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Il lignaggio e la tradizione dell’umanesimo buddista - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 08:06

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Il lignaggio e la tradizione dell’umanesimo buddista

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La Soka Gakkai è un’organizzazione religiosa che pratica gli insegnamenti buddisti originati in India dal Budda Shakyamuni e in seguito sviluppati dagli studiosi buddisti indiani Nagarjuna e Vasubandhu, riveriti come bodhisattva dai Gran maestri cinesi T’ien-t’ai (Chih-i) e Miao-lo (Chan-jan), dal Gran maestro giapponese Dengyo (Saicho) e da Nichiren Daishonin. Essa conserva il lignaggio ortodosso e la tradizione dell’umanesimo buddista – iniziata con Shakyamuni – che afferma il rispetto per la vita e per tutti gli esseri umani.
La Soka Gakkai si basa sul Sutra del Loto, una scrittura fondamentale del Buddismo mahayana; i suoi membri si dedicano a una pratica e ad attività buddiste che si adattano ai tempi moderni. Porta avanti lo spirito fondamentale del Sutra del Loto così come Nichiren Daishonin lo insegnò e lo concretizzò nella vita e nelle azioni.

SHAKYAMUNI

Shakyamuni era un principe dell’antica India (nacque a Lumbini, nell’attuale Nepal).
Durante la gioventù fu testimone dell’inevitabilità delle sofferenze dell’esistenza: la nascita, l’invecchiamento, la malattia e la morte. E pur essendo ancora giovane e in buona salute comprese che anche lui, prima o poi, le avrebbe sperimentate. Così decise di lasciare la sua casa per intraprendere una ricerca spirituale allo scopo di trovare una soluzione a queste sofferenze fondamentali.
Il principe Shakyamuni conduceva una vita agiata e piena di comodità che molti gli avrebbero invidiato; ma quando comprese che le ricchezze e il lusso che si ricercano nella vita sono in definitiva piaceri vuoti ed effimeri, non riuscì più a goderne. Ciò lo spinse a ricercare una filosofia o un insegnamento che chiarissero il vero significato dell’esistenza umana.

– Budda: il risvegliato

Né gli insegnamenti spirituali tradizionali dell’India né le nuove scuole di pensiero e di fede, largamente diffuse a quei tempi, soddisfecero lo spirito di ricerca di Shakyamuni che cercò invece, attraverso la pratica e la meditazione, di scoprire le cause e le soluzioni fondamentali delle sofferenze della vita. In tal modo si risvegliò alla natura eterna e universale del Dharma, o Legge, che pervade tutta la vita e l’universo.
Il nome “Shakyamuni” è un titolo onorifico che significa “saggio degli Shakya”: Shakya è il nome del clan al quale Shakyamuni apparteneva e muni significa “saggio”. Il titolo di “Budda”, con il quale è universalmente conosciuto, significa “il risvegliato”.
La Legge alla quale Shakyamuni si risvegliò divenne il nucleo centrale degli insegnamenti buddisti.

– La saggezza per comprendere la dignità intrinseca della vita

Shakyamuni affermò che è l’ignoranza della dignità intrinseca della vita a far sì che le persone siano dominate dall’egoismo. Ciò le porta a essere consumate da desideri immediati ed egoistici e indotte a ricercare la propria felicità a spese di quella degli altri. Shakyamuni insegnò, quindi, che il modo più nobile e ammirevole per vivere con vera dignità è risvegliarsi alla Legge universale ed eterna che esiste dentro ogni persona e fare ritorno al proprio stato vitale puro e originale, libero dall’ignoranza fondamentale o oscurità.
Potremmo dire che l’insegnamento del Budda a questo riguardo può essere definito un “ripristino del valore dell’essere umano” che sottolinea quanto sia importante che le persone si riapproprino della dignità suprema della loro vita e ne comprendano il potenziale infinito, facendo emergere la loro saggezza intrinseca.

