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Mettere in moto il ­cambiamento - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:27

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    Mettere in moto il ­cambiamento

    Ho capito che tutte le persone e le situazioni con le quali abbiamo a che fare sono espedienti grazie ai quali possiamo fare la nostra rivoluzione umana

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    Ho capito che tutte le persone e le situazioni con le quali abbiamo a che fare sono espedienti grazie ai quali possiamo fare la nostra rivoluzione umana

    Luca dice di sé: «Il mio lavoro è la strada per i miei sogni, la città dove sono nato il posto ideale per portarli avanti. «Dopo molto “vagare” ho trovato la mia rivoluzione umana esattamente dove stavo io, in coerenza con me stesso. «Passione per la musica elettronica e per i video, entrambi lavori che svolgo con passione e senso di missione»

    Nel 2008 sono stato assunto nell’azienda in cui ancora oggi lavoro.
    I nuovi dipendenti non erano ben visti dalla squadra principale, e nel giro di pochissimo tempo fecero girare calunnie anche molto gravi sul mio conto. Provavo sentimenti negativi verso i colleghi, l’azienda e soprattutto verso il capo. Mi sono venuti sfoghi cutanei dovuti allo stress e ho sfiorato l’esaurimento nervoso.
    Passavo il tempo a lamentarmi, poi un giorno ho determinato di leggere tutti i volumi de La rivoluzione umana e di mettere seriamente in pratica le guide del maestro Daisaku Ikeda. La prima che ho inciso dentro di me è: «La vita e la fede sono esattamente uguali. Il fatto di pensare che in qualche modo, soltanto perché credi nel Buddismo, potrai farcela, non corrisponde assolutamente a una fede corretta. Quando ti sforzi così duramente e ti spremi per far scaturire la saggezza che non avresti mai pensato di possedere, allora sarai in grado di rendere possibile ciò che ritenevi impossibile» (RU, 9, 230).
    Grazie a questa guida ho cominciato a fare emergere capacità che non pensavo di avere.
    Ho iniziato a studiare diversi programmi che non riguardavano minimamente il campo in cui sono specializzato, ma che potevano essere utili all’azienda. Non ho avuto riconoscimenti, semmai nuovi attacchi. Ho cercato di mettere in pratica l’incoraggiamento che ho letto in Amore e amicizia: «È importante recitare Nam-myoho-renge-kyo anche per quelle persone che non vi piacciono, con cui trovate difficile avere a che fare o per le quali nutrite rancore. All’inizio potrebbe risultarvi difficile, perfino impossibile farlo. Ma se sfidate voi stessi e recitate Nam-myoho-renge-kyo per loro, le ruote del cambiamento cominceranno a mettersi in moto. Sia voi sia l’altra persona cambierete. In ogni modo, sarete in grado di aprire un sentiero che conduce in una direzione positiva». (D. Ikeda, esperia, pag. 9).
    Pregavo ogni giorno per la felicità di un collega con cui avevo difficoltà e con il quale lavoravo a stretto contatto. Sentii sciogliersi dentro di me il rancore nei suoi confronti e ogni giorno mi sentivo più leggero nell’andare al lavoro. In modo naturale abbiamo stretto una confidenziale amicizia, così gli ho parlato del Buddismo e abbiamo recitato Daimoku insieme. Questa esperienza ha disteso in generale i rapporti in azienda e ha cambiato le carte in tavola, quel nodo allo stomaco che sentivo tutte le volte che varcavo il cancello della società si è sciolto fino a sparire completamente.
    Ho capito che tutte le persone e le situazioni con le quali abbiamo a che fare, per quanto apparentemente difficili, sono espedienti grazie ai quali possiamo fare la nostra rivoluzione umana, realizzare la nostra missione ed essere felici.
    Qualche tempo fa è arrivata all’azienda una commissione economicamente importante ma ingestibile, poiché nessuno aveva le competenze per portarla avanti. Eravamo sul punto di rinunciare quando ho chiesto al capo se potevo occuparmene io: avrei cercato di realizzarla mettendo insieme le competenze acquisite nel tempo. Ho fatto più di cento ore di straordinario in tre settimane e consegnato un lavoro impeccabile. L’azienda ha avuto una grossa entrata e anch’io sono stato molto ben retribuito. Mi sono impegnato al meglio delle mie capacità guadagnando in pochissimo tempo la fiducia del capo e dei colleghi con i quali oggi ho un ottimo rapporto.
    Recentemente, insieme a un collega compagno di fede, ho condiviso una enorme esperienza: abbiamo avuto, dopo nove anni, un innalzamento della fascia contrattuale con relativo aumento dello stipendio. La motivazione è stata che «col nostro comportamento abbiamo creato un clima di fiducia e rispetto tra colleghi».
    Quest’anno ho finito di studiare tutti i volumi de La rivoluzione umana e, colmo di gratitudine, ho accompagnato all’inizio dell’anno due amici a ricevere il Gohonzon.
    Sono convinto che il compito di noi giovani, come discepoli del maestro Ikeda, sia realizzare una vittoria dopo l’altra per trasmettere con la nostra stessa vita l’umanesimo buddista alle generazioni future.

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