«Il mio maestro Toda una volta mi parlò del profondo significato della missione della Soka Gakkai, asserendo che, nei sutra del futuro, il nome della Soka Gakkai sarebbe stato menzionato come “Budda Soka Gakkai”. Fui percorso da un brivido quando pronunciò queste parole»
Le divinità del cielo si rallegravano e la gioia della vittoria risplendeva nel mio cuore e nel cuore dei nostri membri. Il 3 maggio, al Makiguchi Memorial Hall di Tokyo, ad Hachioji, ho ammirato felice l’indomito profilo del monte Fujii che si stagliava maestoso nel cielo blu.
Ho un grande predecessore in Tsunesaburo Makiguchi, il primo presidente della Soka Gakkai, e un eterno maestro nel secondo presidente Josei Toda. E, come terzo presidente, ho dei discepoli con i quali condivido profondi legami karmici in Giappone e in tutto il mondo, così come dei giovani successori, i giovani della fase essenziale di kosen-rufu mondiale.
Colmo di felicità decisi di imbarcarmi in una nuova impresa per l’eterna vittoria del nostro movimento. Il pensatore francese Vauvenargues (1715-1747) dichiarò che, tra tutte le imprese, la più grande è quella di decidere. È giunto il tempo di unirvi a me e alla Soka Gakkai per dare il via a una nuova, possente ondata di sviluppo dinamico verso l’ottantesimo anniversario e ancora oltre, nel futuro, verso il centesimo e centocinquantesimo anniversario della fondazione della Soka Gakkai.
Il Daishonin dichiara: «Se la compassione di Nichiren è veramente grande e omnicomprensiva, Nam-myoho-renge-kyo si diffonderà per diecimila anni e più, per tutta l’eternità» (RSND, 1, 658). Egli si appella ai suoi discepoli affinché diffondano ampiamente, in tutto il globo, l’eterna e imperitura Legge mistica, che ha il potere di salvare tutte le persone nell’infinito futuro dell’Ultimo giorno della Legge. La nostra invincibile organizzazione, la Soka Gakkai, è coraggiosamente apparsa in quest’epoca travagliata, devastata dalle guerre, con il voto di realizzare questa nobile missione in accordo con il desiderio e il mandato del Budda.
Il mio maestro Toda una volta mi parlò del profondo significato della missione della Soka Gakkai asserendo che, nei sutra del futuro, il nome della Soka Gakkai sarebbe stato menzionato come “Budda Soka Gakkai”. Fui percorso da un brivido quando pronunciò queste parole.
Il Budda Re Suono Maestoso appare nel ventesimo capitolo del Sutra del Loto, “Il Bodhisattva Mai Sprezzante”. Ma questo Budda non è un singolo individuo: infatti, dopo la sua estinzione, gli fece seguito un altro Budda Re Suono Maestoso, e «questo processo continuò finché uno dopo l’altro non furono apparsi ventimila milioni di Budda, tutti con lo stesso nome» (SDL, 364).
In altre parole, secondo il Sutra del Loto, “ventimila milioni di Budda”, tutti chiamati Budda Re Suono Maestoso, si sono adoperati costantemente per condurre gli esseri viventi all’Illuminazione per un periodo incredibilmente lungo. L’acuta interpretazione di Toda fu che questa serie di Budda con lo stesso nome possa essere vista come un’organizzazione, “un’armoniosa assemblea di credenti” uniti sotto l’unico nome di Budda Re Suono Maestoso.
La durata della nostra vita è limitata, ma se i discepoli delle successive generazioni ereditano lo spirito fondamentale del maestro di sforzarsi per kosen-rufu, e continuano ad agire insieme verso questo obiettivo come un unico corpo organizzato, mostreranno l’eterna forza vitale di un Budda che lavora incessantemente per condurre tutti gli esseri viventi all’Illuminazione.
