È con una preghiera seria e sincera, e con il coraggio di instaurare dialoghi cuore a cuore che si riesce a espandere enormemente anche il proprio stato vitale
Febbraio è il mese in cui ricorre l’anniversario della nascita del mio maestro Josei Toda. Per celebrare questo avvenimento, i compagni di fede di Okinawa hanno inviato una composizione di fiori di ciliegio del genere che il presidente Toda amava tanto.
Anche nel momento in cui cinquantacinque anni fa, nel 1961, ho compiuto il primo passo per realizzare l’ardente desiderio del mio maestro di realizzare kosen-rufu in Oriente, sono stati i compagni di fede di Okinawa che, facendo proprio il cuore del maestro, hanno riportato la più grande vittoria di shakubuku di tutto il Giappone.
Le famiglie di Okinawa, così degne di lode, stanno avanzando sempre di più trasformando la propria regione in un modello di kosen-rufu e di “pace e sicurezza nel proprio paese”, e continuano a far sbocciare e a diffondere la fragranza dei “fiori della felicità e dei benefici” nella propria vita, dei “fiori dell’amicizia” nella propria zona e dei “fiori delle persone di valore” nella società. Ripongo la più totale fiducia nei compagni di fede del Kyushu, da sempre in prima linea per kosen-rufu con lo spirito di itai-doshin (diversi corpi, stessa mente).
Nichiren Daishonin ha sempre dato molta importanza allo spirito dei pionieri che si impegnano in prima linea, aprendo la strada e lottando fino in fondo senza mai arrendersi. Scrive infatti nel Gosho: «Chi è all’avanguardia riporterà un beneficio grande come se avesse fatto offerte ai Budda delle tre esistenze e delle dieci direzioni» (Condoglianze per un marito defunto, RSND, 2, 720).
Qui si trova lo spirito incrollabile della mia Gakkai, così come è espresso in Kurenai no uta, la canzone nata dallo spirito energico e determinato dei giovani dello Shikoku: “[La luce dei] pionieri risplende”.
Pieni di coraggio
La prefettura di Saitama si trova nella regione del Kanto, la parte orientale del Giappone che arde di energia e fermezza. A questo proposito ricordo quando visitai Saitama insieme al mio maestro Toda, proprio nel momento in cui gli affari della sua azienda stavano andando malissimo, e facemmo ogni sforzo possibile per trovare una via d’uscita da quella situazione così difficile. In quel periodo, mentre tutti gli altri discepoli lo abbandonavano uno dopo l’altro senza mostrare la minima gratitudine, soltanto io gli rimasi accanto sostenendolo e proteggendolo con tutte le forze. Promettendo solennemente al mio maestro: «Farò sbocciare la primavera Soka a ogni costo», ho recitato Daimoku con impeto e passione, e ho lottato fino in fondo come un ashura1. Il mese scorso ho visitato con mia moglie il Centro culturale della mia amata Saitama.
Attualmente, tutti i compagni di fede della prefettura di Saitama e della regione del Kanto, puntando alla prossima riunione dei responsabili di centro, si stanno sfidando nell’espansione di kosen-rufu e nei dialoghi cuore a cuore con grande coraggio e con lo spirito di chi lotta in prima linea e apre la strada agli altri, mantenendo sempre impresso nei loro cuori il motto “Diamo inizio a una nuova era nella nostra zona!”.
Qual è l’elemento essenziale dei dialoghi cuore a cuore?
Il padre del capitalismo giapponese, Eiichi Shibusawa, originario di Saitama, ha affermato: «Al mondo non c’è nulla di più potente e influente della sincerità e dell’onestà». In altre parole, non c’è forza più grande di quella che scaturisce dalla piena e totale sincerità.
Eiichi Shibusawa ha aggiunto che «è fondamentale rivolgersi agli altri con una totale onestà, esprimendo e mostrando sempre un cuore sincero. In questo modo, per quanto si possa avere difficoltà nel relazionarsi con le persone, si riuscirà senza dubbio a trasmettere il proprio cuore a chi si ha di fronte. Non ci sarà alcun bisogno di utilizzare altre strategie superficiali». È proprio così. Il Daishonin scrive: «È il cuore che è importante» (La strategia del Sutra del Loto, RSND, 1, 888). Desidero che tutti voi, miei cari amici, diventiate felici. Vorrei che costruissimo insieme una società migliore, un futuro migliore. È con una preghiera seria e sincera, e con il coraggio di instaurare dialoghi cuore a cuore che si riesce a espandere enormemente anche il proprio stato vitale.
