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La montagna di maestro e discepolo si erge maestosa - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:28

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La montagna di maestro e discepolo si erge maestosa

A luglio del 2016, nel mese dei giovani, il presidente Ikeda ha scritto questo saggio dove incoraggia a dare inizio a una nuova storia con il cuore del re leone

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A luglio del 2016, nel mese dei giovani, il presidente Ikeda ha scritto questo saggio dove incoraggia a dare inizio a una nuova storia con il cuore del re leone

«Mio padre si è recato nella prefettura di Hyogo». Il celebre canto giapponese intitolato Dainanko, che il mio maestro Josei Toda amava tanto, racconta del legame tra il famoso guerriero giapponese Kusunogi Masahige e suo figlio Masayuki [Masahige si stava dirigendo verso Minatogawa, dove si combatteva un’aspra battaglia e dove avrebbe incontrato la morte, n.d.r.].
Quante volte ho intonato questo canto insieme al mio maestro! Abbiamo anche rappresentato la danza di maestro e discepolo sulle note di questa canzone: il maestro Toda nei panni di Masahige e io in quelli di Masayuki. Anche in occasione della semplice cerimonia per il mio matrimonio, Toda espresse il desiderio di intonare tutti insieme questa canzone.
Lo scorso giugno, visitando il Centro internazionale delle donne Soka, ho pregato nel mio cuore per la felicità e la salute di tutte le nobili donne e giovani donne e ho suonato al pianoforte i brani Madre e Dainanko con questo desiderio: «Miei successori emergete, alzatevi e crescete in fretta! “Danzate” la vittoria dei giovani che realizzano la propria missione!».

Il mese dei giovani è arrivato

Sono trascorsi sessantacinque anni da quando, nel luglio del 1951, furono fondate le Divisioni giovani uomini e giovani donne. Oggi, in tutto il mondo, i giovani Soka continuano con coraggio a espandere la loro rete di dialoghi volti a creare una società basata sulla dignità della vita. Il 30 giugno del 1957, inoltre, venne creata la Divisione studenti, caratterizzata da saggezza e intelligenza. In quel periodo eravamo nel bel mezzo della nostra lotta contro le autorità che cercavano di opprimere le persone comuni, a partire dall’incidente del sindacato dei ­minatori di Yubari e dall’incidente di Osaka. Nel mese della fondazione della loro Divisione, i miei cari studenti si sono impegnati al massimo in prima linea per espandere la rete dell’amicizia e del dialogo e diffondere l’insegnamento corretto.
Provo una gioia immensa nel vedere il progresso dei miei cari giovani uomini del gruppo soka-han che quest’anno celebra il quarantesimo anniversario dalla fondazione, del gruppo gajokai, creato quarantacinque anni fa, e delle mie care giovani donne del gruppo byakuren, fondato cinquant’anni fa.
Anche i loro compagni delle Divisioni uomini e donne con più esperienza nella fede, che si sono forgiati con lo stesso tipo di allenamento, si stanno impegnando instancabilmente nelle attività della Soka Gakkai in ogni angolo del paese.
Sono certo che anche il primo e il secondo presidente, Tsunesaburo Makiguchi e Josei Toda, vi stanno applaudendo pieni di gioia. Durante il periodo della guerra, nonostante fossero imprigionati a causa della repressione del governo militare, riuscirono entrambi a rafforzare la loro fede rendendola salda e incrollabile.
Il mio maestro Toda, che ereditò e portò avanti le ultime volontà di Makiguchi, che morì in carcere, desiderava dal profondo del cuore che emergessero giovani in grado di tenere alto il vessillo di kosen-rufu e che si alzassero da soli assumendo la piena responsabilità del voto di kosen-rufu. È per questo motivo che ha creato la Divisione giovani. Proprio per questo amava i giovani più di chiunque altro.

