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19 ottobre, giorno d'Italia - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:30

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19 ottobre, giorno d’Italia

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Il 4 ottobre 1961 prese avvio il primo viaggio di Daisaku Ikeda in Europa. In venti giorni visitò Copenaghen, Dusseldorf, Berlino Ovest, Amsterdam, Parigi, Londra, Madrid, Zurigo, Vienna e Roma. Arrivò a Roma la sera del 19 ottobre. Ad accoglierlo all’aeroporto c’era una coppia di giapponesi che si era trasferita lì per motivi di lavoro. Erano gli unici membri della Soka Gakkai in Italia. Per questo il 19 ottobre è stato scelto come “Giorno d’Italia”.
Ikeda era animato da una determinazione e una lungimiranza che hanno aperto la strada a uno sviluppo che nessuno poteva immaginare. Come scrive ne La nuova rivoluzione umana: «Tutto inizia con un singolo individuo. Ecco perché è così importante curare ogni persona. Dare valore a ciascun individuo e considerarlo un tesoro è la chiave per realizzare kosen-rufu» (NRU, 5, 95).
Nei due giorni successivi il presidente Ikeda visitò il centro di Roma, la Basilica di San Pietro, la Cappella Sistina, il Foro romano e le catacombe di San Callisto.
Non erano passati molti anni da quando Josei Toda, secondo presidente della Soka Gakkai, aveva fatto leggere al suo discepolo e ad altri giovani il romanzo La città eterna, ambientata nello stesso scenario che finalmente Ikeda poteva ammirare! Toda aveva consigliato questo libro con l’obiettivo di far crescere persone di valore e dai grandi ideali. Il tema del romanzo è la lotta condivisa da due amici per realizzare “la repubblica umana”, una società giusta e libera, in cui la religione è a servizio della felicità di ogni persona.
Durante la visita in Vaticano, Ikeda espose il suo punto di vista sul ruolo della religione: «La religione esiste solo ed esclusivamente per il bene degli esseri umani. La sacralità e la dignità della vita umana dovrebbero essere le sue priorità. Discriminare qualcuno per motivi religiosi è profondamente sbagliato. Lo spirito fondamentale del Buddismo è che ogni individuo, al di là del proprio credo religioso, è degno di rispetto. Perché? Perché lo scopo del Buddismo e del vero umanesimo è di raggiungere la pace e rendere capace ogni persona di diventare felice. […] Il Buddismo inizia con l’amicizia. Si può avere un vero scambio solo quando si rispetta l’altra persona» (Ibidem, 100).
La sera del 20 ottobre Ikeda si recò nuovamente al Foro romano e, circondato dai resti di un impero un tempo fulgido e maestoso, espresse la sua profonda determinazione in una famosa poesia:

In piedi, / tra le rovine di Roma, / sento la certezza / che la terra della mistica Legge / non perirà mai.

Allo stesso tempo, grandi sono gli sforzi necessari per realizzare la terra di kosen-rufu in Italia, in Europa e nel mondo. Tutto dipende dalla determinazione di ogni singola persona. Ikeda ha concluso così il capitolo in cui narra la sua visita in Italia: «Shin’ichi ricordò il proverbio “Roma non fu costruita in un giorno”. Ci vollero secoli perché la piccola città si sviluppasse nel vasto Impero romano. Kosen-rufu era una grande impresa per attuare la pace nel mondo, per costruire una “città eterna” dello spirito nei cuori di tutti gli esseri umani. Anche questo non poteva essere realizzato in un solo giorno. Ci potevano volere cento, duecento, trecento anni o più. Ma non importava il tempo necessario, quella era la missione della Soka Gakkai. Tutte le vittorie future dipendevano dalla vittoria del presente. Davanti a una Roma avvolta dalla luce del tramonto, Shin’ichi sentì una potente determinazione colmare il suo essere» (Ibidem, 125).

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