Il presidente Toda diceva spesso: «Il principio fondamentale da cui ha origine la Soka Gakkai e la forza motrice del suo sviluppo consistono nel dire sempre la verità e nell’esprimere con onestà ciò che si ha nel cuore». È con il cuore che si riesce a toccare profondamente il cuore degli altri. La Legge mistica rende le persone estremamente sagge e perspicaci. È la forza che ci guida tutti insieme verso la vetta della felicità, che fa sì che la nostra zona diventi prospera e fiorente, e permette di creare un mondo di pace. È la filosofia della saggezza e della compassione, è la Legge suprema.
Creare il tempo della pace
Sessantacinque anni fa, nel 1951, iniziai a fare attività nella zona centrale di Saitama, che all’epoca faceva parte del capitolo Shiki del territorio Kawagoe, e per tre anni mi sono impegnato con tutto me stesso nel tenere numerose lezioni sul Gosho. «Voglio far sì che da questa zona emergano danzando innumerevoli Bodhisattva della Terra!»: ho pregato costantemente con questo desiderio, e andando avanti con la passione e l’energia proprie della gioventù, sono arrivato a tenere l’ultima lezione sul Gosho il 10 febbraio del 1953, il giorno prima del compleanno del mio maestro Toda. Ricordo che durante quella riunione, a cui parteciparono più di cinquanta persone, leggemmo all’unisono il passo del Gosho Lettera da Sado che afferma: «Io, Nichiren, sono il pilastro, il sole, la luna, lo specchio e gli occhi del clan reggente del Kanto» (Lettera da Sado, RSND, 1, 266 ).
Questo è un brano di fondamentale importanza in cui Nichiren si scaglia come un “leone ruggente” contro gli uomini di potere che, con il loro atteggiamento folle, avevano provocato il disastro delle “ribellioni interne” [predetto da Nichiren].
Nel periodo in cui ero responsabile delle lezioni di Gosho nella città di Kawagoe, il mondo stava attraversando il difficilissimo momento storico della Guerra Fredda tra Oriente e Occidente. A seguito dello sviluppo dei mezzi di trasporto e di comunicazione, le distanze si erano accorciate e si aveva l’impressione che il mondo stesse diventando sempre più piccolo. Questo portava a riflettere sul fatto che, in definitiva, gli esseri umani non sono altro che un unico gruppo di persone che vivono sullo stesso pianeta. In quest’ottica quindi, la divisione e i contrasti tra Oriente e Occidente potevano essere interpretati come parte delle “lotte intestine” predette dal Daishonin.
Proprio in questo periodo così difficile, il presidente Toda aveva proposto la sua teoria del “globalismo”, e aveva riposto in noi, suoi giovani discepoli, la speranza e l’aspettativa che ci alzassimo per realizzare la pace mondiale e la felicità di tutti gli esseri umani.
La sera stessa in cui tenni la lezione sul Gosho nella mia amata Saitama a nome del mio maestro Toda, scrissi: «Sembra che pian piano siano apparse tante persone capaci, oltre che persone con un carattere eccellente. Sono preoccupato per il conflitto tra i due schieramenti armati nel mondo: i paesi comunisti e il mondo libero. Il progresso del nostro movimento rappresenterà il primo passo nella costruzione di un ponte tra queste due potenze mondiali. Ma non abbiamo il potere di fare alcunché poiché siamo solo membri, persone, esseri umani. Dobbiamo aspettare che venga il momento giusto» (Diario giovanile, esperia, 10 febbraio 1953). La SGI, l’organizzazione per la pace e l’umanesimo, ha superato l’inverno della Guerra Fredda tra Oriente e Occidente e si è sviluppata in 192 paesi e territori. Ha atteso con pazienza il momento giusto e ora sta creando il “tempo adatto” per far sbocciare splendidamente, tra le persone di tutto il mondo, i fiori di primavera della felicità.
Lo sviluppo di Cuba
Sono passati cinquant’anni dalla Crisi di Cuba, un evento storico simbolo della Guerra Fredda che fece percepire all’intera umanità il pericolo imminente di un conflitto nucleare.
