In queste pagine offriamo alcuni spunti per lo zadankai tra cui scegliere per stimolare il desiderio di sperimentare la pratica buddista e lo scambio di esperienze. Inviate i vostri suggerimenti a: nuovo.rinascimento@sgi-italia.org
«Questo intende il sutra quando afferma: “Dovrai alzarti e salutarla di lontano, mostrandole lo stesso rispetto che mostreresti a un Budda”. Dovete rispettarvi l’un l’altro»
Le quattordici offese, RSND, 1, 671
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Cosa si legge nel Gosho:
Nel passato il Bodhisattva Mai Sprezzante sostenne che tutti gli esseri umani hanno la natura di Budda, che abbracciando il Sutra del Loto avrebbero conseguito sicuramente la Buddità e che disprezzare una persona è disprezzare il Budda stesso. La sua pratica era di venerare tutti.
da Le quattordici offese (RSND, 1, 670)
Daisaku Ikeda commenta:
Poiché credeva che tutte le persone possedessero la natura di Budda, il Bodhisattva Mai Sprezzante si inchinava sempre in segno di rispetto di fronte a chiunque incontrava. Noi della SGI stiamo svolgendo ai nostri giorni questa pratica del bodhisattva impegnandoci nei dialoghi per condividere il Buddismo di Nichiren con le persone intorno a noi; questo rappresenta un atto di supremo rispetto per gli altri. Desiderando la felicità di ogni persona, cerchiamo di risvegliare la natura di Budda inerente alla vita di ciascuno. Spero che riusciate a essere coraggiosi, saggi e a non vacillare in questo compito, proprio come il Bodhisattva Mai Sprezzante! (dalla serie Vivere il Gosho)
Cosa si legge nel Gosho:
Il cuore di tutti gli insegnamenti della vita del Budda è il Sutra del Loto e il cuore della pratica del Sutra del Loto si trova nel capitolo “Mai Sprezzante”. Cosa significa il profondo rispetto del Bodhisattva Mai Sprezzante per la gente? Il vero significato dell’apparizione in questo mondo del Budda Shakyamuni, il signore degli insegnamenti, sta nel suo comportamento da essere umano.
da I tre tipi di tesori (RSND, 1, 756)
Daisaku Ikeda commenta:
Rispetto per gli altri: questa è l’essenza della pratica del Sutra del Loto. Il proprio comportamento come essere umano è il punto di partenza e il punto d’arrivo del Buddismo. Come indica il suo nome, il Bodhisattva Mai Sprezzante non guardava mai nessuno dall’alto in basso né provava mai disprezzo, ma anzi si inchinava di fronte a ogni persona in segno di rispetto, proclamando che tutti avrebbero certamente conseguito la Buddità praticando la via del bodhisattva (vedi SDL, 20, 355). È proprio questo tipo di dialogo e di impegno totale nelle relazioni con gli altri che i membri della Soka Gakkai stanno mettendo in pratica, rispettando tutte le persone e apprezzandole in quanto individui, in totale accordo con gli insegnamenti del Daishonin. (NR, 379, 3)
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La scintilla della gentilezza
D. Ikeda, In cammino con i giovani, 103
La maggior parte delle persone possiede una scintilla di gentilezza e calore umano nel cuore. Nessuno nasce emotivamente freddo. Ma se, con il passare del tempo, le persone seppelliscono questo loro calore per paura di farsi male, diventeranno fredde e dure. Allo stesso modo, chi è egocentrico e pensa di avere contro tutti tende a indossare un’armatura di insensibilità e presunzione. Un simile comportamento manca di umanità. Il Budda stabiliva sempre un dialogo con le persone per aiutarle ad affrontare la sofferenza. Non aspettava che fossero gli altri a parlare per primi, né gli capitò mai di preoccuparsi di cosa avrebbero pensato di lui. Egli si rivolgeva alle persone con calore e serenità.
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Credere in noi stessi e negli altri
D. Ikeda, BS, 133, 11
Il tempo in cui ora viviamo è definito l’Ultimo giorno della Legge, un’epoca di discordia e contese in cui tutto tende verso il conflitto. L’unico modo per opporre resistenza e contrastare le ondate violente di una tale epoca è avere una forte fede nella natura di Budda propria e degli altri, e ciò viene messo in pratica attraverso il rispetto che riusciamo a sentire per gli altri.
[…] Credere in noi stessi e negli altri, e trattare gli altri come tratteremmo un Budda: questa è la pratica che risveglia e richiama la natura di Budda inerente a noi tutti. È in questo che risiede il vero significato della pratica di propagazione diretta sostenuta da Nichiren.
È precisamente perché possiamo fare appello alla fede nella natura di Budda dell’altra persona che possiamo far emergere la compassione da dentro di noi e, desiderando la felicità per tutti, continuare a sviluppare un dialogo onesto e pieno di rispetto. Questo è l’autentico spirito della propagazione, della diffusione del Buddismo da una persona all’altra. Prima di tutto, e soprattutto, implica la costruzione di fiducia e amicizia attraverso un dialogo rispettoso e continuo.
Tutte le persone sono ugualmente dotate della capacità innata di rispettare gli altri, e questa capacità è fonte di un’inesauribile speranza in quanto incarna una verità universale che trascende le specificità dei credi religiosi. Il rispetto dei buddisti per le altre persone è rispetto per la loro umanità, indipendentemente dal loro credo o convinzione religiosa.
Nichiren lo descriveva con una metafora poetica, dicendo che quando ci inchiniamo davanti a uno specchio la figura nello specchio si inchina verso di noi. Questo è il vero spirito del Buddismo ed è, sì, motivo di grande speranza.
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La forza della diversità
D. Ikeda, BS, 146, 65
Il rispetto reciproco delle differenze è la chiave per la crescita e il progresso. Infatti è perché siamo tutti diversi che possiamo imparare l’uno dall’altro, consentire ai nostri talenti di brillare e rivelare un potenziale persino maggiore di quanto ne manifesteremmo se stessimo da soli.
Nella Raccolta degli insegnamenti orali il Daishonin afferma che il ciliegio, il susino, il pesco e il prugno racchiudono ciascuno la suprema verità proprio così come sono, senza dover subire alcun cambiamento (cfr. BS, 124, 47).
Il Buddismo del Daishonin è un insegnamento che consente a ogni persona di esprimere pienamente le proprie uniche caratteristiche.
L’unità nella diversità si crea quando ognuno di noi agisce assieme agli altri per il supremo obiettivo di kosen-rufu mentre risplende brillantemente nel luogo della propria missione personale. Non è qualcosa che accade in seguito a una indicazione esterna. È un’unità automotivata e un’alleanza di persone che combattono per far emergere il proprio vero potenziale.
Ciò che più conta è la felicità di ogni persona e la vittoria nella vita. Una persona che cambia il proprio karma, una persona che cresce come essere umano: questa è la base di tutto.
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La vita: il tesoro più prezioso
D. Ikeda, BS, 169, 62
In tutto l’universo non esiste tesoro più prezioso della vita. Pertanto non dobbiamo mai, per nessun motivo, fare del male agli altri o a noi stessi. Come membri della SGI, continuiamo a sforzarci per far sì che il principio buddista del rispetto supremo per la dignità della vita sia lo spirito universale di quest’era. L’umanità ha sofferto enormemente per il ripetersi nella storia di violenza e di guerre. Noi stiamo lottando nel mezzo delle nostre situazioni presenti per trasformare il destino dell’umanità attraverso un dialogo basato sull’ideale del Daishonin di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese” e mediante le nostre attività per la pace.