Il capitolo Terni, composto da sedici gruppi, nel 2016, ha accolto quarantotto nuovi membri di cui diciassette giovani
Cosa è stato determinante per far crescere il vostro capitolo?
Sonia (responsabile donne): Tutto è iniziato a dicembre 2015 quando con David, il responsabile uomini, abbiamo deciso di realizzare gli obiettivi per la fine dell’anno. Abbiamo cominciato a vederci ogni mattina dalle 6 alle 7 per fare Daimoku insieme prima di andare a lavorare. Poi da gennaio andavamo da chiunque volesse praticare con noi facendo fino a trenta chilometri per raggiungere i membri più lontani. Queste recitazioni sono state fondamentali per la mia rivoluzione umana; ho iniziato a vedere aspetti di lui che non conoscevo e ora c’è un’unità perfetta.
David (responsabile uomini): Abbiamo sostituito il Daimoku ai ragionamenti. Le recitazioni della mattina, per me che amo il sonno, sono state una bella sfida, ma hanno cambiato completamente le cose tra di noi. È un anno che recitiamo insieme tutti i giorni. Abbiamo vinto con la fede. Abbiamo raggiunto gli obiettivi a giugno e poi abbiamo galoppato verso dicembre realizzando lo scopo.
Simona (vice responsabile donne): Sicuramente l’unità, che non vuol dire andare d’accordo su tutto, o pensare nello stesso modo, ma essere uniti per kosen-rufu. Essere molto veloci e sentirci sempre. Siamo andati a trovare non solo i responsabili di settore ma anche i membri. Siamo stati sostenuti dai responsabili di regione con cui abbiamo fatto tanta attività, e i responsabili di settore si sono sforzati tanto.
Marco (responsabile giovani uomini): Le relazioni basate sulla massima fiducia che va oltre le differenze e porta a prendere decisioni creative, sono ben altra cosa dal vedere solo il proprio punto di vista. Seguire le persone e creare rapporti di amicizia basati sulle parole di sensei. Cercando di mettere in pratica gli insegnamenti del maestro ho risolto problemi di malattia, lavoro, studio. All’inizio dell’anno scorso c’ero solo io come giovane uomo ora invece siamo in tredici.
Francesca (responsabile giovani donne): Le recitazioni degli adulti alle 6 di mattina ci hanno stimolato, così anche noi giovani ci siamo organizzati, farle ci ha dato una grande carica e ora ci sentiamo proprio una famiglia, l’attività non è pesante ma è bella e piacevole. Le donne poi sono come mamme, sorelle, amiche e sono attentissime ai dettagli.
Quali difficoltà avete affrontato?
Marco: L’Umbria buddista nasce da un nucleo di giovani che oggi sono adulti. Come pionieri hanno affrontato tantissime difficoltà che li portavano a vedere noi giovani poco determinati, ci dicevano che se ce l’avevano fatta loro ce l’avremmo fatta anche noi. All’inizio mi sembravano dei giudizi, oggi sento che le loro parole mi sostengono e tutti insieme siamo protagonisti del cambiamento.
Sonia: Sul posto di lavoro sto vivendo una situazione che non avrei mai immaginato e affrontarla con coraggio è il frutto di questa grande esperienza nell’attività. Non è detto che tutto vada nel verso giusto, ma tutto diventa positivo. Fare attività è bello, è gioia pura, esce una forza interiore pazzesca.
Cosa avete imparato grazie all’attività per gli altri?
Francesca: Quest’anno sono riuscita a fare una cosa che non ero mai riuscita a realizzare in passato: due shakubuku con Gohonzon. È la mia vittoria più grande e quest’anno vorrei riuscirci anche in famiglia. Questa apertura è stata determinante per la mia rivoluzione umana, io non ho molte occasioni per incontrare persone nuove, ma ho sperimentato che decidendo ci si riesce.
David: Ogni volta che mi concentro sull’attività vinco anche nella vita. Ho avuto grandi benefici quando ho riallineato il mio cuore con quello di sensei. Il centro è l’attività per gli altri, se mi occupo degli altri realizzo in ogni direzione, se faccio in un altro modo rallento tutto.
Simona: La cosa più bella che mi è successa è quando ho saputo che il mio compagno che non è buddista ha incoraggiato una persona a praticare portandomi ad esempio. Il riconoscimento degli altri è la cosa più importante nonostante le difficoltà della vita quotidiana.
Sonia: Ho imparato a non avere più paura degli errori sia miei che degli altri: servono a migliorarci. Questo modo di vedere mi dà una grande libertà, perché non ho più bisogno di controllare tutto ed è meraviglioso.
Marco: Il mio più grande beneficio è aver capito che la mente è la fonte più grande di menzogne. Com’è scritto nel Gosho non esistono terre pure o terre impure, ma persone di valore ovunque. Con i nostri cambiamenti e l’assenza di giudizio condizioniamo le persone che ci stanno vicine. Tutti possono fare questa rivoluzione umana, tutti!
Obiettivi futuri?
Tutti insieme: Realizzare lo scopo nazionale di quattro nuovi membri e far riavvicinare quattro persone che si sono allontanate in ogni gruppo. Creare una forte unità coi settori e avere nuovi responsabili a tutti i livelli per dividere settori e capitolo. Consolidare lo studio, rafforzare la fede e parlare a tante persone del Buddismo.
Marco: Che tutti i giovani uomini siano felici e che alla fine del 2017 ci siano trenta giovani uomini in più.
Tutti insieme: Come ultima cosa, ma è la prima, vorremmo ringraziare ogni persona che ha partecipato con noi a questa meravigliosa avventura.