Come essere a ritmo con la Legge dell’universo? Tutto dipende dalla decisione che prendiamo davanti a una nuova sfida. Nel Gongyo che segna la partenza di ogni giornata, recitiamo un Daimoku risonante e vigoroso, basato su un forte voto
All’inizio di quest’anno (2016) ho letto un brano tratto da I ventisei ammonimenti di Nikko Shonin con spirito rinnovato. Nikko Shonin, diretto discepolo e successore del Daishonin, ci trasmise questo scritto all’età di ottant’anni. Nell’introduzione scrive: «Proprio come è raro vedere quel fiore che sboccia una volta sola ogni tremila anni, proprio come è raro per una tartaruga incontrare un legno di sandalo nell’oceano, così è raro incontrare la Legge buddista. Queste parabole non esprimono che parzialmente la rarità di incontrare la Legge, l’incredibile fortuna che questo rappresenta! Per via di un’unica mistica relazione noi oggi abbiamo potuto avere la fortuna di incontrare questo Sutra» (Introduzione ai ventisei ammonimenti di Nikko Shonin, www.sgi-italia.org/buddismo/StoriaDopoNichiren.php).
Nella vita possono capitare vari incontri fortunati, ma nessuno può paragonarsi all’incontro con la Legge mistica grazie alla quale possiamo manifestare una felicità che trascende le tre esistenze di passato, presente e futuro. Grazie ai meravigliosi legami karmici, noi della famiglia Soka abbiamo potuto abbracciare la fede nella Legge mistica e diffonderla in centonovantadue paesi e territori nel mondo.
Come ne saranno felici Nichiren Daishonin, il Budda originale e Nikko Shonin! Sempre negli Ammonimenti, egli esortò: «Finché kosen-rufu non sarà realizzato, propagate la Legge al massimo delle vostre capacità, senza risparmiare la vostra vita» (“I ventisei ammonimenti di Nikko Shonin”, art. 13, da Il Buddismo della gente, IBISG, pag. 109).
Coerentemente con queste parole, finché sarò in vita e ne avrò le forze, il mio unico desiderio sarà dedicarmi interamente, insieme agli amati compagni di fede della Soka, alla “realizzazione del grande voto di kosen-rufu attraverso la compassionevole propagazione della grande Legge”.
Sono passati diciannove anni da quando, all’età di settant’anni, ho iniziato a scrivere i saggi pubblicati a puntate, sotto vari titoli, sul quotidiano Seikyo. Grazie al costante incoraggiamento dei lettori, ora questo settecentoventottesimo saggio segna l’inizio di una nuova serie intitolata La fortezza Soka risplende per l’eternità.
Recitando con tutto il cuore Nam-myoho-renge-kyo, «la più grande di tutte le gioie» (Raccolta degli insegnamenti orali, BS, 124, 54), edifichiamo insieme una grande fortezza Soka, inespugnabile e ancora più solida per la realizzazione dell’ideale di kosen-rufu, espandendo una sempre più diversificata rete di solidarietà di persone capaci, i Bodhisattva della Terra, che affrontano coraggiosamente grandi lotte, all’insegna del principio “il Buddismo è inseparabile dalla società”.
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Il grande scrittore francese Romain Rolland (1866-1944), della cui nascita ricorre quest’anno il centocinquantesimo anniversario, nel suo romanzo Jean Christophe lanciò questo appello: «Abbiate un sentimento di rispetto nei confronti di ogni giorno che sorge», «Amate e rispettate ogni giornata, non disonoratela, non impeditele di fiorire».
Nutrire “un sentimento di rispetto nei confronti di ogni giorno che sorge”, per noi significa sicuramente recitare la mattina Gongyo e Daimoku.
Come riuscire quest’anno a scrivere una storia d’oro, nella quale ognuno possa affermare: «Io ho dato il massimo»?
Secondo il principio di “coerenza dall’inizio alla fine”, tutto dipende dalla decisione che prendiamo ora, davanti a una nuova sfida, da come lottiamo fino all’ultimo, nella giornata che si apre davanti a noi.
Qual è il nostro compito oggi, in questo giorno che non si ripeterà mai più? Qual è la missione da realizzare? Nel nostro Gongyo mattutino, che segna la partenza di ogni nostra giornata, recitiamo un Daimoku risonante e vigoroso, basato su un forte voto. Questa è la formula infallibile per essere a ritmo con la grande Legge dell’universo e conseguire la vittoria assoluta.
