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L'impegno di maestro e discepolo - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 11:53

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    L’impegno di maestro e discepolo

    Il brano del presidente Ikeda che presentiamo questo mese fa riferimento alle campagne di Osaka e Yamaguchi del 1956 e sottolinea che la chiave dello sviluppo del nostro movimento sta nell’impegno condiviso di maestro e discepolo, impegno che richiede una dedizione totale e la ricerca costante del cuore del maestro

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    Il brano del presidente Ikeda che presentiamo questo mese fa riferimento alle campagne di Osaka e Yamaguchi del 1956 e sottolinea che la chiave dello sviluppo del nostro movimento sta nell’impegno condiviso di maestro e discepolo, impegno che richiede una dedizione totale e la ricerca costante del cuore del maestro

    Le campagne di Osaka e Yamaguchi

    Quell’anno, il 1956, fu l’anno della grande campagna di Osaka che fece dire alla società giapponese che l’impossibile era stato realizzato. Assunsi la responsabilità di quella campagna deciso ad alzarmi da solo. Tutti dicevano che stavamo combattendo una battaglia persa e che non saremmo stati in grado di vincerla. Sono sempre andato nei posti più difficili, dove poi agendo realizzavamo risultati strabilianti. La fede dipende dalla pratica. Chi evita gli sforzi sinceri e va avanti a forza di astuzia e imbrogli non può essere considerato affidabile.
    Il mio maestro Toda fu particolarmente contento della vittoria a Osaka e mi disse: «Daisaku, hai fatto un ottimo lavoro!». […] Appena si concluse la campagna di Osaka mi lanciai a capofitto nella campagna di Yamaguchi […] Ci fu una crescita che superò le quattromila famiglie a Yamaguchi, e in un solo mese a Osaka si raggiunsero 11.111 nuovi membri.
    Tutto dipende dal responsabile centrale e dalla preghiera determinata rivolta al Gohonzon. Quando si prega il Gohonzon per realizzare kosen-rufu, per concretizzare le parole del maestro e provarne la validità, quando si prega seriamente per portargli gioia, i risultati seguono immancabilmente.
    La pratica del Buddismo del Daishonin è rivolta alla realizzazione di kosen-rufu: solo così si manifesta una fede sincera. Inoltre, nel Buddismo del Daishonin il punto centrale è la relazione tra maestro e discepolo orientata a realizzare kosen-rufu. Quando il cuore del maestro e del discepolo sono una sola cosa, nessuna preghiera rimane senza risposta. (D. Ikeda, Buddismo oggi 1999, esperia, pagg. 184-86).

    Una storia di grandi prove

    Molti amici lottarono insieme a me a Yamaguchi e a Osaka. La situazione era tutt’altro che rosea. Dovevo pagarmi le spese di viaggio, lavoravo e lottavo senza sosta mattina, giorno e sera. Avevo ventotto anni allora, e riversai tutta la mia forza di giovane nella realizzazione di kosen-rufu. A volte ero così sfinito che quando arrivavo a casa crollavo letteralmente nell’ingresso, non avevo nemmeno la forza di togliermi le scarpe.
    Guardando l’argento della Via Lattea in alto, pensavo: «Sono pronto a morire in qualsiasi istante». E con questa decisione combattevo. Così ho costruito una dopo l’altra le fondamenta di kosen-rufu. Ma non è stato per niente facile, è stata una storia di duro lavoro e grandi prove. La SGI, un’organizzazione che oggi trova consensi in tutto il mondo, è stata creata grazie a questi sforzi nella vita di ogni giorno. Spero che i nostri giovani successori non prendano tutto per scontato e credano ingenuamente che sia filato tutto liscio (Ibidem).

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