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Dialogo interreligioso in Piemonte e Liguria - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 11:08

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Dialogo interreligioso in Piemonte e Liguria

I rappresentanti di diverse religioni si sono confrontati su temi come integrazione e ambiente all’interno di Torino Spiritualità e della Festa dei Diritti a Chiavari

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I rappresentanti di diverse religioni si sono confrontati su temi come integrazione e ambiente all’interno di Torino Spiritualità e della Festa dei Diritti a Chiavari

Torino – «La desertificazione dell’ambiente naturale corrisponde esattamente con la desertificazione spirituale della vita interiore delle persone. Il rapporto dell’uomo con la natura fa parte del complesso intreccio di relazioni tra esseri umani, e tra il sé e la sua vita interiore» (NR, 456, 19). Con queste parole di Daisaku Ikeda, il 29 settembre il Centro culturale piemontese ha ospitato l’incontro “Religione e Ambiente. Sviluppare un profondo rispetto a tutela della vita di tutti gli esseri” nell’ambito della dodicesima edizione di Torino Spiritualità. L’incontro è stato condotto dal sociologo Pierluigi Zoccatelli, vicedirettore del CESNUR (Centro studi sulle nuove religioni) che ha guidato gli esponenti di nove confessioni religiose (cristiana, Baha’i, ebrea, induista, buddista Soka Gakkai, mormone, musulmana, ortodossa e buddista Zen) in un’agile presentazione del loro credo sul rapporto tra esseri umani e natura.
Claudia Mazzucco

Chiavari (GE) – Domenica 4 settembre, nell’ambito della Festa dei diritti (iniziativa legata all’integrazione interraziale organizzata da CGIL e Comune) si è svolto l’incontro “Religioni per la Pace”. Il dialogo tra le religioni è un segno dei tempi. Dialogo significa confronto, scambio di idee, rispetto, ascolto reciproco. I diversi rappresentanti religiosi, dalla Chiesa ortodossa alla Comunità ebraica, da quella islamica alla Chiesa evangelica battista, dalla Comunità cattolica all’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, hanno offerto il loro contributo su questi temi incontrandosi in un pensiero comune: condivisione e integrazione per aprire la strada al dialogo basato su valori comuni. Al centro dell’incontro il ruolo delle religioni come potenti motori per realizzare la pace mondiale. Scrive il presidente della SGI Daisaku Ikeda nella prefazione della Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin: «Una serenità spirituale forte e splendente come il diamante, la felicità di tutti gli esseri umani e la pace sono aspirazioni che troviamo alla radice di tutte le religioni le quali, in tal senso, dovrebbero mirare a diventare sempre più “religioni per l’essere umano».
Milena Sala

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La città di Berlino ambasciatrice di pace
Berlino ospita il Congresso mondiale per la Pace dell’International Peace Bureau

Berlino – L’International Peace Bureau (IPB), fondato nel 1891, è una delle più antiche federazioni internazionali per la pace. Dal 30 settembre al 3 ottobre ha organizzato il congresso mondiale dal titolo “Disarm! For a Climate of Peace. Creating an Action Agenda” un’iniziativa che ha visto la partecipazione di oltre mille persone tra accademici e attivisti.
La SGI è stata rappresentata da Kimiaki Kawai, direttore dell’ufficio “Peace and Human Rights” della SGI, e da Daniele Santi, segretario generale Senzatomica, in due rispettivi pannelli dai titoli: “Not in the name of religion” (Non in nome della religione) e “Which kind of peace studies are needed/useful for peace and disarmament activist and why?” (Quali conoscenze e azioni sono necessarie per costruire la pace e perché?).
«Essere a Berlino – racconta Daniele – al Congresso mondiale per la Pace ventisei anni dopo la caduta del muro e cinquantacinque dopo la determinazione del presidente Ikeda («Dobbiamo assolutamente trasformare Berlino – oggi simbolo della divisione della Guerra fredda – in un’immagine di pace» 8 ottobre 1961) mi ha fatto sentire una gioia difficile da descrivere e la determinazione di continuare a impegnarmi per la realizzazione di una sempre più forte unità europea assieme a lui».

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“La forza della speranza”
Il 29 novembre a Roma, il premio Nobel Adolfo Pérez Esquivel terrà una lectio magistralis sui temi della pace e dell’ambiente

In questa occasione verrà presentata la versione italiana del dialogo tra Ikeda e Pérez Esquivel su temi quali la solidarietà, la saggezza dei popoli e delle donne, la resistenza ai totalitarismi, la ricerca di un’azione efficace e la valorizzazione delle diverse culture, con lo scopo di trovare una via per la pace.
Il libro si intitola La forza della speranza (esperia, 2016). Esquivel è premio Nobel per la pace che si è battuto per il rispetto della dignità della vita e dei diritti umani durante il regime dittatoriale argentino degli anni ’70. Ed è un caro amico del presidente Ikeda. Entrambi cercano di trasmettere ai giovani il valore dell’impegno appassionato per la pace, la speranza e la giustizia per tutti i popoli della Terra.
Uno è giapponese e l’altro argentino, due culture distanti, eppure con tanto in comune: entrambi hanno vissuto l’esperienza del carcere per difendere i diritti delle persone comuni e sono uomini religiosi. Esquivel trovò nella fede cristiana la motivazione per osservare la realtà che aveva intorno e la determinazione per agire e cambiarla, qualcosa che si avvicina molto alla visione del presidente Toda secondo il quale la religione deve essere prima di tutto utile alla società.
In anteprima vi proponiamo una parte delle prefazioni degli autori.

