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La trasformazione del karma - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 17:33

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La trasformazione del karma

La riunione di discussione è stata sempre il fulcro principale del nostro movimento per la pace. In queste pagine offriamo alcuni spunti per lo zadankai da utilizzare in modo creativo per stimolare il desiderio di sperimentare la pratica buddista e lo scambio di esperienze tra i partecipanti alla riunione

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La riunione di discussione è stata sempre il fulcro principale del nostro movimento per la pace. In queste pagine offriamo alcuni spunti per lo zadankai da utilizzare in modo creativo per stimolare il desiderio di sperimentare la pratica buddista e lo scambio di esperienze tra i partecipanti alla riunione

Cosa si legge nel Gosho:

Le sfortune di Kyo’o Gozen si trasformeranno in fortuna. Raccogli tutta la tua fede e prega questo Gohonzon. Allora, che cosa non può essere realizzato?

da Risposta a Kyo’o (RSND, 1, 366)

Daisaku Ikeda commenta:

Il Buddismo di Nichiren Daishonin ci permette di cambiare il veleno in medicina e di trasformare il karma negativo. Non c’è avversità o sofferenza che non possiamo superare, non c’è oscurità dalla quale non possiamo emergere. Adesso è il momento di manifestare i poteri vasti e incommensurabili del Budda e della Legge. Più difficili sono i tempi, più è importante fare un passo avanti partendo da un’energica preghiera. Una fede coraggiosa è il cuore del Buddismo di Nichiren Daishonin.

Cosa si legge nel Gosho:

L’ambra attira la polvere e la calamita le particelle di ferro; il nostro cattivo karma è come la polvere e il ferro e il Daimoku del Sutra del Loto è come l’ambra o la calamita. Considerando queste [analogie capiamo perché], dovremmo sempre recitare Nam-myoho-renge-kyo.

da Il Daimoku del Sutra del Loto (RSND, 1, 124)

Daisaku Ikeda commenta:

Toda ci insegnava un cammino infallibile: dedicare la nostra vita a kosen-rufu e diventare felici. Una fede direttamente legata a Nichiren Daishonin esiste all’interno della SGI. La preghiera di ciascun membro è pervasa dal voto di realizzare kosen-rufu. Noi stiamo recitando con fede insuperata il Daimoku del Sutra del Loto, «il cuore di tutti gli insegnamenti del Buddismo» e «l’occhio di tutti i Budda». Di conseguenza non c’è il minimo dubbio che supereremo ogni forma di karma e otterremo un elevato stato vitale come se ci librassimo alti nel «cielo della Luce tranquilla».

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La legge di causa ed effetto
D. Ikeda, terza puntata della serie “Il Gosho e la relazione maestro-discepolo, NR, 426, 5

«Se vuoi conoscere le cause del passato, guarda gli effetti del presente; se vuoi conoscere gli effetti del futuro, guarda le cause del presente» (RSND, 1, 252)

Questo brano dell’Apertura degli occhi spiega la Legge di causa ed effetto, che opera attraverso le tre esistenze di passato, presente e futuro. Osservando la nostra situazione presente possiamo percepire le cause che abbiamo posto nel passato, così come gli effetti che si materializzeranno nelle nostre vite in futuro. Questo è il funzionamento della Legge generale di causa ed effetto (o causalità generale).
In questo Gosho il Daishonin spiega ancor più profondamente il principio della causalità della Legge mistica: possiamo trasformare definitivamente in questa esistenza il karma che abbiamo creato nelle vite passate. Lottando per kosen-rufu e affrontando coraggiosamente i tre potenti nemici possiamo liberarci dal karma che abbiamo accumulato. Il Daishonin ci assicura che possiamo sconfiggere qualunque difficoltà e creare un futuro ricco di benefici. Dal punto di vista della Legge mistica, ognuno di noi, per una qualche connessione karmica, ha scelto di nascere in questo mondo per lavorare per kosen-rufu. […]
Dalla prospettiva della Legge di causa ed effetto, non c’è alcun motivo di piangersi addosso o di lamentarsi del proprio karma; dovremmo piuttosto sfidarlo risolutamente, determinati a riscrivere la nostra esistenza.
Josei Toda era una persona di incomparabile coraggio. Essere suo discepolo mi ha aiutato a superare qualsiasi sentimento di tristezza o di autocommiserazione. Il mio cuore ardeva della gioia di poter lottare con tutto me stesso per il mio maestro e per kosen-rufu. Ho combattuto contro tutti gli ostacoli utilizzando, come “causa” alla base dei miei sforzi, la potente determinazione che emerge dalla relazione di non dualità di maestro e discepolo. Nel Buddismo, come anche nella vita, avere un maestro può essere una magnifica causa che poniamo per la nostra crescita. Attraverso l’incontro con un maestro nella fede, rispondendo al suo appello, lottando fianco a fianco con lui, e incidendo il suo coraggio e la sua saggezza nella nostra vita, possiamo rompere il guscio del nostro piccolo io. Questa è la forza motrice della vittoria, che ci consente di costruire un grande e forte io. […]
La base per condurre una vita di questo tipo è la preghiera. Nell’istante in cui recitiamo Nam-myoho-renge-kyo si attiva lo stato vitale della Buddità del tempo senza inizio. Proprio in quell’istante noi sconfiggiamo qualunque sfortuna o infelicità causata dal karma passato. Il potere della Legge mistica di “trasformare il veleno in medicina” è assoluto: lo scopo della fede è trasformare il nostro karma e godere di una vita di ineguagliabile felicità. La preghiera al Gohonzon, cioè la recitazione del Daimoku, non è astratta o teorica. È l’ardente desiderio interiore di essere vittoriosi. Se la fiamma della determinazione divampa nel nostro cuore nel momento in cui recitiamo, abbiamo già vinto. È come «una lanterna che rischiara un luogo rimasto buio per cento, mille, o diecimila anni» (L’unica frase essenziale, RSND, 1, 821). Questa è la pratica della rivoluzione umana, accessibile a tutti. Stabilire obiettivi e avanzare con rinnovata determinazione è la causa nel presente che porterà splendidi risultati nel futuro.