La Soka Gakkai risplende della grande luce della compassione che disperde l’oscurità della sofferenza delle persone infondendo speranza e coraggio. La Soka Gakkai fa sentire la propria voce come il ruggito del leone per la verità e la giustizia, e sconfigge senza paura il male e le ingiustizie. Possiede una convinzione incrollabile nel potere della fede di trasformare il karma e creare felicità, per se stessi e per gli altri. È dotata dell’armonia basata sullo spirito di itai doshin (diversi corpi, stessa mente), e manifesta l’indistruttibile fortezza di maestro e discepolo, i due elementi per vincere sicuramente qualsiasi assalto dei tre ostacoli e dei quattro demoni.
Non c’è alcun dubbio che l’eredità della fede per il conseguimento della Buddità pulsa dinamicamente nella vita dei maestri e discepoli Soka e fluisce eternamente, senza interruzione, per le tre esistenze.
Per questo motivo Toda dichiarò che, se in futuro un Budda dovesse predicare un sutra come quelli del passato, sarebbe del tutto naturale che la Soka Gakkai – “l’armoniosa assemblea dei credenti” direttamente collegata a Nichiren Daishonin che attualmente sta portando avanti kosen-rufu – venisse ricordata con l’appellativo di Budda. Tale è la nobile missione e la grandezza della Soka Gakkai.
In una lettera a uno dei suoi discepoli Nichiren Daishonin scrive: «Se tu dovessi precedermi nella morte, dovrai presentarti al cospetto di Brahma, Shakra, dei quattro re celesti e del re Yama e dichiarare di essere discepolo del prete Nichiren, il più grande devoto del Sutra del Loto del Giappone. Non è possibile che ti trattino scortesemente» (RSND, 1, 72). Come discepoli di Nichiren Daishonin e come maestro e discepoli della Soka Gakkai, anche noi continuiamo a impegnarci per kosen-rufu per tutta la vita, per l’eternità.
Assumiamo la guida del nostro movimento con orgoglio e fiducia.
Nel corso della sua vita il Daishonin fu denunciato in tutto il Giappone come se fosse il più immorale e corrotto dei preti esistenti. Egli scrive: «La mia cattiva fama si è propagata in tutto il regno» (RSND, 1, 683). Anche i suoi discepoli divennero bersaglio di malvagità e discriminazioni. Immediatamente dopo la persecuzione di Tatsunokuchi, i calunniatori «misero in giro la voce che erano stati i miei discepoli ad appiccare il fuoco» (RSND, 1, 683) che stava divampando a Kamakura. Inoltre, senza accertarsi della veridicità di quelle voci, «gli ufficiali del governo lo ritennero possibile» (ibidem) e iniziarono a perseguitare i seguaci del Daishonin come se fossero criminali.
Nel bel mezzo di tali inarrestabili persecuzioni, numerosi pavidi seguaci ripudiarono il legame con il Daishonin, che riferendosi a quel periodo scrive: «Delle novecentonovantanove persone su mille che a Kamakura abbandonarono la fede» (RSND, 1, 415). Ma i nomi di coloro che, pieni di dedizione, rimasero incrollabili di fronte alle persecuzioni e continuarono a dichiararsi seguaci del Daishonin sono giunti fino a noi, oltre sette secoli dopo, quali esempi di veri e leali discepoli.
La legge buddista di causa ed effetto è severa, e la tempesta delle avversità velocemente separa l’autentico dal falso. La vittoria dei veri discepoli sugli ingrati che tradirono il Daishonin e su coloro che tramavano attacchi diffamatori e persecuzioni è evidente. Le persone dedite al bene supremo risplendono ancora oggi come un sole imperituro, mentre quelle dedite al male assoluto finirono per cadere nell’inferno di incessante sofferenza.
La Soka Gakkai è un’organizzazione dedita alla realizzazione di kosen-rufu. Proprio per questo, nei cinquantacinque anni da quando Toda venne nominato secondo presidente della Soka Gakkai, il 3 maggio del 1951, sono emersi i tre ostacoli e i quattro demoni e si sono manifestati i tre potenti nemici del Buddismo, proprio come avevano predetto il sutra e il Daishonin. La Gakkai è stata calunniata e definita una religione violenta, e persino tacciata di essere un gruppo fascista. È stata denigrata in ogni modo. Io stesso sono stato bersaglio di innumerevoli offese e calunnie. Ma cosa c’è da temere?
