Il 17 gennaio ricorre il ventunesimo anniversario del terremoto di Hanshin che nel 1995 colpì Kobe e le aree circostanti. Sto recitando Daimoku solennemente per l’eterna felicità di tutti coloro che morirono in quella tragedia. La vita è eterna, i vostri amati defunti sono per sempre insieme a voi, che vivete ogni giorno con grande forza. Sono sicuro che vi sorridono e vi proteggono. Siete dei grandi esempi per aver ricostruito con coraggio le vostre esistenze dopo il terremoto, senza lasciarvi sconfiggere dagli effetti devastanti. Siete fonte di speranza e ispirazione per le persone del Tohoku, colpite dal terremoto e dallo tsunami nel 2011, e per tutte le persone che nel mondo stanno affrontando disastri naturali. Con uno spirito invincibile avete trasformato la tristezza più profonda in un nobile senso di missione. Voi siete dei Budda; siete Bodhisattva della Terra. È noto che i Bodhisattva fanno un voto e agiscono per realizzarlo. Nichiren Daishonin afferma: «Il più importante dei quattro voti universali dei Bodhisattva è il voto di salvare innumerevoli esseri viventi». Questo significa dedicare le nostre vite a liberare le persone dalle sofferenze di nascita e morte conducendole all’Illuminazione. In accordo con questo nobile voto, ci preoccupiamo delle sofferenze della gente, sforzandoci di creare valore nella società. Nella vita non c’è significato o realizzazione più grande. Infatti, aiutare gli altri a diventare felici è il sentiero che conduce anche alla nostra felicità.
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Il desiderio del secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda era di liberare il mondo dall’infelicità. Facendo mio il cuore del maestro, sessant’anni fa, nel 1956, mi sono lanciato nella campagna di Osaka. Una volta, prima di fare Gongyo, chiesi a un gruppo di compagni della Divisione giovani se tra le persone a loro vicine ci fosse qualcuno che stava soffrendo, se i genitori e i nonni stessero bene, o se qualche loro amico stesse lottando con delle difficoltà. Li esortai a sfidarsi nella campagna recitando e preoccupandosi di tutte le persone del loro ambiente, sforzandosi di aiutare ognuno a tirare fuori il proprio innato potenziale. Toda disse: «Quando dialoghiamo dobbiamo cercare di arrivare al nucleo della sofferenza dell’altro e interagire in modo da rispondere ai suoi bisogni». Proprio come lui insegnava, alleviare la sofferenza, condividere la gioia, creare e diffondere la speranza nel mondo sono l’essenza della realizzazione di kosen-rufu attraverso una propagazione compassionevole. Ora, nel cuore dell’inverno, gli alberi stanno preparando i boccioli per la primavera. Dopo essere stati esposti al freddo rigido dell’inverno, il ciliegio, il prugno, il pesco e il susino selvatico daranno vita a uno spettacolo straordinario. Puntando verso una primavera di felicità e vittoria espandiamo i nostri dialoghi cercando di creare legami di amicizia con chi ci circonda, con cuore leggero e spirito alto!
(16 gennaio 2016)