Finché ci saranno i giovani, la Gakkai sarà salda e incrollabile

C’è una scena che non potrò mai dimenticare. In occasione di una riunione generale tenutasi nel luglio di sessantacinque anni fa, il maestro Toda invitò a salire sul palco i rappresentanti della Divisione giovani che sarebbe stata fondata di lì a poco e, rivolgendosi a tutti i partecipanti, disse: «Vi prego di riporre grandi aspettative in ognuno di questi giovani. Saranno loro che porteranno a compimento la missione di diffondere la Legge. Finché ci saranno i giovani, la Soka Gakkai sarà salda e incrollabile».
Con la determinazione di rispondere alle aspettative del mio maestro, anch’io mi sono impegnato in prima linea al massimo delle mie forze, utilizzando tutta la mia voce per affermare la giustizia.
È proprio come è scritto nel Gosho che lessi insieme ai cari compagni di fede di Saitama durante una delle lezioni di quel periodo: «Ognuno di voi deve raccogliere il coraggio di un leone» e «I seguaci di Nichiren sono come leoni ruggenti!» (Le persecuzioni che colpiscono il Santo, RSND, 1, 885).
Adesso siete voi, miei cari giovani, che state portando avanti con tutte le forze la diffusione della Legge mistica! Voi siete Bodhisattva della Terra con una profonda missione, e avete scelto questo periodo storico per emergere e innalzare il grande vessillo della vittoria!

Le potenzialità per un cambiamento radicale

A Rio De Janeiro, in Brasile, verranno presto inaugurati i giochi olimpici e paraolimpici, ospitati per la prima volta nella storia da un paese del Sud America.
Proprio in Brasile, i giovani “corridori” della Soka Gakkai stanno contribuendo con gioia ed energia allo sviluppo di un movimento di pace, educazione e cultura basato sull’umanesimo della Legge mistica.
Visitai per la prima volta Rio de Janeiro nel marzo del 1966. A quell’epoca i membri erano davvero pochi. Nei cinquant’anni trascorsi da allora i compagni di fede di Rio hanno realizzato un enorme sviluppo, trasformando la loro città in una “Kansai del Brasile”, animata dallo spirito dei giovani di “Rio sempre vittoriosa!”. In ogni luogo i giovani sono il tesoro più prezioso.
Lo scrittore austriaco Stefan Zweig (1881 – 1942) ha sempre amato in modo particolare i giovani del Brasile. In una sua opera [La prima parola che valica l’oceano, racconto dal libro Momenti fatali, n.d.r.] narra di un giovane, Cyrus W. Field, che inseguiva il grande sogno di realizzare un cavo elettrico che attraversasse il fondo dell’Oceano Atlantico per unire l’Europa con l’America.
Il giovane Cyrus incorre in una serie di difficoltà, sofferenze, fallimenti, attacchi, derisioni, calunnie e critiche, soprattutto da parte degli specialisti del settore che ritengono che il suo obiettivo sia semplicemente assurdo, impossibile. Ma egli non si arrende di fronte a nulla. Facendosi forza con le parole: «Coraggio! Devo tirare fuori ancora più coraggio!», si impegna con tutto se stesso e dopo tre, quattro, cinque tentativi fallimentari, alla fine riesce a portare a compimento la sua grande sfida.
Proprio come afferma Zweig: «Ciò che fino a ieri sembrava potersi realizzare con un miracolo, oggi è diventato una cosa scontata».
L’essenza dei giovani è di mettere in scena il dramma di un’incredibile, radicale trasformazione. Per quanto possano essere derisi o disprezzati, alla fine riescono a ottenere una vittoria impossibile ribaltando la situazione. La fede è il fulcro di questo spirito che non si lascia mai sconfiggere.

Lottiamo insieme

Anche la campagna di Osaka è stata una grande sfida che ci ha permesso di realizzare quel “miracolo” che tutti credevano impossibile. Avevo ventotto anni quando assunsi la guida di quell’impresa. Essendo divenuto il perno centrale dell’attività, la mia sfida è stata anche di coinvolgere i giovani della mia stessa generazione.
Le contraddizioni e l’irrazionalità della società, il grande divario tra ideali e realtà, gli inganni e il deterioramento della classe dirigente: a causa di tutto questo i giovani lottavano e soffrivano, pieni di rabbia e risentimento. Io stesso ero uno di quei giovani confusi e disorientati dalla guerra, tormentato dalla malattia e dalla povertà. Grazie a ciò sono riuscito a comprendere a fondo la sofferenza degli altri. Ho desiderato ardentemente che le persone si risvegliassero alla propria natura di Bodhisattva della Terra, in modo che ognuno, nessuno escluso, potesse percorrere vittorioso il cammino della ­propria vita.
Il filosofo giapponese Miki Kiyoshi afferma: «Non si devono considerare con leggerezza la propria missione e la propria forza, assolutamente. Bisogna pensare: “Proprio perché sono io, posso farlo”. Non si deve nemmeno temere l’invidia degli altri».
In ogni situazione ho sempre cercato di ascoltare la sofferenza degli altri e incoraggiare ogni persona che incontravo, dialogando con sincerità e stringendo con calore le mani di ognuno: «Diventiamo amici… lottiamo insieme!».
Non bisogna permettere che la società retroceda cadendo nella distruzione e nel conflitto. Per questo ho cercato di creare una rete di persone comuni con lo spirito di itai doshin (diversi corpi, stessa mente), affinché la società potesse avanzare in modo stabile grazie alla costruzione e alla solidarietà.
I giovani del Kansai si sono alzati uno dopo l’altro con l’ardente desiderio di realizzare la missione di Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese, e quest’onda si sta propagando anche nelle regioni del Chugoku, dello Shikoku, del Kyushu e ­nell’isola di Okinawa, aprendo una breccia per l’espansione di kosen-rufu in tutto il Giappone occidentale. Attualmente nel Kyushu, e in particolare nella zona di Kumamoto già devastata dal terremoto dello scorso aprile, si abbattono piogge torrenziali che stanno causando ulteriori difficoltà e sofferenze. Sto pregando per la protezione, la sicurezza e la salute di tutti i compagni di fede che continuano a lottare dicendo: «Non mi lascerò sconfiggere!», affinché possano trasformare il veleno in medicina. […]

