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Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:15

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Tutto è possibile

Jovana Mijatovic, Belgrado

La mia nuova determinazione è contribuire allo sviluppo di kosen-rufu in Serbia dove c’è ancora un numero relativamente piccolo di praticanti e desidero diventare sempre più attiva come membro della Soka Gakkai

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La mia nuova determinazione è contribuire allo sviluppo di kosen-rufu in Serbia dove c’è ancora un numero relativamente piccolo di praticanti e desidero diventare sempre più attiva come membro della Soka Gakkai

Sono archeologa e vivo a Belgrado. All’inizio del 2013 ho perso due membri della mia famiglia e subito dopo ho chiuso la relazione con l’uomo che credevo fosse l’amore della mia vita e con il quale desideravo costruire una famiglia. Ad aprile mi sentivo a un bivio, in lotta, cercavo delle risposte ma non riuscivo a trovare una via d’uscita. La mia vita era completamente sottosopra.
In quel periodo così duro emotivamente, stavo lavorando in un sito archeo­logico in un’altra città della Serbia, così non potevo essere sostenuta dalla mia famiglia e dai miei amici.
Poi ho cominciato ad avere dei problemi fisici legati a queste sofferenze, avevo dolori al petto, allo stomaco e anche alla lingua. Il medico mi disse che soffrivo di stress acuto. Decisi di prendermi dei giorni liberi dal lavoro e di cambiare ambiente per un po’. Così ad aprile andai a trovare mio cugino in Olanda. Sapevo da anni che era buddista ma non avevo mai prestato molta attenzione a quello che mi diceva. Mentre ero da lui ho potuto capire più cose sulla sua vita e sulla lotta che faceva per trasformare la sua negatività. Era stato tossicodipendente e aveva contratto l’epatite C. Credendo in Nam-myoho-renge-kyo e sviluppando una forte determinazione nel voler cambiare la sua vita, da più di dieci anni aveva smesso di fare uso di droghe ed era anche riuscito a guarire dall’epatite C con grande sorpresa dei medici.
Ho pensato che se lui, che aveva avuto dei problemi più grandi dei miei, era stato in grado di cambiare la sua vita, anch’io avrei potuto fare la stessa cosa. Niente è impossibile.
A giugno tornai a casa con una nuova e fresca energia, sebbene lottassi interiormente perché provengo dalla cultura cristiana. Non sapevo cosa fare, ma ho iniziato a recitare Nam-myoho-renge-kyo e ho continuato per tutta l’estate anche se avevo ancora dei dubbi.
Un giorno, in un programma alla radio, annunciarono un concorso il cui premio era un biglietto per un concerto di Roger Waters, ex bassista e cantante dei Pink Floyd, e l’opportunità di conoscerlo dietro le quinte. I concorrenti dovevano scrivere cosa significasse per loro “Il muro” che era anche il titolo del tour. Per me “Il muro” era “continuare a praticare il Buddismo o no”? Così ho scritto: «Se rompi il muro che è dentro di te, troverai amore e libertà per demolire ogni altro muro della tua vita». Inviai il mio messaggio e decisi che se avessi vinto il premio avrei continuato a praticare il Buddismo. Inutile dire che ho vinto, ho incontrato Roger Waters e abbiamo avuto un dialogo meraviglioso. Dopo qualche giorno mio cugino mi ha messo in contatto con i membri della SGI a Belgrado. Era il settembre del 2013 e a dicembre ho ricevuto il Gohonzon.
Da allora ho attraversato varie fasi, alcune buone, alcune cattive, ma ho iniziato a purificare la mia vita e ovviamente diverse cose che avevo represso sono riemerse. Ho iniziato ad affrontare le mie paure e ho stabilito degli obiettivi per me stessa.
I dolori fisici erano spariti: non avevo più dolore al petto né provavo più quell’ansia che mi bloccava lo stomaco. Ho capito che avevo sofferto d’ansia per anni e che mi ero talmente abituata che era diventato il modo “normale” di vivere. Ora, ogni mattina quando mi sveglio senza questo fardello d’ansia è una vera sorpresa.
Mio cugino mi ha detto che quando lo raggiunsi in Olanda avevo il volto grigio e non avevo energia e che da quando ho iniziato a praticare sono completamente diversa.