Vorrei ora esprimere i miei più sentiti ringraziamenti ai nostri amici “senza corona” (che distribuiscono nelle abitazioni il quotidiano Seikyo) che accolgono ogni nuovo giorno nel modo più nobile e significativo. Essi incarnano veramente le parole del Daishonin: «Mattina dopo mattina ci svegliamo con il Budda» (BS, 113, 48).
Questa settimana è iniziata con abbondanti nevicate in diversi luoghi del Giappone. Prego perciò i nostri compagni che consegnano i giornali di fare attenzione nei loro spostamenti e di non correre rischi. Vi prego di fare della vostra salute e sicurezza una priorità assoluta.
Insieme a mia moglie, prego con tutto il cuore per la sicurezza e il benessere di tutti i membri nei luoghi colpiti dalle abbondanti nevicate, in particolare coloro che abitano nel nord del paese e sulle coste del Mar del Giappone.
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Il primo gennaio del 1956, a ventotto anni, impressi nel mio cuore queste parole: «Sii audace, sempre più audace, costantemente audace». E in qualità di discepolo diretto del maestro Toda, cominciai a lottare con audacia, con la forza della gioventù.
Il 5 gennaio, nel corso della riunione dei responsabili di settore che segnò concretamente la partenza della campagna di Osaka, proposi a coloro che si sentivano tesi o nervosi di cantare e ballare. All’inizio rimasero tutti sorpresi, ma poi i membri del Kansai, la “capitale della gente comune, di un mondo profondamente umano”, uno dopo l’altro iniziarono a danzare con esuberanza ed energia, diffondendo un’atmosfera di vitalità e allegria.
Proprio come scrive Nichiren Daishonin: «Dovreste tutti mettervi a ballare! […] dovreste balzare in piedi e danzare. Quando il Bodhisattva Pratiche Superiori emerse dalla terra non lo fece forse danzando?» (Grande male e grande bene, RSND, 1, 992), quei compagni Bodhisattva della Terra si lanciarono con coraggio e dinamismo nella loro impresa.
A quell’epoca quasi tutti avevano appena iniziato a praticare il Buddismo e stavano affrontando gravi sofferenze, spesso legate a problemi di salute o di ordine economico. Ciononostante, ognuno di loro iniziò a dedicarsi con gioia ed entusiasmo alla causa di kosen-rufu. Come fu possibile tutto ciò? Perché la loro gioia era contagiosa. Quei compagni stavano soffrendo, sprofondando nei pensieri negativi a causa del karma, ma dal momento in cui si risvegliarono alla consapevolezza della loro grande missione, riuscirono a superare sfortuna e sofferenze con una forza vitale traboccante.
La loro gioia, man mano che mostravano irrefutabili prove concrete nella vita quotidiana, si propagò come un’onda anche agli amici. Alla base di quel movimento per la diffusione del Buddismo che in un mese portò all’adesione di 11.111 nuclei familiari, un risultato eccezionale che brilla ancor oggi e rimarrà nella storia per l’eternità, c’era una reazione a catena di gioia e soddisfazione. Tutti presero gusto a sfidarsi per il bene di kosen-rufu. La vera gioia e l’appagamento profondo nella vita derivano dalla lotta contro sofferenze e difficoltà.
Recitando intensamente Daimoku nel mio cuore, percorrevo Osaka in lungo e in largo per diffondere la gioia del Buddismo. Mi addentravo in ogni vicolo per incontrare i compagni di fede, ero sempre in movimento per affermare la verità dell’insegnamento buddista.
Avevo promesso a me stesso di fare qualunque cosa per vincere quella sfida e rispondere alle aspettative del mio maestro. La decisione e la lotta del discepolo determinato a vincere trasformano l’impossibile in possibile.
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«Ho imparato lottando che la mia missione su questa terra è diffondere l’allegria» dichiarò il poeta cileno Pablo Neruda nella sua Ode all’allegria, che continuò ad esprimere la sua rabbia nei confronti di un fascismo crudele e di uomini di potere che tormentavano la gente. Egli condivise per tutta la vita gli sforzi e le sofferenze delle persone comuni.
Per costruire una società veramente democratica, le persone che la compongono devono diventare forti, sagge e solidali le une con le altre. Ognuno dovrà abbracciare una filosofia che consenta di distinguere il bene dal male, e progredire con la consapevolezza di star compiendo un’autentica, profonda trasformazione. Per questo è fondamentale il dialogo, per ispirare le altre persone e dar vita all’amicizia.
Quando nel febbraio del 1993 visitai il Cile, incontrai di nuovo l’ex presidente Patricio Aylwin Azócar, un leader del popolo cileno che pose fine alla dittatura militare che aveva regnato per sedici anni nel paese, permettendo una transizione pacifica verso un governo civile. Il ritorno del Cile alla vita democratica, in concomitanza con quello dell’Europa dell’Est, costituì un punto di svolta nella storia dell’umanità.