Come afferma il Daishonin: «Non è dovuto alla relazione karmica formata nel passato se ora sei diventato discepolo di Nichiren? Certamente i Budda Shakyamuni e Molti Tesori lo sanno. Le parole del sutra: “Le persone che avevano udito la Legge dimorano in varie terre del Budda, rinascendo di continuo insieme ai loro maestri” non possono essere false» (RSND, 1, 190). «Pertanto, coloro che diventano discepoli di Nichiren e credenti laici devono rendersi conto della profonda relazione karmica che condividono con lui e propagare il Sutra del Loto con il suo stesso atteggiamento» (RSND, 1, 882).
Sono i profondi legami karmici dal lontano passato che hanno fatto sì che noi fossimo maestro e discepoli, e ci hanno condotto a riunirci insieme come compagni di fede nel giardino di kosen-rufu. Risvegliati alla nostra missione come nobili Bodhisattva della Terra, consideriamo ogni persecuzione come una prova della correttezza della nostra causa e delle nostre azioni. Ogni attacco dimostra che la Soka Gakkai e i suoi tre presidenti sono devoti del Sutra del Loto e diretti successori di Nichiren Daishonin.
Lo scrittore francese Emile Zola (1840-1902) fa dire a uno dei suoi personaggi, esprimendo il suo pensiero personale: «Fortunatamente io considero le critiche stimolanti piuttosto che scoraggianti, ma so che alcuni si lasciano turbare terribilmente. […] Tuttavia, c’è qualcosa di sano in un po’ di onesta invettiva, e l’impopolarità è una buona scuola; non c’è niente di meglio, per tenerti in forma, che gli insulti del comune gregge». Non abbiamo bisogno di codardi senza fede che vacillano alla minima pressione. La Gakkai è un potente re leone.
Non dimenticherò mai la vista del mio maestro Toda che piangeva tenendo tra le mani la copia di una nuova edizione fresca di stampa della Teoria del valore, la grande opera del suo maestro e fondatore della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi, morto in prigione per i suoi ideali. «Sono determinato a far sì che il mondo riconosca il valore di Makiguchi» dichiarò con passione. Anch’io feci il voto di fare in modo che il mondo riconoscesse le realizzazioni del mio maestro, che era stato diffamato e offeso nel corso della sua vita. Oggi tutte quelle menzogne sono state messe a tacere e la verità ha trionfato. I maestri e i discepoli Soka hanno vinto.
Oggi, in tutto il globo, la Soka Gakkai e i suoi primi tre presidenti sono molto apprezzati come luci splendenti di speranza per tutta l’umanità. Pensatori importanti proclamano che la Soka Gakkai è un simbolo di speranza per la creazione di un secolo di pace. Altri lodano i membri della Soka Gakkai per la loro meravigliosa umanità. C’è una crescente consapevolezza che il coraggio e la saggezza per dare una direzione positiva al ventunesimo secolo si possono trovare nello spirito Soka di maestro e discepolo.
Sono trascorsi quarantasei anni da quando io, un discepolo che condivide il cuore e lo spirito del presidente Toda, ho dato il via al mio impegno per il bene del Buddismo in questa vita, come terzo presidente della Soka Gakkai. Sta arrivando il tempo per i miei diretti discepoli, i discepoli di Ikeda della fase essenziale di kosen-rufu, di prendere il loro posto come leader nella società e nel mondo. Come Vauvenargues dichiarò, il potere di una persona è rafforzato dalla consapevolezza di possederlo.
Miei discepoli dalla nobile missione, è giunta la vostra alba. Amici miei, tirate fuori il vostro illimitato potere e date inizio a questa impresa!
Possa ciascuno di voi, senza eccezione, vincere nella propria vita. Possiate realizzare una magnifica vittoria dopo l’altra.
(10 maggio 2006)