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Sardegna sempre gioiosa - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:33

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Sardegna sempre gioiosa

Da anni la situazione dell’attività in Sardegna era stagnante, «come una nave attraccata in porto che non riusciva in nessun modo a salpare». Nei primi mesi del 2017, c’è stato invece un dinamico slancio di crescita. I responsabili regionali raccontano questo cambiamento

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Da anni la situazione dell’attività in Sardegna era stagnante, «come una nave attraccata in porto che non riusciva in nessun modo a salpare». Nei primi mesi del 2017, c’è stato invece un dinamico slancio di crescita. I responsabili regionali raccontano questo cambiamento

Sonia (responsabile giovani donne): «Nel 2017 qualcosa è cambiato. Abbiamo iniziato l’anno con un grande desiderio: portare gioia e creare forti legami tra tutte le giovani donne. Per questo ci siamo inventate delle attività senza formalità: dalle cene tra coinquilini in cui parlare del Buddismo, alle passeggiate al mare o qualunque altra cosa che ci conducesse all’obiettivo. Come responsabili giovani donne ci siamo incoraggiate reciprocamente raccontandoci le nostre esperienze».

Roberta (responsabile donne): «Grazie alla collaborazione tra giovani e adulti, fortemente supportata dai nostri responsabili nazionali, ci siamo incoraggiati condividendo e approfondendo assieme il messaggio che il presidente Ikeda ha inviato lo scorso settembre: «Vi prego di promettere insieme a me di lavorare sodo in questi prossimi due anni, insieme ai membri di tutto il mondo, per espandere la nostra rete di Bodhisattva della Terra e far risuonare per l’eterno futuro dell’Ultimo giorno della Legge il “canto di trionfo di maestro e discepolo” con forza, saggezza e allegria» (NR, 590, 5). Lo abbiamo recepito come se fosse rivolto direttamente a ognuno di noi e abbiamo accolto la richiesta del maestro».

Matteo (vice responsabile giovani uomini): «In ognuno di noi è nata la consapevolezza che tutto parte da una decisione individuale, e questa consapevolezza si sta diffondendo tra i responsabili di tutti i livelli delle quattro Divisioni. Desideriamo che nei gruppi e nei settori le persone siano davvero felici e che si sviluppi ancora di più la capacità di accogliere tante nuove persone».

«Il cambiamento – ricorda Roberta – è iniziato con un dialogo sincero tra noi responsabili di regione. Ognuno ha tirato fuori la lotta che stava affrontando in quel momento, quasi tutti avevamo una condizione generale di sofferenza. Personalmente mi sentivo in crisi esistenziale e mi chiedevo che senso avesse tutto quello che avevo fatto nei miei anni di pratica se il risultato era che la Divisione giovani non cresceva. Poi lo stato vitale è andato via via crescendo, e l’ultima attività che abbiamo fatto insieme ai responsabili nazionali non perdevamo occasione per scherzare e divertirci! Non si smetteva più di cantare! Abbiamo sostituito le nostre analisi mentali con una nuova decisione da cui è scaturito un modo di fare creativo, abbiamo aperto la mente ricordando quello che ci ripete spesso il presidente Tamotsu Nakajima: se continuiamo a fare le cose allo stesso modo raccogliamo sempre gli stessi effetti».

Sebastian (responsabile giovani uomini): «Abbiamo capito che il risultato viene dalla gioia e non la gioia dal risultato. Concretamente noi giovani abbiamo dato il via a due tipi di attività: fare shakubuku insieme ai nostri amici responsabili e membri e, per dare ritmo all’attività, ogni lunedì recitiamo due ore di Daimoku al Centro culturale, a cui partecipano tutti i giovani e dove sono invitati anche gli adulti; poi vediamo un video del presidente Ikeda e ci raccontiamo brevi esperienze di shakubuku».

Mauro (responsabile uomini) aggiunge: «Con questa rinnovata leggerezza e con la collaborazione di tutti, vogliamo organizzare in tutta la regione, a partire da Cagliari, tante attività di quartiere».

Sonia: «Sentivo parlare dell’attività di quartiere senza capire bene cosa significasse: ho avuto l’occasione di offrire la mia casa per un gruppo mattutino che nella mia zona non esisteva. Questo ha permesso a tante persone, che non potevano andare al meeting di sera, di partecipare e si è creata così un’ondata di gioia. Questo gruppo mi ha permesso di fare attività nella mia zona, ho potuto invitare i miei vicini e anche gli altri lo stanno facendo. Tre giovani hanno ricevuto il Gohonzon…».

Roberta: «Sono felicissima di poter dire che i giovani stanno crescendo alla grande e che soprattutto le giovani donne stanno aumentando velocemente. Nei primi tre mesi dell’anno ventidue ragazze hanno ricevuto il Gohonzon!».

Matteo: «Tutti insieme cerchiamo di migliorare, tra noi responsabili parliamo in modo più profondo e lo sprint che le giovani donne stanno dando, ci dà più grinta per realizzare nei prossimi mesi un obiettivo eccezionale».

Sebastian aggiunge: «Stiamo facendo delle bellissime esperienze parlando agli amici del Buddismo, è una grande vittoria. Ora alle riu­nioni giovani, hanno tutti delle esperienze da raccontare».

Mauro conclude: «Finalmente questa nave è partita, ha mollato gli ormeggi e si è staccata dal porto! Per la prima volta navighiamo in mare aperto con la gioia di realizzare i nostri scopi».

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