Davanti a un ostacolo è facile farsi sconfiggere dalla propria debolezza interiore: il primo passo è superare le funzioni negative dentro di noi, vincere su noi stessi, sul nostro karma, sulla nostra oscurità
Ringrazio dal profondo del cuore tutte le donne e giovani donne per il loro impegno nelle riunioni che si sono tenute in ogni settore con il motto “Vinci su te stessa e sii felice!”. La passione e la gioia scaturite da questi incontri hanno generato una nuova ondata di amicizia e solidarietà. In tante hanno partecipato per la prima volta e sono rimaste colpite dall’atmosfera piena di calore e dalle esperienze di rivoluzione umana raccontate.
In questo periodo tante persone stanno affrontando difficoltà di ogni tipo e soffrono perché non vedono i risultati che vorrebbero, nonostante l’impegno nel Daimoku e nell’attività. In un saggio il presidente Ikeda ha indicato tre punti fondamentali per noi membri della Soka Gakkai:
- Tutte le vittorie iniziano dalla preghiera;
- Tutte le sfide per kosen-rufu esistono per realizzare la propria rivoluzione umana;
- Tenere sempre a mente lo spirito di shakubuku e perseverare con tenacia (Seikyo Shimbun, 3 maggio 2017).
Se perseveriamo nella fede possiamo vincere e realizzare qualunque cosa.
È importante non fermarsi di fronte alle difficoltà o alla mancanza di risultati evidenti, e non essere impazienti. Quante volte abbandoniamo uno scopo prima di realizzarlo! Quando non vediamo risultati spesso ci scoraggiamo, dubitiamo o ci lamentiamo, ma il Sutra del Loto ci invita a indossare “l’armatura della perseveranza”, continuando a pregare e agire fino a che non realizziamo.
C’è sempre un momento critico prima di giungere al traguardo, e in quel momento è essenziale quel che facciamo: rinunciamo oppure rideterminiamo ancora più forte, con la decisione di vincere assolutamente? Da questo dipende il risultato.
Il Daishonin scrive: «Il viaggio da Kamakura a Kyoto dura dodici giorni: se viaggi per undici giorni e ti fermi quando ne manca uno solo, come potrai ammirare la luna sulla capitale?» (RSND, 1, 911).
Quante volte questa frase mi ha aiutato a ritrovare forza e convinzione, nonostante le difficoltà! Ogni volta che stabiliamo un grande obiettivo dovremmo aspettarci che i tre ostacoli e i quattro demoni facciano «a gara per interferire» (Ibidem, 446). In quel momento, avverte il Daishonin, «il saggio si rallegrerà, mentre lo stolto indietreggerà» (RSND, 1, 568). Mi sono chiesta spesso cosa significhi questa frase e recitando Daimoku ho percepito che “rallegrarsi” significa tirar fuori una determinazione talmente forte e profonda da non lasciare spazio al dubbio e alla paura, e andare avanti risoluti verso il conseguimento dell’obiettivo.
Quest’anno abbiamo deciso di realizzare centomila membri in Italia, cioè centomila persone felici che desiderano la pace e la felicità di tutti. È normale che ciò scateni qualche “interferenza”, ma proprio questo è il momento di rafforzare la nostra fede giorno dopo giorno, ripartendo dalla pratica e dallo studio del Gosho, e delle guide del nostro maestro. Non esiste progresso senza approfondire la fede.
Il Gosho è la nostra bussola infallibile, incidendo ogni frase dentro di noi possiamo vincere su qualsiasi cosa, sia nella nostra vita che nell’attività per kosen-rufu.
Abbiamo la strategia del Sutra del Loto, quindi andiamo avanti con il Daimoku infondendo coraggio agli altri, e vinciamo in unità.
«Devi unicamente decidere», scrive il Daishonin. Una volta presa la decisione di impegnarci in una sfida affrontiamola con la determinazione di vincere. Davanti a un ostacolo è facile farsi sconfiggere dalla propria debolezza interiore: il primo passo è superare le funzioni negative dentro di noi, vincere su noi stessi, sul nostro karma, sulla nostra oscurità.
Citando le parole del Gosho: «Devi […] rafforzare la tua fede più che mai» (RSND, 2, 534), sensei afferma: «Anch’io rafforzerò la mia fede più che mai per i compagni di fede del mondo. Pregherò, scriverò, agirò ancora più intensamente. Questo è un momento irripetibile» (Seikyo Shimbun, 20 aprile 2017).
E noi, cosa decidiamo di fare?
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Il Maestro prega affinché gli amici possano realizzare grandi vittorie nella vita
Tokyo, 26 aprile 2017: Daisaku e Kaneko Ikeda osservano insieme tre calligrafie esposte in una sala del Toda Memorial Hall, a Sugamo: a destra, “Grande montagna”, scritta da sensei il 3 maggio 1979; a sinistra, “Grande ciliegio”, del 3 maggio 1979; al centro, “Canto vittorioso di Tokyo”, del 3 maggio 1983.
Queste calligrafie rappresentano lo spirito del 3 maggio, l’essenza della Soka Gakkai di essere irremovibili come la “grande montagna”, far sbocciare il “grande ciliegio” della Soka nel cuore di ogni persona e avanzare insieme con l’unità di “diversi corpi, stessa mente” e la non dualità di maestro e discepolo. Per questo il maestro Ikeda afferma: «Questa data rappresenta il punto di partenza della Soka Gakkai».