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Avvolgiamo il mondo con la rete solidale dei giovani cittadini globali - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 13:46

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Avvolgiamo il mondo con la rete solidale dei giovani cittadini globali

La forza dei giovani è incommensurabile. I giovani possiedono una vitalità che non teme nulla, il coraggio di sfidarsi e prendere l’iniziativa, e uno sguardo penetrante e audace rivolto al futuro

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La forza dei giovani è incommensurabile. I giovani possiedono una vitalità che non teme nulla, il coraggio di sfidarsi e prendere l’iniziativa, e uno sguardo penetrante e audace rivolto al futuro

Giovani Soka, che state gioiosamente adornando di vittorie questo mese di brillanti realizzazioni in cui si celebra il giorno dei Giovani uomini (2 novembre) e il giorno delle Giovani donne (12 novembre), congratulazioni vivissime!
Conservo ancora un vivido ricordo di quel giorno d’autunno. Era il 31 ottobre del 1990 quando, insieme ai miei giovani preziosi amici, accolsi con entusiasmo a Shinanomachi, presso la sede centrale della Soka Gakkai a Tokyo, Nelson Mandela (1918-2013), il “Conte di Montecristo” dei diritti umani che aveva vinto la battaglia della sua prigionia, durata diecimila giorni. Appena scese dall’auto, sotto i tiepidi raggi del sole, gli porsi il benvenuto con una calorosa stretta di mano mentre cinquecento giovani esclamavano a gran voce: «Viva Mandela!».
Inoltre gli studenti dell’Università Soka che facevano parte dell’Associazione degli amici della Pan Africa intonarono la canzone a lui dedicata, “Rolihlahla Mandela”. Nell’udire quel canto popolare che tanto amava, il suo volto si illuminò di un sorriso radioso.

I giovani sono il futuro

Cinque anni dopo, quando incontrai nuovamente Mandela in visita in Giappone in veste di presidente del Sudafrica, la prima cosa che rievocò fu quel nostro primo incontro: «Quel cielo azzurro, quel meraviglioso benvenuto! C’erano così tanti giovani ad accogliermi… Mi sono sentito rivitalizzato. Non potrò mai dimenticare la splendida scena degli studenti dell’Università Soka che cantavano per me!».
Nelson Mandela aveva fatto tesoro di quell’incontro con i giovani Soka.
La forza dei giovani è incommensurabile.
I giovani possiedono una vitalità che non teme nulla, il coraggio di sfidarsi e prendere l’iniziativa, e uno sguardo penetrante e audace rivolto al futuro. Tutto ciò fa di loro persone ricche, molto più di qualsiasi milionario.
L’educazione e la crescita dei successori furono gli argomenti principali del nostro incontro.
In quell’occasione affermai: «Con un solo albero, per quanto alto, non si può creare una giungla. Ma con tanti altri alberi che crescono fino a raggiungere la stessa altezza, si può formare una folta foresta».
Mandela annuì in segno di profonda approvazione.
Negli ultimi anni della sua vita Mandela, profondamente addolorato per il grande terremoto del Giappone orientale del 2011, offrì le sue preghiere per la rinascita delle zone colpite.
In quell’occasione scrisse per me una poesia, in cui infuse tutto il suo cuore e il suo affetto: «Nonostante gli anni siano passati per entrambi, / noi, insieme, / siamo un tutt’uno / con il mondo».
Ho ricambiato il suo gesto con un’altra poesia, che apprezzò molto, in cui affermavo che non vi è gioia più grande che ammirare la “foresta dei giovani” che cresce e si espande, in grado di far rinascere il mondo.

Il ruggito del leone che proclama il voto

Nel novembre del 1953 la sede della Soka Gakkai fu trasferita dal quartiere di Nishikanda a quello di Shinanomachi. Durante la cerimonia per il decimo anniversario della morte del primo presidente Tsunesaburo Makiguchi, subito dopo il trasferimento nella nuova sede, il mio maestro Josei Toda fece sentire il suo appassionato ruggito di leone: «Io, in quanto discepolo, farò in modo che la grande filosofia del maestro Makiguchi venga riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo. Continuerò a lottare finché la sua teoria del valore venga riconosciuta come una filosofia mondiale. Se non dovessi riuscirci prima di morire chiedo a voi, miei discepoli, di farlo per me».
«Diffondiamo la filosofia del valore in tutto il mondo!»: questa fu la sua prima dichiarazione presso la sede di Shinanomachi.
Così come il maestro aveva promesso, la filosofia del valore ha oltrepassato i confini del Giappone. Il Buddismo del sole di Nichiren Daishonin oggi è diffuso in centonovantadue paesi e territori e illumina tutta l’umanità con i suoi raggi di speranza, di felicità e di pace.
Coloro che hanno costruito le fondamenta di questa nuova era di kosen-rufu mondiale sono i membri della Soka Gakkai di ogni paese e territorio, i padri e le madri delle persone comuni che fin dagli albori del nostro movimento hanno continuato a impegnarsi al massimo per realizzare kosen-rufu in accordo con il desiderio e il mandato di Nichiren Daishonin.
Giovani che vivete in quest’epoca di brillanti realizzazioni, vi prego di non dimenticare mai questo grande debito di gratitudine.
Desidero che afferriate il testimone della fiamma dei successori e creiate un’epoca nuova, come giovani, come figli della Gakkai!

