masaki, direttore generale, incontrare fisicamente il maestro non conta, mentre avere il suo stesso cuore è la concretizzazione dell’unione tra maestro e discepolo. E io voglio incontrarlo in ogni istante.