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Daisaku Ikeda Cittadino di Firenze - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:16

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Daisaku Ikeda Cittadino di Firenze

L’11 marzo in Palazzo Vecchio, sede del Comune di Firenze, nel Salone dei Cinquecento si è svolta la cerimonia di conferimento della Cittadinanza onoraria al maestro Daisaku Ikeda. A ricevere il riconoscimento era presente il figlio Hiromasa Ikeda, vice presidente della SGI, che ha letto il messaggio inviato dal padre per l’occasione (pag. 17). La Cittadinanza onoraria è il terzo riconoscimento che la città di ­Firenze conferisce al maestro Ikeda, dopo il Fiorino d’oro nel 1992 e il Sigillo della Pace nel 2007

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L’11 marzo in Palazzo Vecchio, sede del Comune di Firenze, nel Salone dei Cinquecento si è svolta la cerimonia di conferimento della Cittadinanza onoraria al maestro Daisaku Ikeda. A ricevere il riconoscimento era presente il figlio Hiromasa Ikeda, vice presidente della SGI, che ha letto il messaggio inviato dal padre per l’occasione (pag. 17). La Cittadinanza onoraria è il terzo riconoscimento che la città di ­Firenze conferisce al maestro Ikeda, dopo il Fiorino d’oro nel 1992 e il Sigillo della Pace nel 2007

Sabato 11 marzo, in una giornata luminosissima e sotto un cielo quanto mai terso, la “città dei fiori del Rinascimento” ha celebrato il conferimento della Cittadinanza onoraria al maestro Ikeda. Entrando in piazza della Signoria si leggeva una frase su un maxischermo, proprio accanto al David di Michelangelo: «La rivoluzione umana di un singolo individuo contribuirà al cambiamento nel destino di una nazione e condurrà infine a un cambiamento nel destino di tutta l’umanità».
«È davvero impressionante vedere così tanti volti sorridenti e attenti – ha commentato la presidente del Consiglio comunale Caterina Biti, aprendo la cerimonia -. Il fatto che questo salone e la piazza là fuori siano così gremite di persone dimostra quanto la nostra città sia onorata di poter annoverare tra i suoi cittadini un personaggio tanto importante, conosciuto nel mondo e in particolare qui a Firenze, che già in passato ha voluto conferirgli il Fiorino d’oro e il Sigillo della Pace. Con la vostra presenza oggi testimoniate quanto i valori della pace nel mondo siano importanti per voi e per tutti i cittadini di Firenze».
«Qualunque cosa io possa dire di Daisaku Ikeda sarà parziale – è intervenuto il professor Antonio La Spina, docente all’Università Luiss di Roma – vista l’estensione delle sue attività e dei suoi scritti. La “rivoluzione umana” di cui si è fatto protagonista e portatore in questi decenni è importantissima, a mio avviso almeno per tre motivi: la visione a lungo termine, il cosmopolitismo e il dialogo; ragioni tutte radicate nel Buddismo.
La società contemporanea è sempre più interdipendente e complessa, segnata dalla proliferazione degli armamenti nucleari e dallo sfruttamento spinto oltre i limiti delle risorse naturali. Su tutte queste problematiche Daisaku Ikeda continua a offrirci contributi cruciali, con le sue Proposte di pace annuali, con i dialoghi intrapresi con interlocutori anche non buddisti, figure di grande rilievo quali Toynbee, Rotblat, Mandela, Peccei, Gorbaciov e con esponenti di religioni diverse dalla sua. Il suo impegno è da sempre volto a trattare i problemi assumendo un punto di vista che trascende gli interessi nazionali e riguarda l’intera umanità. Le attuali democrazie sono spesso concentrate su obiettivi a breve scadenza e anche per questo, come e più di prima è necessaria una visione lungimirante che lavori per la fioritura di tutti gli esseri umani ricordandoci che l’ambiente in cui viviamo non è una proprietà da devastare, bensì un tesoro da rispettare e custodire. Anche per queste ragioni, credo, viene oggi conferita a Daisaku Ikeda la Cittadinanza di Firenze, patria delle lettere, delle arti, dell’ingegno, dell’umanesimo e del Rinascimento».
«Voglio chiedervi una cosa – ha detto Betty Williams, premio Nobel per la Pace – mentre parliamo di Daisaku Ikeda: non dimentichiamo la signora Kaneko Ikeda!». Le sue parole sono state accolte da un lungo applauso di approvazione da parte della platea. Betty Williams ha poi invitato le persone in sala e coloro che stavano seguendo la cerimonia sul maxischermo in piazza della Signoria ad abbracciarsi, perché «le braccia sono fatte per abbracciare, e non per uccidere.
«Oggi nel mondo si verificano disastri quotidiani, mentre le grandi potenze continuano la loro corsa agli armamenti nucleari che potrebbero distruggerci. In questi anni ci eravamo illusi che questa minaccia fosse in via di soluzione, e invece… Dobbiamo cambiare questa situazione, assolutamente! Come mi ha detto una bambina che ho incontrato in Sudafrica, vedendomi preoccupata: “Quale che sia il problema, noi dobbiamo continuare a fare il bene”. Con queste parole mi ha ricordato quanto ancora dobbiamo lavorare per costruire la pace!».
«È con immensa ­gioia e gratitudine, caro Hiromasa, che la città di Firenze abbraccia suo padre tra i suoi cittadini! – ha detto il sindaco Dario Nardella -. Credo sia il destino a voler unire per sempre Daisaku Ikeda e la sua opera alla nostra Firenze, città di cultura, di pace e dialogo. Nella Proposta di pace 2017 egli fa appello alla solidarietà globale dei giovani definendola “un’alleanza per una nuova epoca di speranza”. Ci suggerisce di puntare sui giovani perché loro ci insegnano a credere che l’impossibile può diventare possibile. Come i ragazzi e le ragazze che affollano questa sala, che sono il nostro futuro e la nostra speranza.
«Penso che per coloro che aspirano a creare una società di pace Daisaku Ikeda rappresenti un faro, un grande maestro, anche per chi non è buddista. Oggi è una grande giornata, illuminata dal sole e dal vostro sorriso, dalla speranza». Prima di consegnare la pergamena con le motivazioni della Cittadinanza onoraria, Nardella cita una frase di Ikeda: «La chiave per iniziare una battaglia spirituale fruttuosa in nome degli ideali dell’umanesimo è il dialogo: una sfida antica e nuova quanto l’umanità stessa. Una delle caratteristiche essenziali degli esseri umani è quella di essere creature dialogiche; abbandonare il dialogo significa abbandonare la nostra umanità» (http://www.sgi-italia.org/approfondimenti/DialoghiIkeda.php).
«Siamo creature dialogiche – conclude il sindaco -, abbiamo bisogno di riconoscerci negli occhi delle persone che incontriamo e l’impegno incessante di Daisaku Ikeda in questa direzione ne fa un uomo degno di essere cittadino della nostra città».

