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Verso il disarmo - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:15

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    Verso il disarmo

    Nel dicembre 2016 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una storica risoluzione per intraprendere i negoziati per uno strumento legalmente vincolante che proibisca le armi nucleari. Senzatomica ha preso parte alla prima sessione di negoziati durante la conferenza che si è svolta a New York dal 27 al 31 marzo 2017

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    Nel dicembre 2016 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una storica risoluzione per intraprendere i negoziati per uno strumento legalmente vincolante che proibisca le armi nucleari. Senzatomica ha preso parte alla prima sessione di negoziati durante la conferenza che si è svolta a New York dal 27 al 31 marzo 2017

    L’8 settembre 2017 sarà l’anniversario della storica dichiarazione che Josei Toda, secondo presidente della Soka Gakkai, pronunciò per l’abolizione delle armi nucleari a Yokohama, di fronte a circa 50.000 giovani. Egli aveva vissuto gli orrori della Seconda guerra mondiale in Giappone, e aveva dedicato la sua vita a diffondere gli insegnamenti del Buddismo per la felicità di tutte le persone e il rispetto della dignità della vita. «Spero che, come miei discepoli, farete vostra questa mia dichiarazione e che diffonderete il suo scopo nel mondo intero, al meglio delle vostre possibilità. […] Noi tutti, cittadini del mondo, abbiamo un inviolabile diritto alla vita».
    Da allora i membri della SGI si sono impegnati in prima linea in ogni ambito della società per mettere in pratica queste parole.

    La campagna Senzatomica è nata come risposta a questo desiderio, con l’intento di “far nostra” la dichiarazione di Toda e contribuire a livello italiano alla diffusione della consapevolezza del pericolo delle armi nucleari e della scelta che ogni essere umano può compiere di trasformare i valori su cui basa il proprio cuore. Negli ultimi anni la mostra è stata allestita in 69 città italiane ed è stata visitata da oltre 320.000 persone, di cui oltre un terzo studenti. Parallelamente a questa attività, abbiamo coltivato relazioni con le altre campagne italiane per il disarmo nucleare, instaurando preziose collaborazioni e costruendo rapporti di fiducia e rispetto reciproci. Insieme stiamo dialogando con il governo italiano, portando la prospettiva umanitaria e le conoscenze che negli anni abbiamo maturato, per incoraggiare l’Italia a partecipare ai negoziati per un trattato che metta al bando le armi nucleari.
    Nel dicembre 2016, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una storica risoluzione per intraprendere i negoziati per uno strumento legalmente vincolante che proibisca le armi nucleari. Tale trattato costituirà un enorme passo in avanti verso il disarmo nucleare, arrivando a sovvertire la logica della deterrenza e rendendo illegali il possesso, la produzione, il trasferimento, la minaccia di uso e l’uso di armi nucleari. La prima conferenza di negoziazioni è stata convocata presso la sede delle Nazioni Unite di New York alla fine di marzo 2017, mentre la seconda si terrà fra metà giugno e i primi di luglio.

    Scrive Daisaku Ikeda nella Proposta di pace di quest’anno: «È tempo che la società civile esprima con forza il suo sostegno alla conferenza, dando impulso alla realizzazione di un trattato che abbia la forma di una legge internazionale di iniziativa popolare. Questa conferenza è diventata realtà non solo attraverso l’impegno diplomatico dei paesi che cercano una soluzione alla questione nucleare, ma anche attraverso il lavoro assiduo di individui e gruppi di varie provenienze, fra cui hibakusha di Hiroshima, Nagasaki e di tutto il mondo, scienziati, medici, avvocati, educatori e persone di fede.
    «Sono molte le forme in cui individui e gruppi possono agire, dall’emanazione di dichiarazioni che facciano parte di un appello popolare per un mondo senza armi nucleari alla realizzazione di eventi a livello di base sul significato del trattato che mirino ad ampliare il sostegno dell’opinione pubblica. Ognuna di queste azioni garantirà “la partecipazione e il contributo delle organizzazioni internazionali e dei rappresentanti della società civile”, come chiede la risoluzione dell’ONU che ha convocato la conferenza, e serviranno così a sostenere l’eventuale trattato. Sarebbe un supporto prezioso che ne accrescerebbe l’efficacia e l’universalità, dimostrando in forma tangibile il coinvolgimento profondo del sentimento popolare anche negli stati nucleari o dipendenti dal ­nucleare» (BS, 182, 30).