– La compassione e il rispetto per tutte le persone

Risvegliando le persone al valore e alla dignità della propria vita, Shakyamuni insegnò loro a capire e a rispettare anche il valore e la dignità della vita degli altri. Questo è lo spirito fondamentale della compassione buddista.
Shakyamuni una volta spiegò a un re come ogni individuo abbia a cuore se stesso più di ogni altra cosa e che perciò chi ama se stesso non dovrebbe fare del male agli altri.
La compassione che il Buddismo insegna consiste nel comprendere che le altre persone sono preziose e importanti quanto noi, e che perciò dovremmo nutrire per loro la stessa grande considerazione che abbiamo nei nostri confronti. È un insegnamento di mutua comprensione e di rispetto reciproco.

– Il Sutra del Loto: l’essenza del Buddismo mahayana

Shakyamuni espose i suoi insegnamenti per circa cinquant’anni e dopo la sua morte i discepoli compilarono resoconti dei suoi discorsi e delle sue azioni. I documenti che contengono gli insegnamenti dottrinali principali del Budda vennero chiamati “sutra”. Fra tutti gli insegnamenti, quelli che riguardano la compassione e la saggezza sono il nucleo dei sutra mahayana. E fra questi ha un ruolo preminente il Sutra del Loto, che è stato chiamato “il re dei sutra”.
Nel Sutra del Loto il Budda afferma che esponendo tale sutra ha realizzato lo scopo di elevare tutte le persone alla sua stessa condizione vitale, desiderio che nutriva sin dal remoto passato. Fa inoltre ripetuti appelli ai discepoli affinché ereditino e condividano questo eterno desiderio, o voto, e portino avanti la pratica della compassione per realizzarlo.

NICHIREN DAISHONIN, IL DEVOTO DEL SUTRA DEL LOTO

Nichiren Daishonin considerava le sofferenze delle persone come se fossero le proprie, e in un periodo di grandi disordini sociali cercò di trovare un modo per alleviarle. Fece voto di scoprire e praticare gli insegnamenti buddisti capaci di garantire felicità e dignità a tutte le persone. Studiò i commentari e gli scritti degli antichi eruditi buddisti e allo stesso tempo lesse personalmente con grande attenzione i numerosi sutra buddisti. Trovò la risposta che stava cercando nel Sutra del Loto, che insegna il modo grazie al quale ogni persona può esprimere il proprio potenziale illimitato e farlo vivere nella società.
Basandosi su questi princìpi del Sutra del Loto il Daishonin decise fermamente di aiutare tutte le persone a conseguire una vera felicità e dignità, e a realizzare pace e sicurezza nella società. Fu sottoposto dalle autorità a persecuzioni che misero a rischio la sua stessa vita e incontrò una feroce opposizione da parte della popolazione, che non comprendeva l’insegnamento buddista corretto ed era attaccata erroneamente ai vecchi modi di pensare. Ma non si scoraggiò minimamente e continuò a comportarsi esattamente come insegna il Sutra del Loto, cercando di incoraggiare e rivitalizzare le persone, anche a costo della vita.
Nichiren Daishonin stabilì la pratica della recitazione di Nam-myoho-renge-kyo e iscrisse il Gohonzon come oggetto di fede o di culto. Avendo identificato, rivelato e stabilito l’insegnamento che è l’essenza del Sutra del Loto, aprì la strada al conseguimento della Buddità da parte di tutte le persone.
Nel suo trattato Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese il Daishonin asserisce che la pace e la prosperità della società sono indispensabili per costruire la felicità individuale: «Se il paese viene distrutto e le famiglie sterminate, dove ci si potrà rifugiare? Se vi preoccupate anche solo un po’ della vostra sicurezza personale, dovreste prima di tutto pregare per l’ordine e la tranquillità in tutti e quattro i quadranti del paese» (RSND, 1, 25).
Tutti gli sforzi della vita del Daishonin furono indirizzati a stabilire l’insegnamento corretto per la pace nel paese, cioè all’adozione della filosofia del rispetto della dignità della vita come principio guida per costruire un mondo in cui le persone potessero vivere in pace e sicurezza.
Ciò è in accordo con gli sforzi che i praticanti buddisti hanno compiuto, sin dal tempo di Shakyamuni, per superare la natura distruttiva dell’egoismo, che infligge così tanto dolore e sofferenza alle persone e alla società. È un nuovo approccio umanistico, basato sullo spirito fondamentale del Buddismo di permettere a tutte le persone di realizzare la felicità per sé e per gli altri, che coltiva la fiducia, la creazione di valore e l’armonia. La chiave di questo processo è il dialogo fondato sulla ragione e sull’umanità.

