Mi affiora alla mente un detto che si tramanda in una regione attraversata dall’antica Via della Seta: «Nella vita si può ottenere qualsiasi cosa se si stringono buone amicizie».
Anche la scienza medica oggi dimostra che avere relazioni umane significative, capaci di arricchire la vita delle persone, contribuisce alla buona salute e alla longevità.
In una società che tende all’invecchiamento demografico e alla diminuzione del tasso di natalità, un numero crescente di persone vive in situazioni di grave isolamento sociale e alienazione, per cui si assiste a un dilagante processo di inaridimento spirituale. In tale “deserto” i gruppi e i settori della Soka Gakkai rappresentano “oasi” vitali che rincuorano le persone accogliendole con calorosa empatia e comprensione.
Giorno dopo giorno e anno dopo anno, attraverso i nostri dialoghi coraggiosi e sinceri, in centonovantadue paesi e territori del mondo siamo riusciti ad aprire una “Via della Seta” dell’amicizia che collega l’intera umanità.
Nichiren Daishonin scrisse: «[Shakyamuni] dichiarò che nemmeno uno mancherà di conseguire la Buddità. Cioè, insegnò che, di coloro i quali pronunciano anche una sola volta le parole Nam-myoho-renge-kyo, nemmeno uno mancherà di conseguire la Buddità» (RSND, 2, 1017).
Il potere della Legge mistica che rende le persone capaci di conseguire un’autentica felicità è davvero immenso. È perciò quanto mai cruciale aiutare gli altri a creare un legame con il Buddismo. L’esistenza di ognuno di voi, che attraverso questo profondo legame si è unito al vasto movimento di kosen-rufu, riveste un’importanza incalcolabile.
Nichiren scrisse a un discepolo: «Come potrei considerare estranei coloro che mi hanno aiutato a sopravvivere anche per un solo giorno o un solo momento?» (Lettera a Misawa, RSND, 1, 794). E considerando la difficile situazione in cui si trovava dichiarò: «Qualunque cosa succeda, siate certi che io non vi abbandonerò e non vi trascurerò mai» (Ibidem).
La compassione di Nichiren Daishonin, il Budda originale dell’Ultimo giorno della Legge, è illimitata e incommensurabile. La nostra famiglia Soka, che desidera ereditare tale spirito del Daishonin, vanta la più bella, positiva e generosa rete di relazioni umane che possa esistere al mondo.
In questo momento forse ci sono compagni di fede che non possono partecipare alle riunioni come vorrebbero. Altri potrebbero essersi allontanati dall’organizzazione da molto tempo, ma sono tutti Bodhisattva della Terra che hanno abbracciato la Legge mistica «grazie alla grande fortuna derivata dalle esistenze passate» (SDL, 428 [422]). Non c’è dunque ragione per cui i semi della Buddità piantati nei loro cuori non riescano a germogliare, crescere e sbocciare. Ecco perché dobbiamo recitare Nam-myoho-renge-kyo con forte fede e propagare ondate della «più grande di tutte le gioie» (Raccolta degli insegnamenti orali, BS, 124, 54), che raggiungano i cuori dei nostri compagni, continuando con tenacia e impegno sincero ad andarli a trovare e a incoraggiarli.
Gli esperti Soka nell’arte dell’incoraggiamento indossano la “veste della gentilezza e della pazienza” (cfr. SDL, 239 [216]) e manifestano una grande e compassionevole capacità di comprensione e accettazione.
Non serve essere impazienti se la persona a cui ci rivolgiamo non decide subito di praticare o di partecipare alle attività della SGI. Secondo il principio dei “tremila regni in un singolo istante di vita” tutte le vostre preghiere e azioni, nonché il vostro impegno nel trasmettere l’insegnamento buddista, avranno la funzione di produrre cambiamenti anche in futuro.
Tsunesaburo Makiguchi, fondatore e primo presidente della Soka Gakkai che una volta impiegò due giorni di viaggio per andare nel Kyushu a incoraggiare una sola persona, disse: «I giovani, uno dopo l’altro, seguiranno sicuramente le mie orme».
Sessant’anni fa, tenendo sempre in mente l’esempio dello spirito di iniziativa del maestro Makiguchi, mi recai per la prima volta nel Kyushu durante la campagna di Osaka del 1956. I preziosi compagni del Kyushu si alzarono con la mia stessa dedizione, nello spirito di non dualità di maestro e discepolo.
Mentre ci sfidiamo con coraggio per realizzare il grande voto di kosen-rufu e l’ideale di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese” siamo uniti in una danza che ci fa “esultare di gioia” (cfr. SDL, 133 [103]) e che richiamerà immancabilmente tanti nuovi Bodhisattva della Terra.
Realizziamo con gioia e allegria un grande progresso del nostro movimento mirando al glorioso anniversario del 3 maggio, e poi a giugno, il mese delle donne Soka e luglio, il mese della vittoria della gioventù!
Nel viaggio di kosen-rufu
per conseguire felicità e vittoria,
possano tutti i compagni,
avanzare insieme
allegramente.
(traduzione di Marcella Morganti)