È ancora vivido in me il ricordo del luglio dello scorso anno, quando iniziò a circolare la bellissima notizia della ripresa dei rapporti internazionali tra gli Stati Uniti e Cuba. E proprio a Cuba i miei cari compagni di fede, Bodhisattva della Terra, si stanno impegnando nell’attività buddista con grande energia ed entusiasmo. La SGI è altamente apprezzata come “organizzazione che contribuisce alla pace e alla stabilità del paese”, e i suoi membri stanno contribuendo alla società come buoni cittadini.
Questo incredibile sviluppo della Soka Gakkai cubana ha origine dalla strenua lotta di una madre che, circa trentacinque anni fa, dopo essersi sposata con un membro giapponese della Soka Gakkai, è entrata a sua volta a far parte dell’organizzazione e ha iniziato a partecipare alle attività della Divisione donne nella prefettura di Kanagawa. Un giorno mia moglie e io la incoraggiammo dicendo: «Tu hai una profonda missione. Ti prego di avanzare senza mai smettere di fare Daimoku, e di diventare assolutamente felice insieme alla tua famiglia».
Lei si alzò e formulò questo nobile voto: «Pianterò il seme della pace e della speranza nella mia amata patria!». In seguito fece shakubuku prima ai genitori che vivevano a Cuba e poi alla sorella minore, e tutti la seguirono ed entrarono a far parte dell’organizzazione. La sorella ora è una splendida responsabile della Soka Gakkai di Cuba e si sta impegnando in prima linea per portare pace e gioia nel suo paese. Non c’è cosa più nobile!
Come un leone ruggente
Dal momento in cui si prende il coraggio di “alzarsi da soli”, si è in grado di trasformare senza alcun dubbio qualsiasi situazione. È dall’impegno e dalla serietà di ognuno di noi che si può aprire un varco per la vittoria.
Il grande eroe cubano José Martí affermò: «All’interno della massa indifferente che non si cura minimamente della giustizia, è fondamentale la presenza anche solo di diecimila persone che difendono la giustizia. Per riuscire a ottenere un’autentica e reale vittoria, è necessario prima di tutto vincere nel proprio cuore». L’essenza degli scritti di Nichiren Daishonin è racchiusa nel concetto di “alzarsi da soli”, ovvero nel far emergere tutto il proprio coraggio, “diffondere il Sutra del Loto e confutare gli insegnamenti errati” .
Se si rimane in silenzio non si può far trionfare la giustizia. Se non si parla, non si può trasmettere la verità. Nel Gosho si legge: «Quelle persone [che offendono la Legge] sono come sciacalli ululanti, ma i seguaci di Nichiren sono come leoni ruggenti» (Le persecuzioni che colpiscono il santo, RSND, 1, 884).
In quanto nobili discepoli di Nichiren che afferma: «Senza lesinare la [propria] voce» e «Senza lesinare nemmeno una parola», continuiamo a impegnarci in difesa della giustizia, con piena fiducia in noi stessi. In questo momento i giovani uomini, le giovani donne e gli studenti di ogni zona del paese si stanno sforzando in prima linea unendo le loro giovani voci ed espandendo la rete di solidarietà dei giovani.
La Divisione donne, il sole che illumina tutti i membri delle varie zone, sta diffondendo con sempre più gioia e vitalità i luminosi raggi dell’incoraggiamento. Anche la Divisione uomini, pilastro d’oro della Soka, puntando al cinquantesimo anniversario della sua fondazione, ha dato il via alla sua marcia vittoriosa.
Partendo da questo “febbraio della tradizione” [mese della gratitudine, dell’espansione del coraggio e dello shakubuku, n.d.r.], avanziamo verso la primavera Soka. Continuiamo a vincere ogni giorno facendo emergere la nostra saggezza e prendendoci sempre cura della nostra salute. Incoraggiamoci a vicenda e facciamo in modo che ognuno tiri fuori la propria forza!
Trasmettiamo agli altri la nostra convinzione, sempre sicuri di noi stessi e senza lesinare la nostra voce. Facciamo nascere nuove amicizie illuminando tutti con un sorriso radioso. Apriamo la strada ornata dai fiori di ciliegio di maestro e discepolo Soka, pieni di allegria e coraggio!
Sventola con gioia il vessillo di kosen-rufu
durante questo febbraio della tradizione
dell’espansione del coraggio.
4 febbraio 2016
(traduzione di Chiara Pantaleo)
1. Asura (giapp. Ashura): tipo di demone della mitologia indiana. Rissosi e collerici, gli asura sono in perenne conflitto con gli dèi. (DB, 36)