In concomitanza con l’equinozio primaverile, in tutti i Centri culturali e i cimiteri del Giappone si tengono funzioni commemorative per i defunti. Anch’io ho offerto solenni preghiere per i defunti, inclusi i familiari e gli antenati dei membri, e per tutti i compagni di fede che hanno contribuito a kosen-rufu. Ho pregato con sincerità per la pace, la sicurezza, la buona fortuna e i benefici dei defunti per tutta l’eternità. Nella Raccolta degli insegnamenti orali il Daishonin afferma: «Ora, quando Nichiren e i suoi seguaci svolgono cerimonie per i defunti, declamando il Sutra del Loto e recitando Nam-myoho-renge-kyo, il raggio di luce del Daimoku penetra fino all’interno della sofferenza incessante e rende possibile che [i defunti] conseguano immediatamente la Buddità. Questa è l’origine delle preghiere per il trasferimento dei meriti ai defunti» (Raccolta degli insegnamenti orali, BS, 109). Offrire preghiere per i defunti durante le funzioni commemorative ha un profondo significato. Esse fanno parte della pratica quotidiana di Gongyo. Attraverso la recitazione di Nam-myoho-renge-kyo possiamo trasferire gli immensi benefici accumulati grazie ai nostri sforzi per kosen-rufu ai nostri familiari, agli amici e ai defunti di tutto il mondo.
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Alla riunione inaugurale della Divisione uomini, cinquant’anni fa, nel marzo del 1966, esortai i partecipanti a sfidarsi con fede coraggiosa. Assunsi la guida con il medesimo spirito e il giorno seguente mi misi in viaggio per kosen-rufu, verso l’America del Nord e del Sud. In Brasile, all’epoca ancora sotto la dittatura militare, dialogai con la gente, anche se molti guardavano alla nostra organizzazione con ostilità e pregiudizio. Incoraggiai ogni persona che incontravo e accolsi con calore i membri della vicina Argentina venuti in Brasile per incontrarmi.
I Bodhisattva della Terra che si riunirono con me in Perù giurarono solennemente di avanzare senza posa per kosen-rufu. I preziosi semi che piantai a quel tempo, oggi, mezzo secolo dopo, stanno dando vita a una “foresta” di persone capaci che si alzano diffondendo felicità e vittoria. In tutti i paesi dell’America la nostra rete Soka di pace, cultura ed educazione ha conquistato una fiducia incrollabile. È importante agire sempre con coraggio, valorizzare la persona che abbiamo di fronte e parlare con convinzione del nostro movimento.
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Nell’incoraggiare un giovane che stava attraversando delle difficoltà, il presidente Toda disse: «I periodi dolorosi durano solo un istante, se li guardiamo dalla prospettiva dell’eternità della vita. Continua semplicemente a fare del tuo meglio fino alla fine. Sicuramente vedrai risultati positivi». Niente può essere paragonato al potere della preghiera e degli sforzi basati sulla non dualità di maestro e discepolo. Nichiren Daishonin scrive: «Ognuno di voi deve raccogliere il coraggio di un leone e non soccombere di fronte alle minacce di chicchessia» (Le persecuzioni che colpiscono il santo, RSND, 1, 885). Quale fonte d’ispirazione e rassicurazione è per me vedere così tanti giovani dal cuore di leone celebrare insieme il 16 marzo, il giorno di kosen-rufu, avendo realizzato nelle loro zone una splendida espansione del nostro movimento! Oggi, ancora una volta, impegniamoci in prima linea per adempiere la nostra missione. Avanziamo ancora, pregando e incoraggiandoci l’un l’altro nelle nostre sfide.
Prego sinceramente ogni giorno per tutti voi, miei preziosi compagni di fede, affinché teniate alto il vessillo di kosen-rufu perseverando e conducendo vite di grandi vittorie. Prego inoltre affinché le funzioni protettrici dell’universo vi proteggano sempre.
(20 marzo 2016)
(traduzione di Francesca Fanciullacci)