Deprecated: Function strftime() is deprecated in /var/www/vhosts/ilnuovorinascimento.org/wp-dev.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/themes/nuovo-rinascimento/functions.php on line 220
Una civiltà del dialogo parte da noi - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 11:54

589

Stampa

Una civiltà del dialogo parte da noi

Concludiamo la pubblicazione del discorso tenuto dal presidente Ikeda nel luglio del 2006 la cui prima parte è stata pubblicata sul numero 587 del 1 settembre

Dimensione del testo AA

Concludiamo la pubblicazione del discorso tenuto dal presidente Ikeda nel luglio del 2006 la cui prima parte è stata pubblicata sul numero 587 del 1 settembre

Il Sutra del Loto descrive i Bodhisattva della Terra come «fiori di loto nell’acqua» (SDL, 15, 306). Questi fiori sbocciano candidi e si levano sull’acqua fangosa senza esserne contaminati. Come mai? Perché la superficie delle loro foglie è rivestita da una sorta di velluto idrorepellente da cui la pioggia scivola via in piccole gocce scintillanti. Allo stesso modo, i Bodhisattva della Terra vivono dedicandosi alla loro nobile missione senza farsi contaminare da ciò che li circonda. I semi del loto hanno una scorza durissima che rimane impenetrabile per migliaia di anni. Vi sono fiori che sono stati prodotti da semi che risalgono a duemila anni fa e che adesso crescono nelle scuole Soka del Kansai e nel Centro culturale di Mobara, nella prefettura di Chiba. Il loto possiede una forza vitale davvero profonda.
[…] Parlando dei fiori di loto dell’Università Soka, Radhakrishnan, filosofo indiano, ha osservato: «Ogni volta che visitavo l’Università Soka ero entusiasta di vedere così tanti fiori di loto di varietà diverse nel Laghetto della Letteratura. Mi ispiravano. […] questi fiori sono anche associati alla purezza e alla determinazione risoluta di non farsi contaminare dall’ambiente. In un certo senso sono guardiani che mettono in luce importanti qualità che ognuno deve coltivare nella propria vita».
Spero che tutte le nostre giovani donne vivano la loro gioventù con grazia e dignità invincibile, come il loto bianco, facendo sbocciare tanti luminosi fiori di vittoria. […]
Il 3 luglio 2006 incontrai una delegazione della facoltà dell’università tailandese Maejo [che ha conferito al presidente Ikeda una laurea honoris causa in Filosofia delle scienze amministrative, n.d.r.].
La SGI-Tailandia continua a essere un modello di sviluppo grazie alla sua unità di “diversi corpi, stessa mente”. L’organizzazione riscuote ampia fiducia nella società promuovendo numerosi eventi culturali, tra cui la mostra I manoscritti del Sutra del Loto: l’eredità spirituale del mondo. Quando ho incontrato il rettore dell’Università Maejo, Thep Phongparnich, egli ha espresso il suo profondo supporto alla SGI-Tailandia, lodando l’attività di promozione dei valori umanistici che sta svolgendo nel paese.
Tutte le lodi e gli encomi che il nostro movimento Soka riceve da vari paesi e istituzioni mondiali sono riconoscimenti conferiti a ognuno di voi. Sono la prova che tutti i vostri discendenti per le generazioni a venire godranno di simili onori e riconoscimenti. Così funziona il regno della Legge mistica.
Il Daishonin ammonisce i suoi seguaci citando un passo del Sutra del Loto: «Allontana i cattivi amici e cerca la compagnia di buoni amici» (RSND, 1, 738 – SDL, 3, 130). Come possiamo creare relazioni con buoni amici e stabilire amicizie con persone oneste e di buon cuore? Questa è una chiave importante per conseguire la felicità.

La fede è la forza fondamentale

Il presidente Thep, menzionando una statua che si trova all’Università Maejo e reca l’iscrizione “L’impegno è l’antidoto della pigrizia” ha commentato questo motto dicendo che l’impegno ci fortifica, e la frase esprime l’atteggiamento fondamentale che gli studenti dovrebbero avere. Lo sforzo, ha proseguito, produce senso di responsabilità, affidabilità e successo nella vita.
Questo è un buon modo di pensare; in particolare, tutti gli sforzi per kosen-rufu vengono ricompensati con una fortuna illimitata.
Il filosofo tailandese del ventesimo secolo Luang Vichitvatakarn (1898-1982) scrisse che c’è una cosa di cui possiamo essere certi: fintanto che non ci arrenderemo non saremo mai sconfitti dalla sfortuna. Una persona forte, diceva, affronta con coraggio le difficoltà e le sconfigge con la sua tempra spirituale. Per una persona che possiede una forza simile, aggiunse, non esiste sfortuna. Per noi la fede è la forza fondamentale.

