Deprecated: Function strftime() is deprecated in /var/www/vhosts/ilnuovorinascimento.org/wp-dev.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/themes/nuovo-rinascimento/functions.php on line 220
Il nobile voto dei Bodhisattva della Terra - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 16:59

583

Stampa

Il nobile voto dei Bodhisattva della Terra

In questa seconda parte del saggio iniziato nel Nuovo Rinascimento 581, Daisaku Ikeda scrive: «Quando una persona si alza basandosi sul voto condiviso di maestro e discepolo, allora due, tre e alla fine cento persone “con la stessa mente” la seguiranno. Questa è la formula eterna di kosen-rufu»

Dimensione del testo AA

In questa seconda parte del saggio iniziato nel Nuovo Rinascimento 581, Daisaku Ikeda scrive: «Quando una persona si alza basandosi sul voto condiviso di maestro e discepolo, allora due, tre e alla fine cento persone “con la stessa mente” la seguiranno. Questa è la formula eterna di kosen-rufu»

Nel decimo capitolo del Sutra del Loto, “Il maestro della Legge” Shakyamuni descrive così lo spirito dei bodhisattva che diffonderanno la Legge dopo la sua morte: «Queste persone hanno rinunciato volontariamente alla ricompensa che hanno meritato per le loro azioni pure e, nell’epoca successiva alla mia estinzione, mosse da compassione per gli esseri viventi, sono nate in questo mondo malvagio per poter propagare ampiamente questo sutra» (SDL, 232). Egli spiega che questi nobili bodhisattva, pur avendo adempiuto il loro voto e ottenuto la suprema Illuminazione, rinunciano volontariamente alla ricompensa per le loro azioni pure e, mossi da compassione per gli esseri viventi, nascono in un’epoca malvagia per propagare il Sutra del Loto.
Shakyamuni prosegue: «Se dopo la mia morte uno fra questi uomini o donne devoti sarà in grado di trasmettere segretamente il Sutra del Loto a una sola persona, anche solo una frase, allora sappi che egli o ella è l’inviato del Tathagata» (Ibidem). Chiunque insegna a un’altra persona anche una singola frase del Sutra del Loto è un inviato del Budda. È una descrizione degli sforzi dei Bodhisattva della Terra per propagare il Sutra del Loto nell’Ultimo giorno della Legge.
Scrive il Daishonin: «Io, Nichiren, benché sia una persona umile, ho ricevuto dal Budda Shakyamuni il regale ordine di venire in questo paese» (RSND, 1, 294). I Bodhisattva della Terra, mossi dalla compassione per le persone, appaiono di loro volontà nei luoghi più difficili, nelle situazioni in cui c’è più bisogno di loro. Questo è lo spirito dei membri della SGI. Noi incarniamo lo stato vitale degli inviati del Tathagata che hanno la missione di realizzare concretamente l’intento e il decreto del Budda.

Siamo gli inviati del Budda

Il presidente Toda dichiarò: «Non dobbiamo sminuire noi stessi. Noi siamo gli inviati del Budda. Siamo stati mandati qui dal Budda. Noi siamo emanazioni del Daishonin. Anche se sembriamo persone comuni, in realtà siamo estremamente nobili e degni del massimo rispetto». Nei primi giorni del nostro movimento, la Soka Gakkai veniva spesso derisa da persone meschine che la definivano come “un’accozzaglia di poveri e malati”. Toda li esortava a ribattere: «Bene, e voi quanti poveri e malati avete aiutato?». Una filosofia che rechi benefici reali deve dare speranza e ispirazione alle persone sprofondate nella sofferenza e nella disperazione e guidarle alla felicità. Più la Soka Gakkai veniva derisa e disprezzata, più i nostri membri, fieri della loro missione, continuavano ad ardere di passione e spirito combattivo, e andavano a incoraggiare e sostenere coloro che soffrivano.
I nostri membri, nobili Bodhisattva della Terra, hanno volontariamente intrapreso la lotta per superare il loro karma negativo in modo da poter ispirare coloro che affrontano situazioni simili ad alzarsi con coraggio.
«Sono un Bodhisattva della Terra!». Quando ritorniamo a questo voto eterno dal tempo senza inizio possiamo trasformare tutto il karma negativo in missione. Proprio come il sole nascente tinge le nuvole scure di una sfumatura dorata, noi possiamo infrangere il muro delle nostre sofferenze e diffondere la luce della gioia.

