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Una fede invincibile - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 11:12

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Una fede invincibile

La fede basata sulla relazione di maestro e discepolo e sullo spirito di itai doshin non può essere sconfitta da niente

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La fede basata sulla relazione di maestro e discepolo e sullo spirito di itai doshin non può essere sconfitta da niente

Il Buddismo di Nichiren Daishonin è il Buddismo del sole che illumina eternamente l’intera umanità. In un brano del Gosho è scritto: «Se tutto Jambudvipa dovesse cadere nel caos, non c’e dubbio che [questo sutra] “sara propagato in tutto Jambudvipa”» (RSND, 1, 995). Perciò, più buia è l’epoca, più noi avanziamo diffondendo con vivacità la luce della saggezza e della speranza.
Realizziamo con decisione il voto di kosen-rufu formulato nell’eterno passato! Facciamo sì che le persone diventino felici, e creiamo un futuro di pace!
Congratulazioni per questo glorioso 3 maggio, giorno della Soka Gakkai, che celebriamo nel mezzo del nostro grande viaggio per adempiere alla nostra missione! Grazie a tutti per i vostri sforzi.

Con il ricordo del maestro nel cuore

Recentemente (26 aprile), con il desiderio di riportare nel mio cuore ai nostri maestri fondatori l’incredibile sviluppo della Soka Gakkai, che cresce con sempre più forza e vigore, ho visitato il Toda Memorial Hall, nel quartiere di Sugamo, a Tokyo.
Un tempo in quella zona sorgeva il carcere di Tokyo, dove i presidenti Makiguchi e Toda furono imprigionati durante la Seconda guerra mondiale, a causa della loro opposizione al militarismo giapponese e allo shintoismo, la religione imposta dal governo. Sugamo è quindi il simbolo della loro battaglia decisiva, come maestro e discepolo, per “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”.
Sono profondamente grato a tutte le persone, a cominciare dagli abitanti dei distretti di Toshima e Kita, che continuano a proteggere questa fortezza di maestro e discepolo adornandola con le loro vittorie.
Vorrei anche ringraziare con tutto il cuore i membri dei gruppi sokahan, gajyokai e byakuren che accolgono i visitatori giunti al Toda Memorial Hall da lontano, con lo spirito descritto nel Sutra del Loto: «[Se vedrai una persona che accetta e sostiene questo sutra], dovrai alzarti e salutarla da lontano, mostrandole lo stesso rispetto che mostreresti a un Budda» (SDL, 440). E anche tutti i membri dell’orchestra, della banda di pifferi e tamburi, dei gruppi medici e infermieri, che sono sempre presenti ai meeting per ogni evenienza; e ancora tutti gli staff di protezione e accoglienza e coloro che si danno da fare per mantenere le nostre strutture sempre pulite e in condizioni ottimali.
Il Daishonin scrive: «Ogni luogo dove Nichiren incontra una persecuzione e la terra del Budda» (RSND, 1, 171).
I Centri culturali della Soka Gakkai sono i castelli di kosen-rufu permeati dal nobile spirito dei maestri e discepoli Soka che hanno ereditato lo spirito del Budda originale di non lesinare la propria vita per la propagazione della Legge.
Di conseguenza, non vi è alcun dubbio che tutti voi, Bodhisattva della Terra che vi radunate al loro interno, accumulerete incommensurabili tesori del cuore.
Ispirato dalla recente visita al Toda Memorial Hall, dove abbiamo scritto insieme tante pagine della lotta condivisa di maestro e discepolo, vorrei riconfermare con voi tre punti essenziali dello spirito eterno della Soka Gakkai.

