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Il mio Kansai - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 15:15

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Il mio Kansai

Ho vissuto nella regione del Kansai per circa nove anni. Ricordo che mi sentivo come in famiglia, accolta e trattata con calore umano: gli adulti si ponevano con noi come se fossimo tutti loro figli

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Ho vissuto nella regione del Kansai per circa nove anni. Ricordo che mi sentivo come in famiglia, accolta e trattata con calore umano: gli adulti si ponevano con noi come se fossimo tutti loro figli

testimonianza di Maki Okano a cura di Barbara Amoroso

Ricordo che quando si parlava del presidente Ikeda era naturale dire «il nostro maestro» perché ci sentivamo uniti fra di noi e con lui. Quando ero una giovane donna, per motivi di lavoro, inizialmente non partecipavo molto alle attività e questo mi faceva soffrire. Finché un giorno decidemmo tutti insieme di concretizzare i nostri obiettivi d’attività per assicurare a sensei che kosen-rufu si sarebbe realizzato senza dubbio. Decisi che era arrivato il momento di sperimentare la gioia di fare shakubuku.
Con le giovani donne decidemmo di organizzare una grande riunione al Centro culturale dove accompagnare i nostri ospiti. Ma non era facile: in quel periodo c’erano problemi col clero e nella nostra zona c’era un tempio in cui l’organizzazione e il presidente Ikeda venivano diffamati. La mia responsabile mi disse di non scoraggiarmi e di condividere con sincerità la mia esperienza con l’organizzazione e col maestro. Così andavamo a trovare tutte le giovani donne insieme per sapere come stavano e creare legami d’amicizia. Ho imparato molto facendo attività con lei. Inoltre, sempre per realizzare l’obiettivo, recitavamo molto Daimoku: sceglievamo un giorno a settimana in cui trovarci con le giovani donne e recitavamo più che potevamo.
Ovviamente gli ostacoli emersero in modo prepotente e un giorno mio padre, che disprezzava la pratica, mi disse di scegliere o il Buddismo o la famiglia. In quel momento decisi di sperimentare la fede ed esattamente come la figlia del re drago determinai che gli avrei fatto shakubuku manifestando la mia Buddità. Grazie a tutto il Daimoku e all’attività di quel periodo ho sciolto il rancore nei suoi confronti e la nostra relazione si è trasformata completamente. Quando è arrivato il giorno della riunione giovani donne al Centro culturale, abbiamo riempito un’intera sala, realizzando l’obiettivo che ci eravamo messe tutte insieme.

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