Lo spirito di Okinawa

Luglio è il mese in cui il Daishonin sottopose il suo trattato Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese alle autorità governative. Era il 16 luglio 1260 ed esattamente settecento anni dopo, il 16 luglio 1960, feci la mia prima visita a Okinawa, un luogo che ha patito atroci sofferenze durante la Seconda guerra mondiale. I miei amati compagni di fede considerano con affetto quel giorno come il punto di partenza del movimento di kosen-rufu a Okinawa.
Il giorno dopo fu fondato il capitolo Okinawa: i membri si alzarono risoluti per trasformare la loro patria in un’oasi di pace e cominciarono a diffondere l’insegnamento corretto in tutte le loro isole. Così ebbe inizio una grande ondata di attività e due mesi dopo, a settembre, fu composta una delle canzoni della Gakkai che preferisco, Eroi di Okinawa, che contiene questi versi: «Ci impegniamo con tutte le forze / dedicandoci fermamente ad abbracciare e realizzare la volontà e il decreto del Budda». Intonando con vigore questa canzone i membri di Okinawa hanno superato ogni ostacolo e da pionieri hanno aperto la strada a kosen-rufu.
Un famoso sociologo giapponese delle religioni ha lodato i loro risultati e quelli dei membri delle vicine isole Amami parlando di un’impresa incredibile, che brillerà nella storia della religione mondiale.
Nel gennaio dell’anno successivo, il 1961, visitai per la prima volta alcune zone vicine dell’Asia e in quel mese, come a voler suonare la campana dell’era di kosen-rufu in Asia, i membri di Okinawa realizzarono un record di propagazione che ebbe un ruolo trainante per tutta la Soka Gakkai giapponese. Oggi, quarantacinque anni dopo, si stanno ancora muovendo dinamicamente verso la vittoria in questo periodo fra luglio e settembre. Okinawa ha la missione e l’orgoglio di essere la prima regione modello di kosen-rufu mondiale. Il Training center di Okinawa, che ho visitato varie volte e dal quale si gode un’impressionante vista sull’oceano, è amato e apprezzato dalla comunità locale come un luogo dal quale si trasmette un messaggio di pace mondiale.

Esperti nell’arte del dialogo

Un passo di Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese afferma: «Discutiamo a fondo questi problemi» (RSND, 1, 7); infatti il trattato ha la forma di un dialogo. Con lo stesso spirito la Soka Gakkai ha continuato a procedere sul sentiero del dialogo per realizzare la pace globale, proprio come ha insegnato il Daishonin. […]
Il dialogo che noi della SGI portiamo avanti per kosen-rufu è caratterizzato da comprensione, empatia, compassione e rispetto. È sincero, perseverante e coraggioso. Promuove la verità, è pieno di convinzione e si basa su una solida filosofia. Trabocca di speranza e ispirazione, mentre ci impegniamo insieme per realizzare la felicità e la vittoria. Voi tutti siete grandi pionieri dell’umanità e nella costruzione di una civiltà di dialogo: spero che tutti voi diventiate esperti nell’arte del dialogo e con coraggio e ottimismo promuoviate amicizia e comprensione nelle vostre comunità e con chiunque incontriate.

Parole di saggezza

Vorrei condividere con voi parole di saggezza di alcuni tra i più grandi pensatori mondiali. Cominciamo dal filosofo americano John Dewey (1859-1952). Egli affermò: «Per quanto buono sembri, un uomo tende a cedere alla tentazione della corruzione e ad abusare del potere che gli è stato concesso, se tale concessione viene fatta senza restrizioni o condizioni. Ciò sembra un difetto universale del carattere umano». Per questo è così importante che i giovani tengano sempre sotto controllo coloro che detengono il potere.
Dewey scrisse anche: «L’uomo cattivo è colui che, per quanto buono sia stato, sta cominciando a degenerare e a diventare meno buono. L’uomo buono è quello che, per quanto moralmente ignobile sia stato, sta adoperandosi per diventare migliore. Un simile concetto ci rende severi nel giudicare noi stessi, e più umani nel giudicare gli altri». È una visione molto profonda della natura umana, che fa riflettere.
Dewey osservò anche: «La maniera migliore per produrre un potere costruttivo e intraprendente è esercitarlo. Il potere, come l’interesse, viene con l’uso e con la pratica». Le persone sono in grado di dimostrare appieno le loro capacità assumendosi delle responsabilità e compiendo sforzi concreti.

La missione dei giovani

La filosofa ed educatrice Ellen Key (1849-1926), i cui scritti attrassero l’attenzione del presidente fondatore della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi, scrisse: «Parallelamente alla lotta di classe, va portata avanti costantemente una lotta per la cultura da parte dei giovani e fra i giovani che hanno la responsabilità di creare una nuova società, migliore per tutti». I giovani hanno una missione molto importante.
Nel commemorare questo 3 luglio, desidero rivolgere un appello ai miei cari amici della Divisione giovani: siate vittoriosi campioni di verità e giustizia! Siate vittoriosi campioni di kosen-rufu!». E alle donne Soka vorrei dire: «La mia missione è kosen-rufu. La mia missione è vedere tutte voi diventare felici».

18 luglio 2006
(traduzione di Marialuisa Cellerino)

©ilnuovorinascimento.org – diritti riservati, riproduzione riservata