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Dai partecipanti

Simona: Mi ha molto toccata il riferimento di Betty Williams alla signora Kaneko che ha sempre sostenuto sensei dietro le quinte. Penso sia stato eccellente ricordare oggi la figura di questa grande donna!

Emanuele: Hiromasa prima di leggere il messaggio di sensei ha detto che suo papà è un uomo d’azione, e che questo premio è per ripartire ancora più forte in direzione della pace. Un premio quindi non come risultato, ma per dire “da adesso in poi farò ancora di più!”.

Elena: Sono scoppiata a piangere per l’emozione quando sensei nel messaggio ha dedicato tutto questo a Toda. Ho pensato che il senso della vita è questo, fare tutto e dedicare tutto al proprio maestro! Questo mi ha veramente emozionata. Il presidente Ikeda non ha mai smesso di continuare a fare tutto per rispondere alla promessa che aveva fatto da giovane al suo maestro!

Francesca: Ricomincio da capo, da ora in poi! Determino sempre più forte di dedicare la mia vita a kosen-rufu!

Marica: Io mi trovavo fuori, in piazza, ma è stato emozionante come se fossi nel Salone dei Cinquecento, mi è arrivato dritto al cuore! È stata anche un’ottima occasione per incontrare tanti vecchi amici.

Chiara: Mi ha colpita tanto che nel suo messaggio sensei ha ringraziato umilmente e pensato al suo maestro Toda, e poi ha rideterminato ancora più forte per il futuro: è stato un grande esempio!

Francesca: Da piccola, a dieci anni, ho incontrato sensei qui a Firenze, ho partecipato allo spettacolo al garden party e ricordo ancora che l’ho sentito proprio come il mio babbo… Anche per questo oggi mi ha tanto emozionata incontrare suo figlio, l’ho sentito veramente vicino, sono contenta e orgogliosa, stiamo facendo davvero tanta strada tutti insieme!

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