Francesco Catalano: Sono riuscito a sentire sensei sempre vicino al mio cuore, pur non vedendolo fisicamente. Bellissima la sensazione di vivere i luoghi del romanzo La rivoluzione umana, il quartiere di Shinanomachi, la sede del Seikyo Shimbun e vedere la mia foto nel quotidiano che viene distribuito ogni mattina dagli “eroi senza corona”.
Vera Brancasi: Sin dall’arrivo siamo stati accolti come principi e principesse! Al centro di ogni evento c’era sempre il cuore di sensei. Ho visto la bellezza della relazione col maestro nei sorrisi, negli sguardi e nelle azioni delle persone che si occupavano di noi e nei membri giapponesi che ci aspettavano impazienti per le riunioni di scambio. Anch’io voglio fare così: esprimere cura, apprezzamento e attenzioni continue verso tutte le persone che stanno portando avanti kosen-rufu in Puglia.
Franco Ceccanti: Il contatto con la sede principale e con le persone che hanno fatto attività fianco a fianco con sensei fa sentire il profondo legame maestro-discepolo, al di là di qualsiasi spiegazione. Ascoltando i vari responsabili del corso ho percepito il loro sforzo di superare il piccolo io; sempre parole e frasi che indicano il maestro e il Gohonzon, senza altro desiderio che incoraggiare chi hanno davanti e vederlo tornare a casa deciso a dedicarsi a kosen-rufu e alla felicità delle persone. Incoraggiare e sostenere le persone una per una, questa è la ragione per cui esistono i responsabili; non c’è da insegnare nulla, per quello c’è il maestro…
Alice Marcon: Cosa ho portato a casa da questo corso? Sicuramente un’immensa gratitudine per la Soka Gakkai. È stata un’occasione per rideterminare e approfondire, ma anche per creare bellissimi legami! Sì, sono grata a sensei e alla Soka Gakkai che hanno reso tutto questo possibile. Ora come posso ripagare questo debito di gratitudine? Rinnovo il mio voto di realizzare kosen-rufu, di permettere a più persone possibile di essere felici, di imparare a trasformare in missione le difficoltà… non abbiamo tempo da perdere!
Roberto Terzani: Abbiamo condiviso con tutti i partecipanti lo stesso desiderio di sviluppare il movimento di kosen-rufu nel mondo. Anche se provenienti da diverse culture, ci ha unito il legame con il nostro maestro. È stato un corso solenne perché abbiamo riconfermato insieme il nostro voto nella cerimonia al Daiseido, ma è stato anche molto gioioso, ci siamo divertiti creando bellissimi legami tra di noi. Siamo tornati a casa ancora più decisi a realizzare i nostri obiettivi di crescita per il 2016.
Daniela Gentili: In particolare ho approfondito la relazione tra maestro e discepolo e l’unità tra i credenti. La prima si respirava in ogni angolo e si rifletteva negli occhi di ognuno di noi, uniti a sensei, così vicino a lui da poter avvertire la sua presenza. Sicuramente la mia aspettativa iniziale era quella di vederlo anche solo per un momento, ma poi ho capito che non era importante. Noi che non abbiamo avuto la possibilità di incontrarlo potremo sicuramente aiutare le nuove generazioni a creare un legame con lui e a trovarlo ogni volta che ne avremo bisogno attraverso lo studio dei suoi scritti e una preghiera profonda.
Corso primaverile SGI