La vittoria nasce dalla preghiera

Il primo punto è che qualsiasi vittoria nasce dalla preghiera.
Nella sala principale del Toda Memorial Hall di Sugamo, sotto lo sguardo dei ritratti dei presidenti Makiguchi e Toda, mia moglie Kaneko e io abbiamo solennemente recitato Daimoku e Gongyo con il cuore colmo di profonda gratitudine per la dedizione totale di questi grandi maestri alla propagazione della Legge. Abbiamo anche pregato ardentemente per “la realizzazione del grande voto di kosen-rufu attraverso la compassionevole propagazione della grande Legge”, e per la vittoria e la felicità di tutti i nostri preziosi amici di Tokyo, del Giappone e del mondo intero.
Il Daishonin afferma: «I benefici del Sutra del Loto che recito da tanto tempo devono essere piu vasti del cielo» (RSND, 1, 949).
Come membri della SGI, percorrendo il sentiero di maestro e discepolo Soka abbiamo fatto il solenne voto di realizzare kosen-rufu, il mandato di Nichiren Daishonin, e di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”.
Il Daimoku che abbiamo recitato per la felicità nostra e degli altri è davvero incalcolabile, e i benefici che derivano da questo tipo di preghiera ora avvolgono interamente il nostro magnifico pianeta blu. In un Gosho indirizzato a una discepola, il Daishonin scrive: «Se qualcuno è in grado di far muovere il Budda Shakyamuni, il signore degli insegnamenti, è impossibile che l’erba e gli alberi manchino di rispondere o che le acque rimangano ferme» (RSND, 2, 762).
I membri della Divisione donne, il sole della terra, stanno vincendo su tutto con la loro preghiera per la vittoria assoluta, in grado di far muovere tutti i Budda e le funzioni protettrici dell’universo.
Il 3 maggio è anche il Giorno delle madri Soka, e in questa occasione desidero esprimere la più profonda gratitudine e ammirazione nei confronti delle nobili madri di kosen-rufu. La preghiera della nostra famiglia Soka, con le donne in prima fila, è una preghiera basata sul principio di itai doshin (diversi corpi, stessa mente).
Ovunque ci sia un amico che sta affrontando una dolorosa lotta contro le funzioni negative della vita, non possiamo assolutamente esimerci dall’incoraggiarlo. Bisogna pregare insieme e agire per il bene dei nostri compagni di fede.
Questo meraviglioso e supremo legame basato sullo spirito di «diversi corpi, stessa mente, senza alcuna distinzione fra loro» (RSND, 1, 190) sta avvolgendo tutto il Giappone e il mondo intero. Per questo il supremo stato vitale del Budda originale continua a fluire incessantemente nella nostra organizzazione.

La propria rivoluzione umana

Il secondo punto che desidero confermare è che tutte le lotte intraprese per kosen-rufu ci permettono di realizzare la nostra personale rivoluzione umana.
Al Toda Memorial Hall, nella Sala dedicata ai Maestri, ho potuto ammirare un’esposizione sulla storia di kosen-rufu in quella zona. Ho provato una viva emozione di fronte al modellino in scala, riprodotto con grande cura, della Sala Civica di Toshima. All’interno di questo edificio, situato nei pressi del carcere dove il presidente Makiguchi morì per i suoi ideali, il mio maestro Toda tenne numerose lezioni sul Gosho e sul Sutra del Loto, facendone il palcoscenico per la sua battaglia di parole per diffondere il corretto insegnamento del Buddismo.
Nell’agosto di sessant’anni fa (1957), quando mi ero appena assunto la responsabilità di realizzare kosen-rufu nel quartiere di Arakawa, si tenne una riunione generale dei responsabili di Centro proprio all’interno di questo edificio.
In quell’occasione il presidente Toda lodò l’incredibile progresso realizzato dalla Soka Gakkai in tutto il paese. Inoltre incoraggiò calorosamente i nuovi membri esprimendo il sincero desiderio che tutti potessero assaporare una felicità tale da esclamare: “Che fortuna avere iniziato a praticare!”. Il mio maestro era concentrato ad aiutare ogni singola persona a consolidare una fede tale da poter “afferrare” la felicità.
Egli spiegava che per realizzare la felicità è necessario comportarsi come un Bodhisattva della Terra, disposto ad affrontare qualsiasi tipo di sforzo e difficoltà. Così come il nostro pianeta compie la sua rivoluzione intorno al sole continuando a ruotare con precisione sul proprio asse, anche noi ci impegniamo a creare un valore senza limiti realizzando di pari passo la nostra rivoluzione umana e kosen-rufu.
Il trattato Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel Paese si conclude con la frase: «Non basta che soltanto io creda nelle vostre parole, ma mi impegnerò ad avvisare anche gli altri dei loro errori» (RSND, 1, 26 ).
Esercitandoci ogni giorno nelle due vie della pratica e dello studio, andiamo avanti con coraggio per diffondere la Legge mistica e “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”. Il maestro Toda ha spiegato chiaramente che le nostre dinamiche attività per kosen-rufu sono la via più certa e rapida per trasformare il karma in missione, raggiungere una condizione vitale di felicità assoluta e conseguire la Buddità in questa esistenza.
L’esposizione al Toda Memorial Hall includeva anche delle foto di gruppo che scattai il 5 maggio 1973 insieme a 3.400 compagni di fede di Toshima, o quelle scattate durante un raduno atletico per bambini. In quell’occasione ricordo di aver dialogato in merito al significato profondo del termine “vittoria”, affermando: «La vittoria costituisce l’energia che ci permette di compiere ulteriori progressi. La vittoria fa nascere nuova speranza e coraggio. Ecco perché continuare ad affrontare e vincere in ogni singola sfida che ci si presenta è la forza motrice di kosen-rufu».
Mi rende estremamente felice e mi rassicura sapere che tutti i ragazzi e le ragazze della mia amata Divisione futuro che incontrai allora sono cresciuti in modo meraviglioso e si stanno impegnando con tutte le forze e in unità per vincere nella loro rivoluzione umana e, quindi, per far avanzare kosen-rufu.

