Il presidente Ikeda scrive: «L’espansione di kosen-rufu è l’espansione della speranza, delle persone di valore e della pace. Il nostro movimento si dedica a infondere speranza infinita in chi è oppresso dalla sofferenza»
Nel messaggio di Capodanno il presidente Ikeda scrive: «L’espansione di kosen-rufu è l’espansione della speranza, delle persone di valore e della pace. Il nostro movimento si dedica a infondere speranza infinita in chi è oppresso dalla sofferenza e a far crescere individui capaci che costruiscano un futuro luminoso. Significa estendere una rete di pace nelle comunità, nella società e nel mondo intero, una rete la cui trama è intessuta da meravigliosi legami umani e si basa sulla missione di realizzare la felicità di ogni singolo individuo» (NR, 572, 4).
Poi prosegue parlando della campagna del 1956, quando il capitolo di Osaka riuscì ad accogliere 11.111 nuove famiglie di praticanti in un solo mese. Quel risultato incredibile fu raggiunto basandosi sul Gosho, curando ogni singola persona e condividendo con gioia le esperienze di fede per incoraggiare gli altri. Alla base di tutto c’è il valore che diamo a ogni singola persona, il nostro impegno a creare legami e a crescere insieme. Questo è il senso profondo dello shakubuku: non si tratta di aumentare il numero, ma di ampliare il flusso di persone che si dedicano a kosen-rufu, alla pace e alla felicità di tutti.
Il Daishonin scrive: «Ora, all’inizio dell’Ultimo giorno della Legge, io, Nichiren, per primo ho propagato in tutto Jambudvipa i cinque caratteri di Myoho-renge-kyo, che sono il cuore del Sutra del Loto e l’occhio di tutti i Budda. Durante gli oltre duemiladuecento anni passati dalla morte del Budda, nessuno li ha mai propagati, nemmeno Mahakashyapa, Ananda, Ashvaghosha, Nagarjuna, Nan-yueh, T’ien-t’ai, Miao-lo o Dengyo. Miei discepoli, serrate le fila e seguitemi e sarete superiori a Mahakashyapa o Ananda, a T’ien-t’ai o Dengyo!» (RSND, 1, 679).
In un momento in cui assistiamo a tragedie e conflitti di ogni genere, queste parole del Gosho risuonano come un forte appello a unirsi insieme per portare avanti gli ideali del Budda ed espandere la nostra “rete di pace nella società”. Bisogna fermare il ciclo di violenze e conflitti. Anche il problema ambientale è sempre più urgente, non si può aspettare.
Ciò che conta è la nostra decisione. Decidiamo di utilizzare la nostra vita per migliorare la comunità a cui apparteniamo, per realizzare una società umanistica a partire dalla rivoluzione umana di ciascuno. Ognuno di noi deve risvegliarsi al fatto che “adesso” è il momento di propagare il Buddismo di Nichiren Daishonin. È difficile comprendere “il tempo”, ma se riusciamo a seguire lo stesso ritmo di sensei studiando ogni giorno le sue guide e mettendole in pratica, allora riusciamo a percepire la sua visione per il futuro e comprendiamo che il momento presente, così difficile, in realtà è una grande occasione di crescita. Il tempo “giusto” per agire non arriva da solo, restando lì passivi: siamo noi che lo creiamo con le nostre azioni, con la nostra decisione.
Ora è il momento di crescere. Ci vuole Daimoku e shakubuku. Con una preghiera forte e determinata davanti al Gohonzon si può trasformare qualsiasi cosa. Siamo nella “nuova era”, è essenziale che ognuno cerchi di approfondire il significato di questo cambiamento. Tanti giovani stanno emergendo pieni di forza e passione per kosen-rufu, questa corrente non si può fermare.
Rispetto agli scopi del 2016, anche quest’anno manteniamo l’obiettivo di “due più due” in ogni gruppo: realizziamo almeno due nuovi membri, di cui uno giovane, e ricreiamo legami con due membri che non stanno partecipando all’attività. Lo scopo è lo stesso dello scorso anno, ma lo spirito deve essere diverso. Tutti i membri sono importanti. Bisogna pensare soprattutto alle persone che non riescono a partecipare alle nostre attività, pregare per la loro felicità e creare occasioni per incontrarli e dialogare insieme.
Tutto parte dalla gioia, dal desiderio che ogni persona possa ottenere i benefici della fede.