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Karma: la definizione
DB, 301

Karma: potenzialità nel regno profondo e inconscio della vita, create attraverso le proprie azioni nel passato o nel presente e che si manifestano in diversi effetti nel presente e nel futuro. La parola karma è una variazione del sanscrito karman che significa “atto”, “azione”, un atto compiuto che porta a un risultato futuro o effetto. Il Buddismo interpreta il karma in due modi: sia nel senso di tre tipologie di azione, mentale, verbale e fisica, sia in quanto forza latente prodotta da queste. Ciò significa che il pensiero, le parole e il comportamento, buoni o cattivi, restano nella vita di ciascuno come forza latente o potenziale.

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Il karma si trasforma in missione

Dal nostro punto di vista, siamo nati in questo mondo per realizzare il grande desiderio custodito nel cuore sin dal remoto passato.
Se abbiamo questa convinzione, ci rendiamo conto che tutte le nostre sofferenze e illusioni sono espedienti con cui aiutiamo gli altri a diventare felici.
Se apparissimo baciati dalla fortuna e completamente liberi dalla sofferenza, nessuno potrebbe capire la grandezza della Legge mistica. Inoltre, sarebbe assai difficile per noi capire le sofferenze altrui. In realtà noi stessi abbiamo avuto il coraggio di scegliere le nostre sofferenze karmiche in modo da poterle superare e dar prova della nostra vittoria. Dobbiamo aver fiducia in questo: poiché noi stessi le abbiamo create per poter trionfare su di esse, la vittoria è sicura. Non possiamo assolutamente essere sconfitti.
Quando ci risvegliamo al grande desiderio di kosen-rufu, quando ci rendiamo conto di essere da sempre dei Budda, allora anche il destino più duro si trasforma in missione. Nasciamo soffrendo come chiunque altro. Praticando insieme con gli altri costruiamo vite di suprema felicità. Questa è la rappresentazione della nostra missione che noi stessi mettiamo in atto.

per approfondire:
D. Ikeda, La saggezza del Sutra del Loto, esperia, vol. 1, pag. 389 [vol. 2, pag. 66]

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Superare le avversità con la fede
D. Ikeda, NR, 536, 4

Noi che abbracciamo la Legge mistica possiamo utilizzare “la strategia del Sutra del Loto” che ci consente di superare ogni ostacolo e aprire con risolutezza una via d’uscita in qualsiasi circostanza.
Nell’incoraggiare i membri che affrontavano situazioni difficili, Toda spesso citava queste parole del Daishonin: «Quando accade un grande male, seguirà un grande bene» (RSND, 1, 992). Era inoltre solito dire: «È arrivato il momento di conseguire grandi benefici centuplicando, grazie al potere della Legge mistica, la trasformazione del veleno in medicina!» e ancora: «Solo chi lotta con tutte le proprie forze alla fine assaporerà il trionfo». Qualunque sia l’ostacolo, l’importante è continuare a recitare Nam-myoho-renge-kyo per fare emergere la saggezza intrinseca nella vita, esercitare la nostra creatività, attingere a tutte le nostre risorse e compiere ogni sforzo possibile con tenacia, serietà e sincerità; in questo modo riusciremo a trovare una via d’uscita in qualunque situazione.
Perché nel corso della pratica buddista incontriamo circostanze che ci fanno soffrire? Perché ci danno modo di sperimentare lo stato vitale della Buddità e offrire agli amici che lottano in questo mondo di saha una luce di speranza e coraggio, raccontando loro le nostre esperienze, di quando non ci siamo arresi neanche di fronte a grandi ostacoli, di quando abbiamo perseverato nonostante tutto e abbiamo vinto. Affrontiamo quindi ogni situazione e accogliamo qualsiasi sfida senza lasciarci impaurire, senza esitare, offrendo agli altri le nostre vittorie conquistate con fiducia e padronanza di noi stessi.

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