Dal 29 novembre al 6 dicembre si è tenuto un corso della SGI in Giappone a cui hanno partecipato sedici rappresentanti italiani, giovani e adulti, insieme a India, Corea del sud, Usa, Argentina, Taiwan, Singapore, Malesia. Il presidente Ikeda e sua moglie Kaneko hanno accompagnato ogni giorno del corso con messaggi e regali
Ogni partecipante ha avuto la possibilità di porre alcune domande ai propri responsabili, ad esempio gli uomini hanno approfondito con Naoki Hagimoto l’attività dello staff Prometeo, definita una palestra di allenamento per la fede, e a cui il presidente Ikeda ha dato quattro linee guida: vincere con lo spirito di maestro-discepolo; proteggere la Soka Gakkai; valorizzare i membri e trattarli con la massima cura; diventare pilastri della società e della propria comunità.
Le donne hanno incontrato Yumiko Kasanuki con la quale hanno riflettuto sull’importanza dell’organizzazione – poiché quando una persona è sola non riesce a fare la propria rivoluzione umana, proprio come una nave abbandonata a se stessa è in balia delle correnti – e di come la responsabilità non sia un titolo, bensì un’occasione di grande crescita personale.
Il concetto di non restare soli è stato approfondito anche nell’incontro delle giovani donne con Yumi Tanaka che ha sottolineato l’importanza del confronto, del fare domande e incoraggiarsi nei momenti cruciali, soprattutto con le donne, perché “quando ci si isola, ci si rattrista”. Ha ribadito inoltre la centralità dello studio del Gosho nelle attività delle giovani donne.
Infine i giovani uomini hanno chiesto a MitsushiroTakeoka come sostenere le attività per kosen-rufu nel 2017. Ha spiegato che i traguardi numerici sono importanti, ma lo è altrettanto avere degli obiettivi personali: espandere kosen-rufu significa espandere la propria condizione vitale, espandere i benefici, ricordando che l’organizzazione cresce quando c’è entusiasmo, perciò l’importante è fare shakubuku.
Il corso si è spostato da Tokyo alla regione dell’Hokuriku, terra natale del presidente Toda, dove il legame maestro e discepolo si percepisce nel calore e nell’amicizia incondizionata dei membri locali. Lì è stato possibile incontrare i membri di Toyama, Ishikawa e Kanazawa, il cui suggestivo castello del ‘500 ha fatto da sfondo alle foto ricordo del corso.
La riunione di Centro si è infine tenuta a Ishikawa, in diretta streaming con altri otto Centri culturali della regione, durante la quale è stato designato il 4 dicembre come giorno della Divisione futuro dell’Hokuriku. Molte delle parole del presidente Ikeda citate alla riunione hanno fatto riferimento alla storia dello sviluppo di kosen-rufu in questa regione e al loro forte legame con lui, a cui fa riferimento La canzone del nostro voto scritta da sensei per i membri della zona, che parla proprio del legame maestro-discepolo:
Il voto è la forza per costruire la storia,
è la luce per illuminare le tenebre,
è la spada per tagliare il male.
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Le voci dei partecipanti
Barbara: Un giorno parti per rinnovare il tuo voto e credi di non sapere cosa aspettarti dall’altra parte del mondo, ma ti rendi subito conto che il maestro ti ha preparato a quel momento con ogni sua parola. Perciò non ti resta che pregare per essere in grado di trasmettere a chi ti aspetta a casa tutto ciò che hai vissuto.
Niccolò: La mia determinazione profonda è di arrivare vittoriosi tutti insieme al 18 novembre 2018, in unità con il nostro direttore generale e a fianco del nostro amato maestro per costruire una Soka Gakkai italiana campionessa di accoglienza, di umanità, di trasformazioni personali, con la Divisione uomini come pilastro dorato dell’armoniosa famiglia Soka. Solo così potremo continuare a essere vicini al cuore del maestro, nonostante la distanza. Grazie sensei!
Marinella: Ho sentito quanto Ikeda ha nel cuore Toda e quanto faccia ancora per rendere felice il suo maestro. Anch’io voglio agire così, voglio seguire la direzione del cuore di sensei e non lesinare la mia vita in ogni singolo giorno, da qui al 18 novembre 2018.
Pierangelo: Per me la parola chiave di questo corso è stata “ritornare”. Ritornare a un luogo noto, anche se non lo avevo mai visto. Ritornare all’essenza della pratica, quella priva di discorsi altisonanti ma fatta di tanti piccoli gesti disinteressati. E ripartire dal voto, per poi ritornare a casa come nuovo e pronto a lottare.