«Due, tre, cento lo seguiranno»

Quando una persona si alza basandosi sul voto condiviso di maestro e discepolo, allora due, tre e alla fine cento persone “con la stessa mente” la seguiranno. Questa è la formula eterna di kosen-rufu. Come scrive il Daishonin: «Dapprima solo Nichiren recitò Nam-myoho-renge-kyo, ma poi due, tre, cento lo seguirono, recitando e insegnando agli altri. La propagazione si svilupperà così anche in futuro. Non vuol dire ciò “emergere dalla terra”?» (RSND, 1, 341). In accordo con questo principio, in virtù del quale i Bodhisattva della Terra appaiono, la nostra rete di membri si è diffusa in 192 paesi e territori. Oggi, il suono delle voci che recitano Nam-myoho-renge-kyo riecheggia in tutto il mondo. La predizione del Daishonin della trasmissione del Buddismo verso Occidente è diventata realtà grazie agli sforzi congiunti dei maestri e dei discepoli Soka.
Toda mi chiese di viaggiare nel mondo e io, con la sua foto nel taschino, proprio sul cuore, mossi il primo passo verso kosen-rufu mondiale visitando la mia amata America, cinquant’anni fa. A quel tempo i pochi membri presenti negli Stati Uniti erano per lo più donne giapponesi che si erano trasferite lì come spose di guerra. Alcuni le deridevano, dubitando che sarebbero riuscite a realizzare qualcosa. Ma io ero convinto che fossero Bodhisattva della Terra con un’importante missione. In realtà ero determinato a far sì che si risvegliassero alla propria missione e la realizzassero. E queste donne diventarono veramente delle coraggiose pioniere di kosen-rufu in America. Risvegliandosi al loro voto, avviarono un grande processo di sviluppo del nostro movimento.
Diventare consapevoli della propria identità di Bodhisattva della Terra è un risveglio fondamentale che avviene nelle profondità della vita e va ben oltre l’identità etnica, razziale o culturale. Apre la strada alla creazione della più profonda e potente rete che trascende ogni barriera e differenza. Perciò consideravo ogni membro che incontravo un Bodhisattva della Terra che aveva il potenziale di un leader di kosen-rufu. Ho creduto in loro con tutto il cuore e ho continuato a incoraggiarli. In ogni paese del mondo, quando una persona così si alza, allora due tre e poi cento Bodhisattva della Terra emergeranno.

I Bodhisattva della Terra

Kosen-rufu mondiale è una nobile impresa per costruire una pace duratura per tutta l’umanità sulla base dei princìpi umanistici del Buddismo di Nichiren Daishonin. Nell’Oggetto di culto per l’osservazione della mente il Daishonin scrive: «Questi quattro bodhisattva [a volte] appaiono come saggi re che ammoniscono e perseguitano i re privi di saggezza, e [a volte] appaiono come preti che abbracciano e diffondono il corretto insegnamento» (cfr. RSND, 1, 335). Pratiche Superiori e le altre guide dei Bodhisattva della Terra a volte appaiono come leader secolari di eccezionale saggezza e altre volte come preti rispettabili nel mondo del Buddismo. Essi adottano liberamente il ruolo migliore per rispondere ai bisogni dei tempi e della società e agiscono per costruire una terra del Budda, cioè un mondo dove tutti possano abitare felici e in pace.
Toda dichiarò: «Da ora in poi, saremo impegnati nella realizzazione di kosen-rufu della prova concreta […]. Se noi seguaci di Nichiren Daishonin ci riuniamo in gran numero ma non riusciamo a realizzare kosen-rufu, con che coraggio potremo farci vedere sul Picco dell’Aquila? Compagni Bodhisattva della Terra, affrontiamo quest’impresa [di rendere kosen-rufu una realtà]». Noi della SGI, i Bodhisattva della Terra dei nostri giorni, stiamo lavorando nel mondo reale per espandere i legami fra le persone e creare società pacifiche e prospere, impegnandoci nel dialogo per chiarire la verità e comunicare princìpi retti, come campioni di saggezza. Ciò che ci muove è l’impegno a realizzare l’ideale del Daishonin di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”.

