Un giorno domandai a un amico, chirurgo di fama internazionale, quale fosse la preparazione necessaria per assicurare il successo negli interventi più difficili. La sua risposta fu molto chiara: «Il lavoro di squadra!».
In particolare precisò quanto sia importante interagire armoniosamente con le persone dello staff che offrono il proprio sostegno senza farsi notare, dando ognuna il meglio di sé. Questa è sicuramente una regola ferrea per conseguire la vittoria in qualsiasi campo.
Quest’anno la nostra famiglia Soka si è dinamicamente impegnata nella propagazione della Legge mistica e ha realizzato considerevoli progressi grazie a un incomparabile lavoro di squadra compiuto nello spirito di unità di “diversi corpi, stessa mente”.
Il Mahatma Gandhi affermò: «Il lavoro svolto coscienziosamente, con impegno sincero, reca soddisfazione e non lascia alcun rimpianto».
Vorrei porre una corona di gratitudine sul capo dei nostri nobili e preziosi compagni di fede che nonostante problemi e preoccupazioni continuano inosservati a non lesinare i loro sforzi, lottando strenuamente per la diffusione della Legge mistica, per aiutare gli altri a diventare felici e per il bene della società.
A Sado, un’”isola vittoriosa” in quanto punto d’origine del movimento di kosen-rufu, Abutsu-bo e la monaca laica Sennichi assistettero fedelmente Nichiren Daishonin durante il suo esilio e anche quando, sopravvissuto a quelle terribili condizioni, il Daishonin fu graziato e poté lasciare l’isola, gli rimasero fedeli continuando a percorrere fino in fondo la via di maestro e discepolo.
Pensando, senza mai lasciarsi turbare: «Se vogliono odiare, che lo facciano» (Gli argini della fede, RSND, 1, 558), protessero tenacemente il Daishonin in quella remota terra del nord, esponendosi ai violenti attacchi delle funzioni demoniache. Inoltre, per poter sostenere e incoraggiare calorosamente i compagni più giovani nella fede in preda alla paura e alla preoccupazione, Abutsu-bo si recò varie volte dal Daishonin, sul monte Minobu.
Durante uno di questi viaggi di Abutsu-bo, il Daishonin scrisse a Sennichi: «Benché tu sia rimasta a Sado, il tuo cuore è giunto in questa provincia. Anche la via per conseguire la Buddità è così: noi viviamo nella terra impura, ma il nostro cuore risiede sul Picco dell’Aquila» (Il tamburo alla Porta del Tuono, RSND, 1, 844). “Anche se non ci incontriamo di persona, nel profondo della vita tu sei qui con me. I nostri cuori sono sempre insieme nella capitale della Luce Eternamente Tranquilla”: questo è il messaggio che ci invia il Budda originale, intriso di una compassione che avvolge ogni cosa. Non posso non riconoscere in queste righe il cuore del Daishonin che osserva e loda gli sforzi coraggiosi dei nostri membri delle Divisioni donne, giovani donne, e di tutta la nostra famiglia Soka.
Durante la campagna di Osaka del 1956, avanzammo tutti con gioia e spirito positivo, elevando il nostro stato vitale. Vi partecipò anche un membro della Divisione donne che aveva perso il marito in guerra e che lottava duramente per sostenere la famiglia con il commercio ambulante del pesce. Un giorno la incoraggiai scherzosamente: «Basta un tatami per recitare Gongyo e dialogare sul Buddismo!», e lei rispose sorridendo: «La mia casa è di quattro tatami e mezzo: allora vivo in un palazzo lussuoso!». Da quel giorno si dedicò alle attività per kosen-rufu con energia ancora maggiore. [Un tatami è un pannello di paglia di riso di circa 90×180 cm. utilizzato per la tradizionale pavimentazione giapponese, n.d.r.].
In seguito riuscì a traslocare in una nuova abitazione molto più spaziosa che mise a disposizione per le attività della Gakkai, e si impegnò nella formazione di numerosi giovani leader. Anche dopo la sua scomparsa, i familiari continuano a ricevere persone che esprimono gratitudine per tutto il sostegno che hanno avuto da lei.
Nichiren Daishonin afferma: «Le persone comuni, tenendo bene in mente le parole “determinazione sincera”, diventano Budda» (L’offerta del riso, RSND, 1, 998).
Verso cosa è rivolta la nostra mente? Quando essa è tesa a realizzare l’ideale di kosen-rufu attraverso una propagazione compassionevole, vivendo in accordo con la Legge mistica e lottando insieme al nostro maestro e ai compagni di fede, siamo certi in modo assoluto di conseguire, così come siamo, lo stato di Buddità vasto come l’universo.
Se comprendiamo profondamente questa verità, la quintessenza del pensiero buddista, non avremo più nulla di cui lamentarci.
I pionieri del nostro movimento, i membri del gruppo Molti Tesori, benché non siano fisicamente attivi come un tempo, continuano a recitare vigorosamente Daimoku per la felicità dei compagni di fede e la crescita dei giovani, accumulando incalcolabili “tesori del cuore” nel castello della Soka Gakkai, l’organizzazione che agisce in perfetto accordo con la volontà e il mandato del Budda.
«Lo spirito della Gakkai si manifesta nel massimo rispetto e nelle premurose attenzioni rivolte ai membri che lottano senza farsi notare dagli altri», affermò il mio maestro Josei Toda, il secondo presidente della Soka Gakkai. Non dimentichiamo mai questa guida e, creando un lavoro di squadra dove “è il cuore che è importante”, avanziamo verso la vittoria ancora più gioiosi e in armonia tra noi!
Possano le virtù invisibili,
acquisite mediante
i vostri nobili contributi a kosen-rufu,
portare illimitate ricompense visibili
che risplendano in eterno.
(traduzione di Marcella Morganti)