Aylwin sottolineò che la menzogna è il preludio alla violenza e che la supremazia della verità è un principio fondamentale della società democratica. Sono totalmente d’accordo. Finché restiamo in silenzio le bugie oscureranno la verità. Come praticanti del Buddismo del Daishonin noi conosciamo la Legge mistica, la verità fondamentale. Il nostro compito è lottare con tutte le forze contro il male e la menzogna che mirano a soffocare la voce della democrazia e proclamare fino in fondo la verità, con chiarezza, vigore e fermezza.
L’unità e gli sforzi dei nostri compagni di fede in Cile, dove risuona il canto di vittoria della gente comune, riempiono il mio cuore di fiducia.
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Ogni anno da tutto il Giappone e da ogni angolo del pianeta mi giungono resoconti gioiosi sui progressi realizzati nel nostro movimento di kosen-rufu. In particolare, nulla può darmi più gioia delle vittorie conseguite dai membri delle Divisioni giovani donne e giovani uomini. Sono ugualmente al corrente degli sforzi che stanno compiendo inosservati, con grande dedizione, i membri delle Divisioni donne e uomini per sostenere i giovani, e ne sono profondamente grato.
La gioia che si sprigiona dai nostri giovani successori che si sfidano per condividere il Buddismo con gli altri porterà sicuramente a uno sviluppo delle loro comunità. Ogni loro sforzo è sostenuto dai sinceri incoraggiamenti della famiglia Soka. Un illimitato sentimento di gratitudine si trasforma in energia per compiere ulteriori progressi, un passo dopo l’altro.
A prescindere dai mutamenti delle epoche a venire, lo spirito fondamentale della Gakkai di prendersi cura della persona che ci troviamo davanti dovrà restare sempre inalterato.
«Quando fra le persone prevale lo spirito di “diversi corpi, stessa mente”, esse realizzeranno tutti i loro scopi» (RSND, 1, 550).
In questo mese di gennaio sono iniziate in tutto il paese le riunioni generali del gruppo Ikeda Kayo-kai in cui le nostre giovani compagne di fede condividono con le amiche le loro fantastiche esperienze. I giovani uomini, riportando il successo delle riunioni dei responsabili nazionali della nuova era, hanno coraggiosamente intensificato i loro dialoghi sul Buddismo. Anche le ragazze e i ragazzi della Divisione studenti si stanno distinguendo come precursori di un movimento basato sul dialogo, condotto con saggezza e intelligenza, che li porterà a scrivere, pieni di vivacità, nuove pagine di storia.
Cari amici, anche quest’anno aprite solennemente la strada alla nuova era di kosen-rufu nel mondo, rafforzando la vostra unità, aiutando i vostri amici a intessere ulteriori legami con il Buddismo del Daishonin e impegnandovi nell’espansione della vostra cerchia di amicizie.
Il mio maestro e secondo presidente della Soka Gakkai, Josei Toda, ci incoraggiava dicendo: «Finché non arriviamo a poter affermare che le attività della Gakkai, a cui ci siamo dedicati fino in fondo, sono state veramente piacevoli e divertenti, bisogna continuare a lottare. Non si può parlare di “lotta” se non si arriva a percepire questo profondo sentimento di soddisfazione».
Tutti i nostri sforzi nella pratica buddista si trasformeranno infallibilmente in benefici e buona fortuna. La fede è quella forza che ci permette di riportare incondizionatamente la vittoria.
Vincendo in ogni sfida che si presenta davanti a noi sul cammino per la realizzazione del grande ideale di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”, assicuriamo l’illimitato futuro di kosen-rufu e un radioso avvenire della nostra vita.
Vorrei quindi esortare i miei compagni a sviluppare uno spirito coraggioso e a vivere intensamente quest’anno, fino a provare una profonda gioia.
Basandoci su una fede salda e vigorosa, coinvolgiamo sempre più persone in vivaci dialoghi sul Buddismo del Daishonin! Io continuerò a sostenervi e a vegliare sulla vostra crescita, dal profondo del cuore.
Costruiamo dunque una fortezza “sempre vittoriosa” della gente comune, che risplenda in eterno per la felicità nostra e degli altri, per la società e per il mondo intero, e per un brillante futuro pieno di speranza!
Imponente fortezza
senza eguali al mondo
sostieni la crescita delle persone di valore.
Trasforma quest’epoca turbolenta
con il canto di trionfo della Soka.
20 gennaio 2016
(traduzione di Marcella Morganti)