    Senzatomica ha avuto la grande opportunità di partecipare alla prima sessione di negoziati, in rappresentanza anche di altre organizzazioni come Rete Italiana per il Disarmo, e la possibilità di parlare di fronte all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per conto di una larga parte della società civile italiana. Questo incredibile risultato è stato il frutto degli sforzi di oltre 14.000 membri che hanno sostenuto Senzatomica nelle sue varie tappe. Vi ringraziamo dal profondo del cuore per averci permesso di rappresentarvi in un’occasione davvero storica!

    La conferenza, che si è svolta a New York dal 27 al 31 marzo, è stata presieduta da Elayne Whyte Gómez, ambasciatrice del Costa Rica presso le Nazioni Unite, e vi hanno partecipato 132 Stati. Sono stati discussi tre temi principali, che verranno poi riportati nella bozza di trattato da discutere a giugno-luglio: i princìpi generali e il preambolo, i divieti principali e le obbligazioni positive, gli assetti istituzionali. Si è tenuta anche una giornata di dialogo e domanda/risposta su queste tematiche tra esponenti scelti della società civile (esperti di disarmo nucleare dal punto di vista scientifico, legale, morale ecc…) e rappresentanti dei governi presenti.

    Le potenze nucleari e gran parte degli Stati appartenenti alla NATO non hanno partecipato ai negoziati e, anzi, hanno organizzato una conferenza stampa per boicottarli (alla quale l’Italia non ha preso parte). Nonostante questi tentativi di impedire la buona riuscita delle negoziazioni, il clima era sereno e la maggior parte degli Stati presenti ha offerto il pieno sostegno alla concretizzazione di un trattato per mettere al bando le armi nucleari. Anche la presidentessa Whyte, esprimendo il pensiero della maggioranza, si è detta decisa a presentare al più presto una bozza di trattato e a vederla approvata per luglio.

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    New York, 29 marzo 2017. Dichiarazione di Daniele Santi a nome di Senzatomica alla Conferenza delle Nazioni Unite per negoziare uno strumento giuridicamente vincolante per vietare le armi nucleari, che porti verso la loro totale eliminazione

    Grazie Presidente.

    Onorevoli Delegati,

    Sono qui a rappresentare Senzatomica, campagna partner di ICAN (International Campaign to Abolish Nuclear Weapons). Senzatomica è uno dei più diffusi movimenti italiani su base popolare per l’abolizione delle armi nucleari, attivo nella sensibilizzazione in Italia dell’imperativo morale ed etico del disarmo nucleare.

    Signora Presidente,

    Noi crediamo che questi negoziati siano la concretizzazione di tale imperativo e siano in linea con l’attuazione dell’articolo VI del TNP (Trattato di Non Proliferazione), che richiede il perseguimento di negoziati in buona fede “su misure efficaci per una prossima cessazione della corsa agli armamenti nucleari”.
    Per individuare un nucleo comune di principi che ogni Stato possa condividere e applicare, è essenziale che il maggior numero possibile di Stati partecipi a questi negoziati – anche se non ora, quanto meno in occasione della sessione di giugno-luglio. Questo è quello che ci auguriamo per il nostro Paese, così come per tutti gli altri che non sono presenti questa settimana.
    In Europa ci sono circa 150 armi nucleari, di cui 40 sul suolo italiano, con un meccanismo comunemente chiamato “nuclear sharing” (condivisione nucleare).
    Il meccanismo di “nuclear sharing” è stato creato prima dell’entrata in vigore del <Hpl:=TNP ed è stato ritenuto compatibile con il <Hpl:=TNP stesso, ma i dubbi su questo punto sono molti. Per esempio, la generalizzazione di meccanismi “nuclear sharing”  potrebbe addirittura consentire di bypassare il <Hpl:=TNP in modo allarmante. Per queste ragioni, tra le altre, vorremmo che il trattato includesse il divieto di installazione e lo stoccaggio di armi nucleari al di fuori del Paese di appartenenza, e anche il divieto di ospitare queste armi negli Stati non dotati di armi nucleari.
    Per le stesse ragioni, vorremmo che il Trattato includesse il divieto di trasferimento e la diffusione di armi nucleari o di parti di esse attraverso territori e/o mezzi di Stati non dotati di armi nucleari.
    Sarebbe, inoltre, rilevante che uno Stato dotato di armi nucleari usasse il trattato di divieto come veicolo per eliminare le proprie armi nucleari, o che uno Stato che ospita formalmente armi sul proprio territorio sotto il controllo di quest’ultimo rinunciasse a tali armi e le rimuovesse.

    Grazie.

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