Con lo spirito di shakubuku

Come terzo punto vorrei incoraggiarvi a non dimenticare mai lo “spirito di shakubuku” di un indomabile campione, come il Conte di Montecristo. La prima volta che il termine kosen-rufu venne utilizzato in un’occasione ufficiale fu settantacinque anni fa, nel maggio del 1942, quando fu pronunciato da Tsunesaburo Makiguchi durante una riunione generale dell’allora Soka Kyoiku Gakkai, mentre era in corso la guerra del Pacifico.
Il presidente Makiguchi era senza dubbio già consapevole e preparato ad affrontare la persecuzione da parte del regime militarista giapponese. In quella riunione egli affermò con il ruggito di un leone che era necessario avanzare e guidare la società giapponese verso il “grande bene” affrontando qualunque tempesta. Espresse inoltre la ferma convinzione che facendo shakubuku, diffondendo i principi del Buddismo di Nichiren Daishonin attraverso il dialogo cuore a cuore con ogni singola persona, «possiamo contribuire positivamente al benessere delle nostre famiglie, della società intera, e realizzare kosen-rufu».
Con questa dichiarazione egli stabilì l’eterna missione e responsabilità della Soka Gakkai di realizzare kosen-rufu.
Fortemente indignato nei confronti delle autorità che avevano causato la morte in prigione di Tsunesaburo Makiguchi, il mio maestro Josei Toda uscì dal carcere il 3 luglio del 1945 come un indomito campione, come il “Conte di Montecristo della Legge mistica”. Consapevole che la realizzazione di kosen-rufu sarebbe stato il modo migliore di vendicare la morte di Makiguchi, il mio maestro Josei Toda dichiarò con ardore: «Prima di morire arriverò a convertire personalmente, “con le mie stesse mani”, 750.000 famiglie». Dicendo “con le mie stesse mani” pronunciò con risolutezza il voto di dedicare interamente a questo scopo la sua esistenza, senza aspettarsi che lo facesse qualcun altro.
Inoltre, in perfetto accordo con il suo maestro, Josei Toda affermò che il cammino di kosen-rufu può essere aperto solo con il dialogo da persona a persona.
La strada che conduce direttamente a kosen-rufu è lo spirito di shakubuku, in grado di far emergere le infinite potenzialità di ogni essere umano attraverso un dialogo in cui si parla con coraggio dell’insegnamento corretto e si incoraggia con sincerità l’altra persona.
Il Giappone e il mondo intero stanno attraversando un periodo di grandi sconvolgimenti e incertezza. Tutte le persone sono alla ricerca di qualcuno di cui potersi davvero fidare. Proprio per questo dobbiamo prenderci cura di ogni persona che abbiamo di fronte, credere nella sua natura di Budda e dialogare con convinzione. Il dialogo basato sulla perseveranza e una profonda sincerità è in grado di abbattere qualsiasi pregiudizio o opinione negativa, e ci permette di creare solide amicizie aiutando le persone a creare un legame con il Buddismo.

In occasione delle riunioni del Kayo-kai e del gruppo Suiko (giovani uomini), il mio maestro Toda ha spiegato che l’espressione “cuore del Conte di Montecristo” corrisponde allo spirito di shakubuku che ci porta a mantenere una fede solida come una roccia nonostante le difficoltà che possiamo incontrare.
Io stesso ho affrontato il carcere con questo spirito quando il 3 luglio del 1957, esattamente dodici anni dopo che il mio maestro era stato rilasciato, sono stato condannato sotto accuse completamente false. Quest’anno segnerà il sessantesimo anniversario di quell’evento. Ho dimostrato che la fede basata sulla lotta condivisa di maestro e discepolo e sullo spirito di itai doshin, è invincibile. E ora sono sempre più convinto che i miei amati discepoli, che hanno ereditato tutto questo, mostreranno il vero significato della giustizia di maestro e discepolo attraverso le loro vittorie, con la stessa nobiltà d’animo del Conte di Montecristo.

Uno splendido canto di vittoria

Nell’ingresso del Toda Mamorial Hall è esposta una campana che rappresenta le “sette campane” che feci risuonare in occasione della prima riunione generale di Tokyo per celebrare il 3 maggio 2001 [che segnò l’inizio della seconda serie di sette campane, n.d.r.].
Durante la mia recente visita al Toda Memorial Hall, ispirato da quel ricordo, ho voluto far risuonare di nuovo quella campana, con grande forza, esclamando in cuor mio: «Che risuonino le campane che annunciano la vittoria di tutti i miei compagni di fede! Che si diffondano ovunque i canti di vittoria della grande Tokyo!».
Il suono di una campana ha il potere di entrare in profonda risonanza e risvegliare lo spirito anche delle persone che si trovano più lontano. Trasmettiamo a ogni singola persona il dinamismo di una condizione vitale di grande gioia diffondendo un’ondata di speranza nella società, nel mondo, nel futuro. Desidero che tutti noi, puntando alla vetta di kosen-rufu, facciamo risuonare insieme, con coraggio e vigore, le campane che annunciano uno splendido canto di vittoria!

(3 maggio 2017)

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