Dal 10 al 18 aprile otto italiani hanno partecipato al tradizionale corso primaverile della SGI insieme al direttore generale Tamotsu Nakajima e ad altri quarantasette partecipanti dall’Europa, per un totale di 270 membri da 56 nazioni. Ecco un loro breve racconto
All’arrivo a Tokyo ci raduniamo felici e incontriamo nel tardo pomeriggio Yoshitaka Oba, direttore generale della SGI, il quale ci da il benvenuto con un messaggio del presidente Ikeda e della signora Kaneko.
Il nostro maestro ci ricorda che il corso primaverile celebra per tradizione il 3 maggio, giorno della Soka Gakkai e giorno delle madri Soka. Con le sue parole ci invita ad approfondire la fede e avanzare con spirito rinnovato.
Gli interventi di Yumiko Kasanuki (responsabile donne e giovani donne della SGI) e del direttore Oba si basano sull’importanza del trentesimo volume de La nuova rivoluzione umana e in particolare il primo capitolo “La grande montagna” dove sensei esprime la preghiera che «la vostra fede sia salda e irremovibile di fronte alle tempeste» proprio come una grande montagna. «Io stessa – ci ha detto Kasanuki – rinnovo ogni giorno il mio voto basandomi su La nuova rivoluzione umana».
Lì ci siamo resi conto della fortuna di poter leggere in italiano le puntate de La nuova rivoluzione umana che ogni giorno sensei scrive e pubblica sul Seikyo Shimbun e che vengono tradotte in tempo reale e pubblicate sul sito di Il Nuovo Rinascimento.
Insieme al direttore Oba abbiamo approfondito lo spirito fondamentale che sta alla base della SGI studiando alcune puntate del capitolo “La grande montagna”.
«Di fronte a qualsiasi avversità – ha detto Oba – sensei rimase saldo come una grande montagna. La decisione di dimettersi da presidente nel 1979 l’ha presa per proteggere fino in fondo i membri, così importanti per lui. Fu la sua solenne dichiarazione di assumersi la responsabilità completa della realizzazione di kosen-rufu nel mondo.
«In questo suo atteggiamento scorre lo spirito del discepolo che lotta per realizzare il progetto del maestro e dimostrare la sua grandezza. Ed è proprio lo spirito di maestro e discepolo il punto principale da approfondire in questo capitolo. «Nella puntata 47 del capitolo “La grande montagna” sensei ci ha dato questa fondamentale guida: “Per un discepolo il momento di lottare non è quando può ricevere direttamente, ogni giorno, le guide dal suo maestro. Questo potrebbe piuttosto definirsi un periodo di allenamento nella fede. La sua lotta decisiva inizia quando il maestro smette di essere direttamente alla guida dell’organizzazione. Eppure ci sono membri che quando il maestro scompare dalla scena approfittano per abbandonarsi al loro egocentrismo e dimenticano lo spirito della Gakkai. Una situazione simile si verificò quando il maestro Toda lasciò l’incarico di direttore della Gakkai. Voi non dovrete per alcun motivo comportarvi in questo modo. Alzatevi con fierezza e determinazione al mio posto! Diventate tutti “Shin’ichi”!”.
«E nella puntata 56: “La durata della vita di un individuo nella sua esistenza presente è limitata, ma lo spirito fondamentale che pervade la lotta per realizzare kosen-rufu si trasmette ininterrottamente dal maestro al discepolo, e colui che continua a impegnarsi nelle attività dell’organizzazione acquisirà l’energia vitale perpetua che caratterizza il Budda, incessantemente dedito alla felicità degli esseri umani”.
«Le attività che compiamo come membri della Soka Gakkai – ha proseguito il direttore Oba – rientrano in un’opera che verrà ricordata dai posteri come la nobile impresa del Budda Soka Gakkai. Credo che non ci sia qualcosa che ci possa rendere più orgogliosi e fieri di questo».
Alla fine della riunione dei responsabili di centro a cui abbiamo partecipato, abbiamo potuto ammirare recenti foto del presidente Ikeda mai pubblicate, che lui ha voluto fossero esposti per noi partecipanti del corso, e due calligrafie che sono state realizzate da sensei il 3 maggio 1979, subito dopo le dimissioni da terzo presidente. Queste due calligrafie – “Grande Ciliegio” e “Grande Montagna” – esprimono tutta la forza di un leone, per niente scoraggiato o abbattuto dalle avversità, pronto a ripartire con ancora maggior forza verso più ampi palcoscenici. Sensei ci ha trasmesso ancora una volta come lottare e superare le avversità costruendo solide fondamenta.
Quando siamo stati al Kosen-rufu Daiseido per rinnovare il nostro voto per kosen-rufu, con il Daimoku e Gongyo guidati dalla voce registrata del presidente Ikeda, abbiamo capito cosa significa il ruggito del leone. È un Daimoku potente, che arriva alle radici della vita. Ripartiamo da qui.
Nella cerimonia di chiusura del corso il presidente della Soka Gakkai Minoru Harada ci riporta le parole di sensei: «Ora è un’occasione unica. Vi prego di lottare con me fino alla fine in unità. Vinciamo in tutti i sensi con solidarietà. Ho determinato di sforzarmi ancora di più nella preghiera, nello scrivere e nell’azione».
Di ritorno ci siamo salutati con la promessa di sostenerci l’un l’altro nella realizzazione di centomila persone felici in Italia entro il prossimo dicembre.