Il premio Nobel per la Pace 2017 è stato assegnato alla Campagna Internazionale per la messa al bando delle Armi Nucleari (ICAN) «per il suo lavoro nel portare l’attenzione sulle conseguenze umanitarie catastrofiche di qualsiasi uso delle armi nucleari e per i suoi sforzi fondamentali per ottenere un trattato che metta al bando queste armi».
Grazie al lavoro di ICAN la Conferenza delle Nazioni Unite ha approvato lo scorso luglio il Trattato per la messa al bando delle armi nucleari, uno strumento internazionale legalmente vincolante che per la prima volta nella storia ha dichiarato fuori legge le armi nucleari.
ICAN è stato il soggetto determinante che ha consentito di raggiungere questo obiettivo, e ha preso parte attivamente ai negoziati.
Daisaku Ikeda, presidente della Soka Gakkai Internazionale, in occasione del conferimento del premio ha dichiarato: «Questo riconoscimento è fonte di profondo incoraggiamento per tutti coloro che hanno lavorato per l’eliminazione delle armi nucleari, in particolare gli hibakusha e i membri della società civile globale che condividono legami di solidarietà con loro. Il conferimento del premio Nobel a ICAN è motivo di incommensurabile gioia».
Fin dal lancio della Campagna ICAN, nel 2007, la SGI è stata uno dei partner del movimento internazionale per la creazione di un mondo libero dalle armi nucleari. In particolare, la SGI ha collaborato con ICAN nella produzione di materiale educativo, come “Testimoni di Hiroshima e Nagasaki: le donne si pronunciano per Peace”, un dvd che raccoglie le interviste con le hibakusha creato nell’ambito della mostra: “Everything You Treasure – For a World Free From Nuclear Weapons” (2012), allestita in 79 città di 19 Paesi in tutto il mondo, oltre a un cortometraggio sull’importanza del Trattato (https://goo.gl/ouqidR).
Daisaku Ikeda ha dichiarato: «L’adozione del Trattato sulla messa al bando delle armi nucleari e il conferimento di questo Premio Nobel aprono una nuova fase nell’impegno per l’abolizione delle armi nucleari, una marea montante di energia e di impegno».
Beatrice Fihn, direttore di ICAN, ha commentato in un’intervista: «La SGI è stata una dei maggiori partner in questa lotta. Una prospettiva basata sulla fede è estremamente importante perché c’è un fondamento morale per cui stiamo facendo tutto questo».