Un tema di riflessione di questa consulta, nell’intervento di Anna Conti e Roberto Terzani, è stato la cerimonia di affidamento del Gohonzon
La ragione fondamentale del recente cambiamento nella cerimonia di affidamento dei Gohonzon è l’intenzione di mettere al centro il grande voto di kosen-rufu.
Se davvero desideriamo che i membri ottengano benefici è necessario mettere al centro della nostra attività il desiderio della felicità degli altri, perché questo include tutti i nostri benefici personali. Il desiderio della felicità degli altri è la linfa vitale della nostra organizzazione, e per trasmettere questo spirito dobbiamo esserne convinti noi per primi. Stiamo crescendo tanto, perciò ognuno di noi deve fare un passo avanti nella fede, “alzare l’asticella”, non possiamo ispirare il cuore di chi ci sta di fronte senza partire da un cambiamento dentro di noi. Sensei afferma che il cuore del grande voto di kosen-rufu e lo stato vitale del Budda sono la stessa cosa (cfr. NR, 526, 13). Non pensiamo che le persone che stanno iniziando a praticare non siano “pronte”: sono tutti Budda e il desiderio della felicità propria e degli altri esiste già dentro di loro. A una signora che gli comunicava la decisione di ricevere il Gohonzon, Makiguchi rispose: «Bene, allora andiamo subito a mettere in pratica!», e insieme andarono a fare shakubuku.
Potrebbe sembrare solo tecnico, o formale, ma in realtà si tratta di un cambiamento sostanziale, che riguarda innanzitutto il nostro atteggiamento come responsabili. È un’occasione per riflettere bene sul significato di questa cerimonia e per tornare allo spirito originale del Buddismo di Nichiren Daishonin.
In Risposta a Kyo’o il Daishonin scrive: «Io, Nichiren, ho iscritto la mia vita in inchiostro di sumi, perciò credi profondamente nel Gohonzon», e poi: «Raccogli tutta la tua fede e prega questo Gohonzon. Allora, che cosa non può essere realizzato?» (RSND, 1, 365). Tutto dipende dalla nostra fede, dal fatto di credere profondamente nel Gohonzon. Il nostro compito è trasmettere questa convinzione. Qual è il senso profondo di ricevere il Gohonzon? Dal punto di vista spirituale è il momento della rinascita, il punto di partenza della rivoluzione umana di una persona, quindi bisogna starle vicino e prendersene davvero cura affinché diventi felice e possa trasformare il suo karma.
Quanto siamo consapevoli che con la nostra fede proteggiamo il Gohonzon? È nostra responsabilità trasmettere questo spirito ai nuovi membri.
Andare a trovarli a casa, conoscere la famiglia, sono tutte occasioni per trasmettere l’importanza del Gohonzon e spiegare bene come custodirlo e prendersene cura.
Il “grande voto” è semplicemente il desiderio che ogni persona diventi felice.
Nel Kansai ci hanno raccontato che se una persona si allontana dall’attività non resta mai sola, c’è sempre qualcuno che ogni giorno recita Daimoku per lei, che trova il modo di incontrarla di tanto in tanto e di mantenere vivo il legame. Cerchiamo di non lasciare mai nessuno indietro, di ricordarci ogni giorno di ogni persona e continuiamo a fare Daimoku per la felicità di tutti.