Ho realizzato gli obiettivi che mi ero prefissata, ma ho anche capito che quello che avevo desiderato per tanto tempo non erano scopi tanto importanti perché basati su qualcosa di superficiale ed esterno da me. Era molto difficile sapere cosa volessi davvero dalla vita.
Per un lungo periodo avevo lavorato negli scavi archeologici ma, dopo un po’ che recitavo Daimoku, ho capito che questo non era più sufficiente per me; avevo bisogno di contribuire alla cultura e alla società in un altro modo. Ho compreso che volevo soprattutto due cose: la prima era lavorare per i bambini, la seconda trovare un modo per proteggere il patrimonio dei siti archeologici e culturali, sempre minacciati dalle inondazioni o da altre calamità naturali o disastri provocati dagli esseri umani.
A maggio del 2014 ho deciso che avrei fatto qualsiasi sforzo per far diventare realtà il mio sogno. Ho progettato dei laboratori per i bambini basati sull’archeologia. Ho scritto la proposta e l’ho inviata ai musei della Serbia. Poco dopo ho iniziato a lavorare come libera professionista nel museo della città di Belgrado e sono riuscita a realizzare il mio progetto con i bambini. Ho anche iniziato a lavorare in particolare con una scuola. Il progetto ha avuto un così grande successo che ora lavoro con molte altre scuole. Attraverso i miei workshop sto creando dei legami meravigliosi con molti bambini.
All’inizio del 2015 ho ricevuto un sussidio dal segretariato per la Cultura della città di Belgrado per il mio progetto indipendente per le scuole, chiamato “Viaggio attraverso il tempo”.
Da maggio 2014 avevo iniziato a fare richiesta per dei tirocini in Europa. Pensavo che mi potesse aiutare a realizzare il mio obiettivo d’essere coinvolta nella protezione e conservazione archeologica. Sempre nel 2014 c’è stata una grande inondazione in Serbia: come volontaria e di mia iniziativa ho deciso di paragonare i risultati che avevo scritto nella mia tesi del master con la situazione attuale di questa fortezza di Belgrado molto famosa e antica che era stata colpita dall’inondazione. Ogni giorno per tre, quattro settimane sono andata alla fortezza e ho raccolto i dati del livello dell’acqua e l’effetto che stava producendo.
Un giorno ho incontrato un collega dell’università e gli ho detto quello che stavo facendo. Ispirato dal mio entusiasmo dirigeva un’organizzazione non governativa per il patrimonio culturale mi chiese se volevo lavorare con lui. Mi ha anche aiutato a inviare domande alle organizzazioni con cui avrei potuto migliorare la mia conoscenza in questo campo. Ho ricevuto molti rifiuti e stavo per mollare.
Poi nel marzo del 2015 ho ottenuto una borsa di studio per un corso internazionale per la protezione del patrimonio culturale che si teneva ad Amsterdam e durava un mese. Dovevo presentare una ricerca e ho deciso di inviare i dati raccolti per il mio progetto sulla fortezza. Questo mi ha dimostrato che nessuno sforzo va perduto e che è meglio agire invece che aspettare che qualcosa accada.
Dopo due anni stavo tornando in Olanda e ancora una volta la mia vita avanzava in direzione positiva. Ho incontrato tante persone di diversi paesi e si sono aperte nuove opportunità per futuri progetti e collaborazioni.
Successivamente ho ricevuto un sussidio per il mio progetto in Serbia da una fondazione olandese. Ho ricevuto tanto dall’Olanda a cui sono molto grata! Non solo lì ho incontrato il Buddismo ma ho anche avuto l’opportunità di fare quello che realmente desideravo con tutto il cuore.
A dicembre 2015, un amico che ho introdotto al Buddismo, ha ricevuto il Gohonzon. È stata una meravigliosa chiusura dell’anno.
In questi ultimi due anni ho trasformato la mia vita. La mia nuova determinazione è contribuire allo sviluppo di kosen-rufu in Serbia dove c’è ancora un numero relativamente piccolo di praticanti e desidero diventare sempre più attiva come membro della Soka Gakkai.
Sono consapevole di essere solo all’inizio della mia pratica buddista e c’è ancora molto che voglio realizzare nella vita, ma non ho paura perché so di aver trovato un modo per trasformare tutto. Con Nam-myoho-renge-kyo tutto è possibile.

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