LA SOKA GAKKAI: FAR VIVERE IL BUDDISMO DI NICHIREN NEI TEMPI MODERNI

I tre fondatori della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi, Josei Toda e Daisaku Ikeda, con il loro impegno altruistico hanno fatto rivivere la filosofia e la pratica di Nichiren Daishonin nei tempi moderni.
I membri della Soka Gakkai si dedicano a varie attività basate sulle guide dei tre presidenti fondatori. A livello personale, mentre si sfidano in ogni aspetto della vita, utilizzano la pratica di recitare Nam-myoho-renge-kyo per riflettere profondamente sulla propria vita e far emergere la speranza e il coraggio per affrontare i problemi che incontrano. Inoltre si impegnano a sviluppare una personalità ricca, basata su una salda adesione ai valori umanistici. Questa è la pratica della rivoluzione umana.
Attraverso dialoghi quotidiani con i compagni di fede e la partecipazione alle riunioni della Soka Gakkai, i membri approfondiscono anche la comprensione degli scritti di Nichiren Daishonin e delle guide del presidente Ikeda, condividono le esperienze di fede, si incoraggiano e si sostengono reciprocamente.
Parlano inoltre ad amici e conoscenti dei princìpi e degli ideali del Buddismo, e di come la pratica buddista abbia arricchito la loro vita. In tal modo diffondono la comprensione della filosofia di Nichiren Daishonin, che afferma il valore della vita, e il sostegno alle attività umanistiche della Soka Gakkai, espandendo così la rete delle persone che abbracciano la fede nella Legge mistica.

– La trasmissione del Buddismo verso occidente e kosen-rufu mondiale

La pratica del Buddismo di Nichiren ha lo scopo di rendere le persone in grado di realizzare la felicità per sé e per gli altri. Dà particolare importanza al contributo degli individui alla comunità come buoni cittadini, che adempiendo il proprio ruolo nella famiglia, nel lavoro e nella società, divengano persone indispensabili di cui gli altri si possono fidare e su cui si può contare.
La Soka Gakkai si sta impegnando attivamente nell’affrontare i problemi globali che l’umanità ha davanti a sé. Attraverso le mostre internazionali contro le armi nucleari e le iniziative a sostegno dei rifugiati, mette in luce l’importanza della pace, del rispetto per la dignità della vita e dei diritti umani. Inoltre, con le mostre sui temi ambientali, mira a promuovere la consapevolezza della necessità di agire per proteggere l’ambiente globale.
La Soka Gakkai ha riscoperto la tradizione della filosofia umanistica e della pratica che ebbe origine da Shakyamuni e fu ereditata da Nichiren Daishonin, riconoscendola e valorizzandola come la quintessenza del Buddismo. Attraverso le sue varie attività e iniziative sta portando avanti questa tradizione e questo spirito nella società odierna, adoperandosi per trasmetterli alle generazioni future.
Attraverso dialoghi mirati ad approfondire la comprensione e a dare ispirazione, noi della Soka Gakkai ci impegniamo continuamente per far crescere tante persone capaci, rendendole consapevoli delle proprie potenzialità affinché possano essere, nei loro rispettivi ruoli e campi, degli esempi dell’umanesimo buddista. Questo movimento che ha come obiettivo la felicità dell’umanità e la pace mondiale si chiama kosen-rufu.
Il Buddismo ebbe origine in India e viaggiando verso oriente giunse in Giappone. Adesso si sta trasmettendo nuovamente verso occidente, diffondendosi non solo nei paesi dell’Asia e in India ma nel mondo intero. Questo fenomeno è chiamato “la trasmissione verso occidente” o “il ritorno a occidente” del Buddismo. Oggi il nostro movimento di umanesimo buddista è diffuso in centonovantadue paesi e territori di tutto il globo.

