Dal Gosho
Il reale aspetto del Gohonzon
Come una lanterna nell’oscurità, come un forte braccio che ti sostiene lungo un sentiero infido, il Gohonzon ti circonderà e ti proteggerà, signora Nichinyo, dovunque tu vada. […]
Non cercare mai questo Gohonzon al di fuori di te. Il Gohonzon esiste solo nella carne di noi persone comuni che abbracciamo il Sutra del Loto e recitiamo Nam-myoho-renge-kyo. […]
Il Gohonzon inoltre si trova solo nei due caratteri che significano fede. […] La cosa più importante è che, recitando soltanto Nam-myoho-renge-kyo, puoi conseguire la Buddità. Tutto dipenderà indubbiamente dalla forza della tua fede. Avere fede è la base del Buddismo.
(RSND, 1, 738)
●●●
Incoraggiamento di Daisaku Ikeda
Sintonizzarsi con il ritmo dell’universo
Nichiren Daishonin ha rivelato l’oggetto di fondamentale rispetto, il Gohonzon, nella forma di un mandala, in modo da rendere visibile il potere della Legge mistica così come sgorga e si manifesta nella nostra vita. Il presidente Toda un giorno utilizzò un esempio piuttosto semplice ma molto efficace: «Certo questo non gli rende piena giustizia, ma il Gohonzon può essere paragonato a una “macchina per produrre felicità” per tutta l’umanità».
Quando recitiamo Gongyo e Daimoku di fronte al Gohonzon, il microcosmo della vita individuale entra in armonia con il macrocosmo della vita universale, perché sia l’universo sia le vite individuali sono la manifestazione di Nam-myoho-renge-kyo, e il Gohonzon è la concretizzazione di questa Legge.
Diventa così possibile sintonizzarsi con il ritmo dell’universo per trecentosessantacinque giorni l’anno, manifestando il vigore, la saggezza e la fortuna che permettono di superare qualsiasi problema e sofferenza. Quando si accende il potente motore della Buddità, si diventa in grado di superare ogni ostacolo e di indirizzare con coraggio l’intero corso della propria vita nella direzione della speranza e della giustizia.
(Preghiera e azione, Esperia, pag. 10)