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Chi è un Budda? - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 11:03

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Chi è un Budda?

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Dalla serie Vivere il Gosho ogni giorno di Daisaku Ikeda

Far emergere lo stato vitale supremo

«Se le persone comuni nate nell’Ultimo giorno della Legge possono credere nel Sutra del Loto è perché il mondo di Buddità è presente nel mondo umano»

da L’oggetto di culto per l’osservazione della mente (RSND, 1, 318)

La fede nella Legge mistica sorge perché tutte le persone possiedono dentro di loro lo stato vitale della Buddità. Lo scopo dei nostri sforzi di creare contatti con gli altri e parlare loro del Buddismo di Nichiren Daishonin è rispondere al desiderio presente nel cuore di tutte le persone di manifestare il supremo splendore della propria vita.
Non c’è bisogno di essere tesi o di accalorarsi. Siate semplicemente voi stessi e create una relazione naturale con gli altri, animati dal desiderio sincero della loro felicità, cercando di risvegliare la loro fede nel potenziale illimitato che possiedono. Impegnarsi in questo dialogo buddista è un’azione degna di rispetto che fa emergere il mondo di Buddità in noi e negli altri.

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È una persona che continua a impegnarsi
(D. Ikeda, BS, 168, 56)

Dubitare e sentirsi confusi nei momenti di crisi è umano e forse inevitabile, ma non bisogna mai smettere di perseverare nella nostra pratica buddista, qualsiasi cosa accada. Non bisogna chiudere il sentiero del conseguimento della Buddità.
Nel Buddismo del Daishonin conseguire la Buddità significa manifestare la nostra inerente natura di Budda e costruire uno stato di felicità assoluta che niente può turbare. Per realizzare questa condizione è essenziale compiere sforzi incessanti per lucidare e sviluppare noi stessi.
Conseguire la Buddità non è un obiettivo lontano: un Budda è una persona che ha il coraggio e la saggezza di avanzare con vigore in ogni situazione.
Il Budda è umano, non è una sorta di essere ultraterreno. Una frase del Sutra del Loto dice che il Budda ha «poche malattie e poche preoccupazioni» (SDL, 297). Ciò vuol dire che, anche se sono poche, il Budda ha comunque malattie e preoccupazioni, e inoltre lotta contro le funzioni demoniache. Ma è proprio nell’affrontare circostanze difficili e nel trasformarle in opportunità di crescita e sviluppo, continuando sempre ad avanzare, che risplende la vera luce dello stato vitale di Buddità. Un Budda è una persona che continua sempre a impegnarsi.

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Non è un essere speciale
(D. Ikeda, BS, 179, 39)

Chi continua a sforzarsi per superare le difficoltà conseguirà la Buddità. Questo è un punto molto importante. Che cos’è un Budda? E come fece Shakyamuni a conseguire la Buddità?
Anche dopo aver conseguito la Buddità, Shakyamuni continuò a sperimentare dolore e sofferenze. Conobbe la malattia e continuò a essere tentato da influenze e impulsi negativi. […] Chi agisce continuamente per condurre gli altri alla felicità è un Budda.
Un Budda non è un essere speciale. Una persona che continua a impegnarsi con coraggio nello spirito e nell’azione, che continua a lottare contro le forze negative fino alla vittoria, è un Budda. […] La verità essenziale del Buddismo è che le persone possono conseguire lo stato supremo della Buddità così come sono. È nella fede di coloro che si sforzano nella pratica buddista e compiono sforzi attivi per realizzare kosen-rufu che si rivela la Buddità. Oggi tutti voi vi state impegnando nelle attività della SGI considerando le sofferenze di tante persone come se fossero le vostre. Questo è davvero il nobile comportamento di un Budda. Nichiren Daishonin dichiara che una persona che persevera in mezzo a grandi difficoltà e abbraccia il Sutra del Loto dall’inizio alla fine è un inviato del Budda (cfr. RSND, 1, 886).
Fintanto che ci dedichiamo alla causa di kosen-rufu è certo che incontreremo ostacoli. Ma proprio questi ostacoli ci permettono di rafforzare la fede e forgiare lo stato di Buddità dentro di noi.

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Comprende le radici del bene e del male
(D. Ikeda, Saggezza, 3, 69)

Quando incontra qualcuno, un Budda riflette sulla vera realtà della condizione vitale di quella persona, sulla bontà o malvagità nel suo cuore, sulle sue sofferenze e gioie, sulle cause che l’hanno condotta all’infelicità e alla sfortuna. Così facendo un Budda può cogliere con precisione ciò che quella persona ha bisogno di fare per trasformare la propria condizione vitale e poi predica con compassione l’insegnamento che l’aiuterà a liberarsi dalla sofferenza, un insegnamento che mira a ispirare quel particolare individuo a intraprendere la propria trasformazione interiore.
Un Budda è quindi una persona che comprende pienamente le radici del bene e quelle del male, così come i rami e le foglie che germogliano da quelle radici (le diverse manifestazioni di bene e male, sofferenza e gioia che si estrinsecano nel mondo reale). Il Buddismo per sua stessa natura è un insegnamento di trasformazione che permette a ogni persona di allontanare la propria vita dai cicli negativi e intraprendere il cammino del bene.

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