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Il Rinascimento Soka in Spagna - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 13:21

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Il Rinascimento Soka in Spagna

Durante il Summit europeo Enrique Caputo, direttore generale della SGI-Spagna, ha condiviso l’esperienza dell’organizzazione nei venticinque anni successivi alla crisi con il clero della Nichiren Shoshu

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Durante il Summit europeo Enrique Caputo, direttore generale della SGI-Spagna, ha condiviso l’esperienza dell’organizzazione nei venticinque anni successivi alla crisi con il clero della Nichiren Shoshu

Nell’ottobre 1961 sensei visitò la Spagna per la prima volta e notò un’aria di profonda malinconia. A quell’epoca non c’erano membri nel nostro Paese.
Ne La nuova rivoluzione umana, sensei descrive la sua determinazione di quel momento: «”Emergete, Picasso e Casals della Legge mistica!” […] commosso mentre invocava i membri spagnoli del futuro: “Fate del vostro meglio! Non accettate mai la sconfitta! Aprite la porta al nuovo secolo!”».
Nel giugno del 1983 sensei visitò la Spagna per la seconda volta, dopo la fine della dittatura militare del generale Franco. Il Paese stava ripartendo pieno di energia e vitalità. Durante quella visita incontrò i primi membri spagnoli.

Otto anni dopo, il 16 giugno del 1991, dopo il violento attacco da parte del clero della Nichiren Shoshu, egli chiamò i pochi membri rimasti in Spagna per partecipare a una riunione presso il Centro europeo di Trets [in quel periodo la Nichiren Shoshu portava avanti l’”operazione C” – da cut: tagliare – in tutto il mondo, con l’obiettivo di portare a sé i membri della Soka Gakkai. Tale azione fu particolarmente cruenta e sistematica in Spagna, dove venne anche aperto un tempio della Nichiren Shoshu, n.d.r.].
Proprio come nella “Triplice purificazione della terra” descritta nel Sutra del Loto, queste tre occasioni di ricevere guida e incoraggiamento direttamente da sensei segnarono per noi il punto di partenza della lotta condivisa di maestro e discepolo. Sensei era così indignato del modo in cui i membri spagnoli erano stati trattati dal clero, che quel pomeriggio del 1991, a Trets, sentii che il suo ruggito ci stava mettendo in grado di alzarci e dare inizio alla rinascita del nostro movimento umanistico in Spagna.
Sono passati venticinque anni da allora.
Sono certo che tutti i benefici che abbiamo realizzato finora derivano dal fatto di aver combattuto con risolutezza contro le difficoltà che il clero della Nichiren Shoshu ha provocato nel nostro Paese.
In un’altra occasione sensei ci disse che il solo fatto di essere nel giusto non garantisce la vittoria. Tuttavia, proprio perché sappiamo di essere nel giusto dobbiamo essere certi di vincere. La giustizia può essere dimostrata solo attraverso la sconfitta di coloro che sono in errore. Abbiamo cercato di avanzare in tutti questi anni con questa determinazione, e vorrei condividere le prove concrete che abbiamo realizzato.
Nel marzo del 1991 l’epicentro del movimento dei preti si trovava nella città di Saragozza. E nell’ottobre del 2016, nella stessa città di Saragozza, abbiamo creato una regione nuova, la Regione del Nord, la quinta della nostra organizzazione. A quei tempi nelle isole Canarie la nostra organizzazione venne completamente distrutta dall’attività dei preti. Ma lo scorso anno abbiamo conseguito il risultato di mille membri distribuiti in cinque delle sette isole.
Inoltre abbiamo dedicato il mese di maggio alla Divisione futuro, e la loro partecipazione agli zadankai è raddoppiata. A novembre si è tenuta una riunione generale Futuro in ventidue località spagnole, con centoventi partecipanti.
A dicembre, a conclusione dell’Anno dell’espansione, abbiamo organizzato riunioni in cento settori che hanno visto la partecipazione di un totale di tremilaquattrocento persone (quattrocento più dell’obiettivo prefissato).

Il primo gennaio di quest’anno il Seikyo Shimbun ha pubblicato un articolo sullo sviluppo della nostra organizzazione e il maestro Ikeda ha voluto condividere la sua gioia con noi congratulandosi per le nostre realizzazioni e dicendoci di essere felice che i membri spagnoli fossero sul Seikyo Shimbun del 1 gennaio. Ci ha inoltre detto che avrebbe pregato per la salute e lo sviluppo di ciascuno di noi e per la felicità delle nostre famiglie.

Anche nella società spagnola abbiamo ottenuto dei riconoscimenti.
Nel 2008 la SGI-Spagna è divenuta membro della Federazione delle comunità buddiste spagnole. E l’anno scorso ventidue rappresentanti di diciotto comunità buddiste hanno eletto me, all’unanimità, come presidente di questa Federazione e per questo sono stato invitato dal Re e dalla Regina di Spagna a partecipare a un ricevimento presso la Casa reale spagnola, il 12 ottobre. Inoltre il 6 dicembre sono stato invitato dal presidente del Parlamento a partecipare a un evento per celebrare il giorno della Costituzione.

Venticinque anni fa siamo stati insultati e disprezzati dal clero della Nichiren Shoshu ed etichettati come una setta dalla stampa perché eravamo solo un piccolo gruppo di un centinaio di membri. Ora siamo i rappresentanti del Buddismo in Spagna e siamo perfino invitati dalle più alte autorità dello Stato per prendere parte ai più importanti eventi della società spagnola.
Mettendo in pratica le guide di sensei che ci insegna che la persona più importante è quella che si trova di fronte a noi in questo preciso momento, la SGI-Spagna si è sviluppata in una magnifica organizzazione in cui regnano l’amicizia e la gioia.
La mia determinazione è di continuare a sforzarmi come discepolo del maestro Ikeda costruendo fiducia e amicizia nella società.
Continuerò a mostrare attraverso la prova concreta, con la passione e la forza dei giovani, che la Soka Gakkai è un movimento religioso globale, degno di essere chiamato “Budda Soka Gakkai”.

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