Daisaku Ikeda
«Non ci sono frontiere né restrizioni che possano limitare il cuore umano. Esso è capace di trascendere qualsiasi distanza e di stringere legami vitali di magnifica compenetrazione e mutua comprensione. Uno di questi grandi amici è il dottor Adolfo Pérez Esquivel […].
«Le amicizie vere non scoloriscono con il trascorrere del tempo; piuttosto, gli anni fanno risaltare e amplificano la loro lucentezza. Così è stato per il legame di amicizia che ho potuto stringere con il dottor Pérez Esquivel, con cui ho condiviso una saggia e valorosa consapevolezza dei diritti umani nel mondo contemporaneo. Nella coscienza del dottor Pérez Esquivel non esistono frontiere né distanze, non ci sono barriere culturali né discriminazioni etniche; lui va dove ci sono persone che soffrono, dove ci sono giovani che si cimentano in sfide difficili […]
«Sono vissuto fino a oggi, non con l’ambizione di raccogliere frutti per me stesso, bensì pensando ai giovani che seguiranno le mie orme, con il desiderio di essere per loro un pilastro e un sostegno fidato da cui spiccare il volo. […] Tutti i giovani devono assumersi la responsabilità della loro sfida nel contesto che sceglieranno liberamente per compiere la loro missione; devono farlo per crescere essi stessi, per i loro simili, per la necessaria e agognata supremazia della giustizia e della pace. Può darsi che questo richieda uno sforzo di grande portata, che li obblighi a dedicarsi interamente, con l’anima e la vita, senza risparmiare nemmeno un momento della loro esistenza.
«Può darsi che tale esistenza sia accompagnata da fatiche gravose e continue, che talvolta sembreranno interminabili. Ma quando i giovani vedranno la dimensione reale delle lotte sostenute da questo grande difensore della pace e dei diritti umani, segnate da battaglie e da vittorie, quando sapranno che hanno in lui un predecessore coraggioso che si è dedicato in modo assoluto alla propria causa, sono sicuro che troveranno nel suo esempio una fonte inesauribile di incoraggiamento per andare avanti».

Adolfo Pérez Esquivel
«Lungo il corso dei fiumi della vita emergono coloro che favoriscono lo sviluppo della coscienza, gli artefici della parola che nascono dallo spirito e depongono i semi del pensiero che fioriscono nell’umanità. Il maestro Daisaku Ikeda è una di queste figure fondanti, un costruttore di sentieri di pace che partono dalla quotidianità, dall’educazione e dalla spiritualità, generati dalla Soka Gakkai Internazionale. […]
«Con il trascorrere del tempo abbiamo approfondito il nostro legame e abbiamo condiviso, percorrendo i diversi fiumi della vita, il cammino della pace, della dignità umana e del rispetto profondo di Madre Natura. Il maestro Ikeda crede profondamente nella speranza e nella possibilità che, nonostante i mali che tormentano l’umanità, come le guerre, i conflitti, la fame e la povertà, sia possibile conseguire cambiamenti positivi, sia personali sia sociali, che oltrepassino questi mali.
«Prima di conoscerci personalmente, ho avuto l’onore di partecipare alle riunioni della Soka Gakkai a Buenos Aires, di comprenderne lo spirito e la dedizione a coltivare valori spirituali, sociali e culturali e di osservarne il lavoro, realizzato all’interno delle diverse comunità in tutto il paese. Tale impegno, ispirato all’insegnamento del maestro Ikeda e del Buddismo di Nichiren Daishonin, si esprime attraverso la valorizzazione del dialogo e del sostegno degli altri sulla base di azioni solidali e della formazione di coscienze. […]
«Il dialogo che abbiamo sviluppato nel corso del tempo, come il corso dei fiumi, porta con sé un messaggio; spero che contribuisca a comprendere che la vita ci sorprende sempre, che abbiamo la capacità di ammirare un fiore meraviglioso, un sorriso, un tramonto. […]
«Il Giappone, l’Argentina e l’America Latina sono geograficamente distanti, con una grande diversità culturale, spirituale e di pensiero; tuttavia, ci sentiamo legati dalla fratellanza e uniti; la distanza scompare quando la parola cammina, quando condividiamo valori».

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