Nel Nuovo Rinascimento n. 590 abbiamo pubblicato l’esperienza del capitolo Prati che a luglio ha realizzato tutti i suoi obiettivi. Paola, che ha sostenuto come responsabile di regione questa vittoria, ci racconta la sua gioiosa sfida
Durante la riunione del 19 gennaio a Milano, il direttore generale ci chiese di realizzare gli scopi dell’anno entro giugno. Noi della regione Lazio 2 abbiamo accolto l’invito decidendo di vincere in ogni capitolo. Abbiamo chiesto a tutti i responsabili di territorio di unirsi a noi e ci siamo divisi nei ventitré capitoli della regione. Così è partita la campagna “Vinco io”!
Io sono andata nel capitolo Prati, al centro di Roma, dove nell’ultimo periodo c’erano stati diversi problemi. Come prima cosa ho deciso di aumentare il mio scopo di Daimoku, poi sono andata a trovare la responsabile delle donne per parlarle di questa attività: con me il volume 10 della Rivoluzione umana e lo spirito di sensei del Kansai nel cuore. Decidiamo di incontrare tutti i responsabili di capitolo e quelli di hombu che facevano attività con loro. Alla fine dell’incontro il responsabile uomini dice: «In quindici anni qui non abbiamo mai realizzato uno scopo, questa volta ci voglio riuscire».
Da quel giorno, persone che non si vedevano mai e facevano attività ognuno per conto proprio, hanno deciso di incontrarsi ogni settimana per recitare due ore di Daimoku insieme e organizzare la vittoria. Avevamo formato il “quartier generale Vinco io” a Prati.
Abbiamo stabilito di fare quattro milioni e mezzo di Daimoku entro giugno e ogni sera raccoglievamo il Daimoku di tutti. Quest’azione ci ha unito molto. Conoscendoli mi sono resa conto che tutti si sforzavano tanto, ma nel 2015 il capitolo aveva accolto soltanto quattro nuovi membri. Mi sono sfidata nel cercare di trasmettere la convinzione che realizzando gli scopi in ogni gruppo si sarebbero “sistemate” tutte le altre situazioni: conflitti fra le persone, gruppi senza responsabili ecc.
Più recitavo Daimoku per costruire l’assoluta convinzione che ognuno di loro era la persona giusta per vincere lì dov’era, più cresceva la loro fiducia nei miei confronti.
Una donna del mio gruppo mi ha “osservato” per diversi zadankai, poi mi ha proposto un’attività strepitosa: degli incontri nei caffè del quartiere con persone che si erano allontanate, ma con le quali era rimasta in contatto. Una di loro è tornata a zadankai e ha offerto la casa per le riunioni, altre tre hanno ricominciato a frequentare il gruppo. Una gioia grandissima.
All’inizio di aprile decidiamo di fare un corso di capitolo al Centro culturale. Negli incontri organizzativi, in prima linea c’erano tutti i responsabili di capitolo e settore; ogni volta guardiamo insieme le statistiche degli zadankai e la partecipazione all’offerta per kosen-rufu. A maggio il capitolo Prati è l’unico della regione che non ha consegnato neanche un Gohonzon.
Ero affranta, ma il responsabile uomini mi rincuora dicendo che l’importante è che le cose comincino a muoversi. Al corso eravamo pochissimi e l’espressione di ognuno tradiva la delusione di vedere che i loro sforzi non producevano un risultato soddisfacente, ma questa esperienza, apparentemente negativa, ha funzionato da pedana di lancio: siamo ripartiti ancor più decisi a trasformare la situazione!
A fine maggio finalmente ricevono il Gohonzon quattro giovani e due adulti.
La fine di giugno si avvicinava, davanti al Gohonzon sento una grande sofferenza: penso a quanto ogni persona si è sforzata giorno dopo giorno e a come, in pochi mesi, è cambiato il loro modo di vivere l’attività e la responsabilità. Possibile che questo cambiamento non avrebbe portato alla vittoria?
Come azioni stavamo facendo il massimo, ma poiché tutto parte da una preghiera profonda e seria, con la preghiera potevo andare oltre. Ho deciso perciò di fare quattro ore di Daimoku al giorno per venti giorni, con l’obiettivo che ognuno di loro realizzasse quel tipo di vittoria che rimane per tutta la vita come incoraggiamento per qualsiasi sfida a venire.
Nel mio Daimoku “matto e disperatissimo” avevo in mente solo la vittoria del capitolo Prati.
Il 25 giugno un settore realizza lo scopo, ma il risultato straordinario arriva per tutti il 16 luglio, quando raggiungiamo i quattro milioni e mezzo di Daimoku: su otto gruppi, diciassette persone di cui dieci giovani ricevono il Gohonzon! Inoltre, leggendo il report dell’offerta per kosen-rufu mi accorgo che i responsabili avevano realizzato il 100% di partecipazione. Non ho potuto trattenere lacrime di gioia e gratitudine verso questi meravigliosi Bodhisattva della Terra che mi hanno dato l’occasione di condividere con loro questa avventura.
Subito abbiamo rilanciato gli obiettivi in vista della fine dell’anno: siamo tutti “scatenati” nell’organizzare il prossimo corso e decisi a raddoppiare entro il 31 dicembre!