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Gli zadankai, vivaci "teatri di felicità" - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 08:11

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Gli zadankai, vivaci “teatri di felicità”

Ripubblichiamo un editoriale del maestro Ikeda dedicato al tema dello zadankai

Foto di Daisaku Ikeda, in volo fra Okinawa e Tokyo nel marzo del 1997
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È in uno zadankai che ho incontrato il mio maestro. Negli zadankai ho conosciuto e praticato la grande filosofia buddista di Nichiren Daishonin. E lì, insieme ai miei amati compagni, ho dato inizio a un movimento di espansione di kosen-rufu, in Giappone e in tutto il mondo.
Amo gli zadankai più di qualsiasi cosa. Nel ventitreesimo capitolo del Sutra del Loto, “Precedenti vicende del Bodhisattva Re della Medicina”, si trova l’espressione «una fresca e limpida fonte» (SDL, 392). È una metafora per spiegare che, come una fresca e limpida fonte placa la sete arrecando sollievo fisico e spirituale, così la Legge mistica trabocca del potere benefico di liberare gli esseri viventi dalle sofferenze di nascita, invecchiamento, malattia e morte.
Nella società attuale, in cui il deserto spirituale continua a espandersi, gli zadankai rappresentano delle oasi, delle “fresche e limpide fonti” che appagano e rigenerano la vita di tutti coloro che vi prendono parte.
Nichiren Daishonin afferma chiaramente: «Il miglior modo per conseguire la Buddità è quello di incontrare un buon amico. […]dovremmo cercare un buon amico. Ma incontrare un buon amico è la cosa più difficile» (RSND, 1, 531).
Un “buon amico” è indispensabile per conseguire la Buddità in questa esistenza, ma è anche la persona più preziosa e difficile da incontrare.
Gli zadankai della Soka Gakkai sono pieni di “buoni amici”.
Nella nostra realtà quotidiana, che è come una melma caratterizzata da una spirale di relazioni karmiche negative, queste riunioni sono luoghi in cui possiamo incoraggiarci e aiutarci reciprocamente a diventare felici, facendo sbocciare meravigliosi «fiori umani» (SDL, 135). Come sono preziose queste assemblee pervase dalle nobili virtù del Budda di eternità, felicità, vero io e purezza!
Non ringrazieremo mai abbastanza Tsunesaburo Makiguchi, fondatore e primo presidente della Soka Gakkai, e Josei Toda, secondo presidente, che coerentemente allo spirito fondamentale del Buddismo del Daishonin, hanno creato il movimento popolare, senza precedenti, degli zadankai basati sul dialogo.
Ricordo con quale dedizione e serietà Josei Toda prendeva parte a ogni riunione. Era solito incontrare precedentemente i membri per decidere ogni dettaglio del programma, dall’introduzione ai contenuti dei singoli interventi. Diceva spesso: «Non c’è bisogno di formalità. Cerchiamo di creare un’atmosfera calorosa, in modo che anche le persone che vengono per la prima volta, possano dire che l’incontro è stato veramente divertente e sentano di aver compreso qualcosa del Buddismo».
Nello zadankai tutti i partecipanti sono protagonisti. Non sono forse tutti, senza distinzione di età e di genere, dei grandi attori emersi sul palcoscenico dei Bodhisattva della Terra?
Le esperienze di fede raccontate dai membri – conquistate con sudore e lacrime – non sono forse emozionanti, uniche e irripetibili storie di rivoluzione umana?
Nonostante le sofferenze che ci troviamo ad affrontare e il peso della stanchezza che si abbatte su di noi, partecipando a uno zadankai ci sentiremo sicuramente rivitalizzati, positivi e pieni di coraggio. Questa è la straordinaria caratteristica degli zadankai, veri “teatri di felicità”.
Oggi queste riunioni si tengono gioiosamente in ogni angolo del pianeta. Ovunque, trascendendo le diversità, esse accendono nel cuore delle persone la fiamma della filosofia del rispetto per la dignità della vita, aiutandole a sviluppare la vitalità e la solidarietà necessarie per far fronte a qualsiasi prova o difficoltà, sia personale che relativa al luogo in cui vivono.
Gli zadankai sono fonte di un’energia inesauribile per costruire quella nuova “civiltà del dialogo” tanto attesa dall’umanità.
Nella Raccolta degli insegnamenti orali si legge: «Nichiren e i suoi seguaci, coloro che recitano Nam-myoho-renge-kyo, tutti e ciascuno, raggiungeranno insieme il luogo ove si trova il tesoro. Questa sola parola, “insieme”, significa che, fin quando sono insieme a Nichiren, raggiungeranno la terra dei tesori» (BS, 112, 57).
Tutti coloro che partecipano agli zadankai, che siano membri o meno, sono “insieme a Nichiren”. Uniamoci allora tutti insieme, con gioia ed energia, in un grande corteo verso la “terra dei tesori” della pace e della felicità suprema, sempre e ovunque insieme a Nichiren Daishonin!

Noi, Bodhisattva della Terra,
espandiamo attraverso il dialogo
oasi di felicità e di pace
su questo pianeta.

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