– I tre tesori

La Soka Gakkai è l’organizzazione che nei tempi moderni ha ereditato il vero spirito e il lignaggio del Buddismo tramandato a partire da Shakyamuni.
Come presupposto di base, tutti i buddisti rispettano e onorano il Budda, la Legge (gli insegnamenti del Budda) e coloro che praticano la Legge. Questi tre elementi sono perciò chiamati rispettivamente il tesoro del Budda, il tesoro della Legge e il tesoro dell’ordine buddista (la comunità dei credenti), e nel loro complesso sono noti come “i tre tesori”. Il tesoro del Budda è il Budda che espone l’insegnamento, il tesoro della Legge è l’insegnamento che il Budda espone, e il tesoro dell’ordine buddista è il gruppo di persone che credono e praticano tale insegnamento.
In sanscrito i tre tesori (triratna) sono chiamati: Buddha, dharma e samgha. La parola samgha originariamente significava “corpo collettivo” o “assemblea”. Riferita all’ordine buddista fu traslitterata foneticamente in cinese e poi in giapponese con due caratteri, che in giapponese si pronunciano sogya. In seguito essi vennero contratti in un unico carattere, so, che poi fu usato anche per riferirsi ai preti buddisti. In una fase più tarda il termine samgha fu reso in cinese e in giapponese con due o tre caratteri che letteralmente significano “assemblea armoniosa”, in giapponese wago o wago-so.
Nella lunga storia del Buddismo emersero vari insegnamenti per guidare le persone, a seconda dei loro bisogni e capacità, dei tempi e dei cambiamenti sociali.
La descrizione specifica dei tre tesori può variare all’interno dei vari insegnamenti. Ad esempio nell’Asia orientale il tesoro dell’ordine buddista, o samgha, indicava solo i preti buddisti di sesso maschile e non la comunità dei credenti nel suo complesso.
Nel Buddismo della semina di Nichiren Daishonin (che si riferisce al piantare i semi dell’Illuminazione, cioè Nam-myoho-renge-kyo), riveriamo i tre tesori secondo la prospettiva del “tempo senza inizio”, la dimensione fondamentale dell’esistenza. “Tempo senza inizio”, in questo contesto, indica ciò che è sempre stato presente sin dal remoto passato e che rimarrà presente nell’eterno futuro. In termini di pratica buddista si riferisce al momento originale del conseguimento della Buddità, in cui le persone comuni rivelano e manifestano la Legge eterna che è sempre stata presente dentro di loro. I membri della Soka Gakkai riveriscono eternamente questi tre tesori allo scopo di conseguire la Buddità.
Il tesoro del Budda, dalla prospettiva del tempo senza inizio, è Nichiren Daishonin, il Budda dal tempo senza inizio o Budda eterno, che rivelò nella sua vita di persona comune la Legge fondamentale per il conseguimento della Buddità.
Il tesoro della Legge, dalla prospettiva del tempo senza inizio, è il Gohonzon, o oggetto di culto, di Nam-myoho-renge-kyo, che Nichiren Daishonin rivelò come Legge per l’Illuminazione universale.
Il tesoro dell’ordine buddista, dalla prospettiva del tempo senza inizio, è Nikko Shonin (il discepolo diretto e successore del Daishonin) che protesse e trasmise correttamente il tesoro del Budda e il tesoro della Legge.
Questi sono i tre tesori da riverire nel Buddismo della semina di Nichiren Daishonin.
Quando riveriamo (nam) questi tre tesori, riceviamo il beneficio del piantare i semi dell’Illuminazione [Nam-myoho-renge-kyo] e possiamo così conseguire la Buddità.
Nam deriva dalla parola sanscrita namas (che significa “inchino o “riverenza”) e che fu tradotta in cinese con “dedicare la propria vita”. Significa basarsi su qualcosa da seguire nel corpo e nella mente, qualcosa in cui credere e di cui fare il proprio fondamento.
Inoltre il tesoro dell’ordine buddista, in senso allargato, si riferisce al gruppo di persone che praticano, trasmettono e diffondono correttamente i tre tesori come elementi da rispettare e riverire. Oggi la Soka Gakkai è il tesoro dell’ordine buddista perché è l’organizzazione che sta portando avanti lo spirito e l’esempio di Nichiren Daishonin e sta facendo progredire kosen-rufu nel mondo.

(continua)

(traduzione di Marialuisa Cellerino)

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