Sconfiggere i tre potenti nemici

Quando ci impegniamo per la felicità delle persone, dobbiamo inevitabilmente batterci contro l’oscurità dell’ignoranza che causa infelicità e sofferenza. Questa oscurità può essere dissolta solo dalla luce della Legge mistica. Bisogna sconfiggerla con una fede coraggiosa.
Nel Sutra del Loto si legge: «Come la luce del sole e della luna può fugare oscurità e tenebre, così questa persona, mentre passa nel mondo, può liberare gli esseri viventi dall’oscurità» (SDL, 21, 377). Quando il sole o la luna risplendono, l’oscurità scompare. Nell’Ultimo giorno della Legge il Bodhisattva Pratiche Superiori appare come praticante della Legge mistica, battendosi in mezzo alle realtà della società per illuminare la vita delle persone e dissolvere l’oscurità dell’ignoranza.
In quest’epoca malvagia il mondo è avvolto da una pesante oscurità che è conseguenza dei veleni e delle impurità che inquinano il cuore e la mente delle persone. «L’oscurità fondamentale si manifesta come re demone del sesto cielo» (RSND, 1, 988), ammonisce il Daishonin. L’oscurità che pervade il mondo è causata dalle funzioni del re demone, la negatività che risiede nelle profondità della vita, che cerca di dominare il cuore delle persone e trascinarle nella più profonda infelicità.
Come descrive il tredicesimo capitolo del Sutra del Loto “Esortazione alla devozione”, i tre potenti nemici – laici ignoranti, preti arroganti e astuti e falsi santi – sotto l’influenza delle funzioni insidiose del re demone, attaccheranno e perseguiteranno i praticanti che combattono per condurre gli altri all’Illuminazione sulla base della Legge mistica. Questa è la natura della lotta del devoto del Sutra del Loto, una conseguenza inevitabile degli sforzi dedicati a propagare la Legge per la felicità delle persone. Come scrive il Daishonin: «Esser noto come devoto del Sutra del Loto è un amaro ma inevitabile destino» (RSND, 1, 883). Noi che abbiamo fede negli insegnamenti del Daishonin e ci sfidiamo come devoti del Sutra del Loto dobbiamo essere pronti ad affrontare i tre potenti nemici per il bene di kosen-rufu.
La storia della Soka Gakkai in questi ultimi cinquant’anni, e in realtà negli ultimi ottant’anni dalla sua fondazione, è stata caratterizzata da una lotta continua per sconfiggere l’oscurità dell’Ultimo giorno. In questi decenni abbiamo veramente vissuto il capitolo “Esortazione alla devozione” che predice l’apparizione dei tre potenti nemici. Ci sono state «un’infinità di false accuse» (RSND, 1, 718) contro di noi, per usare le parole del Daishonin. Ci sono state persecuzioni da parte di falsi santi, funzioni della natura demoniaca del potere, e gli intrighi di preti arrivisti consumati dalla gelosia, che hanno agito in combutta con persone corrotte che avevano abbandonato la fede e tradito i compagni della Gakkai. La nostra è una storia di supremo onore, se la guardiamo alla luce di ciò che afferma il Daishonin: «Se persecuzioni ancora più grandi dovessero colpire ripetutamente un uomo che non ha commesso la minima colpa, si dovrebbe capire che costui è il devoto del Sutra del Loto dell’epoca successiva alla scomparsa del Budda» (RSND, 1, 620). Da giovane ho inciso nel mio cuore il motto: “Più resistenza incontrano, più forti diventano le onde”. Sono sicuro che queste parole risuonano profondamente anche in tutti coloro che si sono battuti coraggiosamente al mio fianco per kosen-rufu.
I membri della Soka Gakkai, incarnando perfettamente i versi del Sutra del Loto «Noi […] indosseremo l’armatura della perseveranza» (SDL, 13, 272), hanno sopportato tenacemente di tutto, attendendo con pazienza il tempo giusto, o lavorando attivamente per creare il tempo giusto, a seconda di ciò che la situazione richiedeva. Abbiamo fieramente trionfato sui tre potenti nemici e spalancato le porte a una nuova epoca di grande sviluppo per kosen-rufu nel mondo.