Avanzate risoluti

Nonostante stesse affrontando incredibili difficoltà, Nichiren Daishonin affermò con serenità e padronanza di sé: «Alla base della mia vita, sin dall’inizio, c’è stata una salda convinzione e non ho intenzione di cambiare adesso, né rimprovererò mai [quelli che mi hanno perseguitato]. Anche le persone malvagie saranno buoni amici per me» (RSND, 2, 406). Facendo nostro questo incredibile stato vitale del Budda originale, continuiamo a impegnarci con risolutezza fino in fondo riportando grandi vittorie. Tutti gli ostacoli e le prove che incontriamo non sono altro che “buoni amici” che ci fortificano e ci aiutano a manifestare la suprema condizione di Budda.
Lo scrittore giapponese Sohachi Yamaoka, che ho avuto l’onore di incontrare più volte, fa dire al protagonista di un suo famoso romanzo, uno dei più celebri e potenti capi militari del Giappone, Tokugawa ­Ieyasu: «Coloro che hanno reso felici il maggior numero di persone otterranno la più grande prosperità».
La vittoria dei giovani che diffondono la Legge mistica costituisce la più grande ­gioia e orgoglio delle persone comuni che hanno costantemente affrontato innumerevoli difficoltà. Gli ostacoli e le sofferenze che ci troviamo a fronteggiare per kosen-rufu sono tutte cause che ci permettono di accumulare i tesori della vita e realizzare una sempre maggiore crescita personale.
Non dimenticate mai che proprio in questo modo si aprirà un varco lungo la strada che porterà immensa gioia, fortuna e felicità ai vostri amati genitori.

Ho piena fiducia in voi

Questo mese ricorre il sessantesimo anniversario della fondazione dell’orchestra di ottoni della Soka Gakkai.
Anche quest’anno, in occasione del 3 maggio, in tutto il paese si sono tenuti numerosi spettacoli di musica e danza messi in scena dai cosiddetti “leggiadri messaggeri di pace”, a cominciare dalla parata lungo la via su cui si affaccia il Centro culturale di Kanagawa.
Ricordo che nel tempestoso 3 maggio del 1979, proprio nel Centro culturale di Kanagawa scrissi una calligrafia con gli ideogrammi “Montagna di maestro e discepolo”.
Nel mio cuore la “montagna di maestro e discepolo” si erge maestosa e solenne, e domina dall’alto qualsiasi tipo di turbolenza o nube minacciosa. È la “montagna Soka” della giustizia creata attraverso la lotta condivisa di maestro e discepolo.
I miei discepoli sono perfettamente uniti a me tramite il legame di non dualità, giovani Bodhisattva della Terra nei confronti dei quali nutro la massima fiducia. Di conseguenza, la montagna di maestro e discepolo non vacilla.
Miei amati giovani, alzatevi con coraggio! Realizzate grandi vittorie e proteggete risoluti il grande castello delle persone comuni che i vostri genitori hanno costruito!
Nutro una totale fiducia nei vostri confronti. Prego costantemente per le vostre vittorie, che attendo con trepidazione.

Affido a voi,
autentici successori
dal tempo senza inizio,
la vittoria nella lotta coraggiosa
dei Bodhisattva della Terra.

(1 luglio 2016)

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