Adesso preghiamo intensamente e impegniamoci fino in fondo per realizzare ogni nostro obiettivo, per espandere il numero delle persone felici e regalare una vittoria dopo l’altra al nostro maestro. In questo modo accumuliamo tesori inestimabili nella nostra vita
Desidero ringraziare ognuno di voi per l’impegno che state dedicando giorno dopo giorno alla realizzazione di kosen-rufu in Italia.
È una fortuna immensa aver incontrato questo Buddismo grazie a Nichiren Daishonin e ai nostri tre maestri Tsunesaburo Makiguchi, Josei Toda e Daisaku Ikeda. Come possiamo ripagare il nostro debito di gratitudine? Niente rende sensei più felice che vedere i membri ottenere benefici e le persone nuove iniziare a praticare.
Dopo la morte di Toda, nel 1958, gli osservatori esterni si aspettavano che l’organizzazione si sarebbe sgretolata, ma il giovane Ikeda prese la guida del movimento di kosen-rufu e mantenendo saldo nel cuore il desiderio del suo maestro, portò la Soka Gakkai da 750.000 a sei milioni di membri, in soli sei anni!
Ora, in questo “Anno dell’espansione nella nuova era di kosen-rufu nel mondo” occorre tirare fuori la stessa forza, la stessa convinzione.
Nell’editoriale di gennaio sensei dichiara che è tempo di fare un grande cambiamento e realizzare kosen-rufu mondiale. Scrive: «Le “preghiere del praticante del Sutra del Loto” sono preghiere in cui viene formulato il voto di compiere la propria rivoluzione umana e trasformare il proprio karma, il voto di conseguire la felicità per sé e per gli altri e realizzare l’ideale del Daishonin di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”. Noi lottiamo con il “cuore del re leone” per rendere questo desiderio una realtà» (NR, 574, 4).
Ognuno di noi sta praticando, ma cosa vuol dire essere un “vero praticante del Sutra del Loto”? Occorre decidere: cosa vogliamo realizzare?
L’espansione parte dalla propria rivoluzione umana; significa decidere di utilizzare ogni occasione per tirare fuori la Buddità. Se praticando non otteniamo benefici occorre rivedere il nostro atteggiamento e ritornare alle basi della fede: come e perché facciamo Gongyo, Daimoku, shakubuku? E domandarci ogni volta: come mi comporto al lavoro, in famiglia, nella società?
Il cambiamento parte da me, dalla mia decisione davanti al Gohonzon. Se cambio io tutto intorno cambia. Lo sforzo di alzarsi da soli, di migliorare istante per istante, oggi più di ieri, è già kosen-rufu. Bisogna pregare intensamente, con la stessa decisione del Daishonin che tutte le persone diventino felici. «I coraggiosi compagni di fede della Soka, recitando un Daimoku in cui infondono con passione tutto il loro essere, un Daimoku che risuona nell’immensità dell’universo, si dedicano alla pratica del bodhisattva con azioni valorose, sincere e perseveranti. Ecco perché sono forti, perché sono invincibili» (Ibidem).
Leggendo con attenzione il Gosho e gli scritti del presidente Ikeda, con il desiderio di metterli in pratica nella nostra vita e sforzandoci con tutto il cuore di agire seguendo il suo esempio, possiamo sviluppare la stessa convinzione nella fede e trasformare qualsiasi tipo di karma.
La nostra preghiera per realizzare il desiderio del maestro raggiunge ogni angolo dell’universo. Non esiste condizione vitale più nobile per un essere umano!
Nella campagna di Osaka del 1956 sensei ha dimostrato che la decisione e le azioni del discepolo per rispondere alle aspettative del maestro trasformano l’impossibile in possibile.
Adesso preghiamo intensamente e impegniamoci fino in fondo per realizzare ogni nostro obiettivo, per espandere il numero delle persone felici e regalare una vittoria dopo l’altra al nostro maestro. In questo modo accumuliamo tesori inestimabili nella nostra vita. Come scrive il Daishonin: «Anche se può accadere che uno miri alla terra e manchi il bersaglio, che qualcuno riesca a legare i cieli, che le maree cessino di fluire e rifluire o che il sole sorga a ovest, non accadrà mai che la preghiera di un praticante del Sutra del Loto rimanga senza risposta» (Sulle preghiere, RSND, 1, 306)».