Il flusso eterno di kosen-rufu

Il voto, il destino, il desiderio profondo dei Bodhisattva della Terra è sempre di nascere tra la gente e di lavorare con la gente e per la gente, di stare in prima linea, di avanzare e mirare sempre più in alto, sforzandosi di far emergere sempre più energia e più forza. Kosen-rufu è un’impresa epocale che ci ha affidato il Budda dell’Ultimo giorno della Legge; essa abbraccia il mondo intero e si estende nell’eterno futuro. È un’impresa di suprema bontà.
«Se la compassione di Nichiren è veramente grande e omnicomprensiva, Nam-myoho-renge-kyo si diffonderà per diecimila anni e più, per tutta l’eternità» (RSND, 1, 658), scrive il Daishonin. Dobbiamo assicurarci che il possente fiume di kosen-rufu continui a scorrere con un flusso ancor più imponente e costante per infinite generazioni e millenni. Siamo entrati nell’epoca in cui dare i tocchi finali alle fondamenta che assicureranno la crescita continua del nostro movimento nel futuro. Il vero lavoro è davanti a noi.
Quando rimaniamo fedeli al sentiero di maestro e discepolo non abbiamo assolutamente niente da temere. La saggezza e il potere del Budda, vasti come l’universo, sgorgheranno da dentro di noi. Credo fermamente che tutti i membri della SGI, che si stanno impegnando per realizzare il loro voto come Bodhisattva della Terra nello spirito di non dualità di maestro e discepolo, abbiano già ottenuto nel profondo l’indistruttibile condizione vitale di eternità, felicità, vero io e purezza.
La Soka Gakkai, un’assemblea di Bodhisattva della Terra dedicati a realizzare concretamente il mandato del Budda, esisterà sempre per la felicità delle persone, per kosen-rufu.
Finché manterrà questo obiettivo continuerà a crescere, qualunque ostacolo o funzione demoniaca possa sorgere per attaccarla.
In una lettera indirizzata al suo giovane discepolo Nanjo Tokimitsu durante la persecuzione di Atsuhara, dove era in gioco la sopravvivenza stessa, il Daishonin scrive: «È mio desiderio che tutti i miei discepoli formulino un grande voto. […] Poiché la morte è la stessa in entrambi i casi, dovresti essere disposto a offrire la tua vita per il Sutra del Loto. Pensa a questa offerta come a una goccia di rugiada che si unisce di nuovo al grande mare, o come a un granello di polvere che ritorna alla terra» (RSND, 1, 891).
Tutto dipende dai giovani, dal coraggio dei giovani che si dedicano al grande voto di kosen-rufu. Liberare il mondo dall’infelicità era il voto del mio maestro Toda. Come suo leale discepolo ho ereditato quest’aspirazione e ora voglio affidarla a tutti voi, giovani Bodhisattva della Terra che siete i miei successori, affinché il nostro movimento di persone comuni possa vivere per sempre e realizziate grandi imprese per kosen-rufu nei prossimi cinquant’anni, assicurando la vittoria eterna dei maestri e dei discepoli di Soka!

maggio 2010
(traduzione di Marialuisa Cellerino)

©ilnuovorinascimento.org – diritti riservati, riproduzione riservata