La campana che annuncia l’alba

«Suoniamo insieme la sacra campana che annuncia l’alba di kosen-rufu!»: queste furono le parole che dedicai ai miei cari compagni con cui lottammo insieme nella campagna di propagazione a Yamaguchi, nella zona del Chugoku. Presi in mano la guida del nostro movimento con questa determinazione nel cuore e, dall’ottobre del 1956 al gennaio dell’anno seguente, mi dedicai con tutto me stesso alla prima, alla seconda e ancora alla terza campagna di espansione per kosen-rufu.
Con la determinazione e l’orgoglio di chi si offre volontario per compiere una missione, i compagni di fede di tutto il Giappone accorsero per partecipare a questa impresa.
Da Tokyo, dall’isola di Hokkaido, dalla regione del Tohoku, da Kanagawa e da Saitama, dalla prefettura di Aichi! E ancora, da Fukuoka, dalla regione dello Shikoku e dal Kansai, a cominciare da Osaka e dalla prefettura di Hyogo! Lottavano insieme a me per realizzare il desiderio e la missione del maestro di convertire settecentocinquantamila famiglie e ciascuno di loro risplendeva della luce dei campioni di kosen-rufu.
Durante la seconda campagna di Yamaguchi mi recai presso la città di Hagi dove visitai la scuola in cui Yoshida Shoin (1830-1859), precursore della restaurazione Meiji molto apprezzato e rispettato sia da Makiguchi che da Toda, educò e formò numerose persone di valore che giocarono un ruolo determinante nella nuova epoca Meiji.
Nulla ci rende più felici che incontrare un maestro di vita in giovane età, e avere al fianco dei compagni di fede con cui condividere la più grande e sincera determinazione di realizzare kosen-rufu.
Quando il mio maestro Toda parlava di Yoshida Shoin, era solito porre molta attenzione sui suoi discepoli, in particolare su Takasugi Shinsaku e Kusaka Gensui, i suoi due pupilli. Toda credeva fermamente che al centro di una grande riforma sociale vi siano sempre la forza e la passione della gioventù, che nascono dall’unione dei cuori. Questa è la “regola d’oro” della storia, e in accordo con questa formula oggi risuona la campana che annuncia l’alba di una nuova era di kosen-rufu mondiale.

Ogni essere vivente è una torre preziosa

Lo scorso agosto si è tenuto a Singapore un festival a cui hanno partecipato con gioia diecimila giovani. All’evento hanno assistito anche responsabili da ogni paese dell’Asia meridionale, tra cui India, Tailandia e Malesia, formulando all’unisono la promessa solenne: «Realizziamo un mondo di pace con il nostro coraggio!».
Anche gli scambi tra i giovani sud-coreani e giapponesi sono stati molto significativi. Inoltre a settembre, in nove città degli Stati Uniti ha avuto luogo il festival dei giovani, cinquantamila “leoni di giustizia” che si sono riuniti con un’altissima condizione vitale e hanno riportato una grande vittoria.
Oggi molti di loro, in particolare i giovani degli Stati Uniti che si sono esibiti in quell’occasione, stanno richiamando sempre più nuovi amici e si stanno impegnando al massimo per aumentare il numero dei partecipanti alle riunioni del mese di novembre, in cui si celebra la fondazione della Soka Gakkai.
Anche in Sud America, a cominciare da Argentina e Brasile, e in Europa, in Oceania e in Africa, i giovani stanno avanzando con vigore, puntando a una nuova epoca in cui risplendano la speranza e il rispetto per la dignità degli esseri viventi.
Nella Raccolta degli insegnamenti orali è riportato questo passo fondamentale: «Le torri preziose non sono altro che tutti gli esseri viventi, e tutti gli esseri viventi non sono altro che la completa entità di Nam-myoho-renge-kyo» (BS, 125, 47).
La maestosa torre preziosa adorna di sette tesori emersa dalla terra, descritta nel Sutra del Loto, corrisponde alla vita stessa di tutti gli esseri viventi, ovvero di ogni singola persona comune. Indipendentemente dall’etnia, dalla discendenza o dall’occupazione, ogni essere umano, così com’è, è una nobile torre preziosa degna di rispetto, la completa entità della Legge mistica.
Di conseguenza, nessuno deve svalutarsi.
Nessuno deve essere abbandonato nelle tenebre della disperazione e dell’isolamento.
Il Buddismo di Nichiren Daishonin esiste per incoraggiare gli amici che hanno perso la fiducia in se stessi e pensano di non valere nulla, per dire loro: «Tu sei una persona che ha la più nobile missione e sei degno del massimo rispetto», e condurre insieme una vita adorna di vittorie, traboccante di gioia e di speranza.
I giovani sono il futuro. Sono il tesoro supremo dell’umanità. Attraverso una rete solidale di giovani uniti nello spirito di itai doshin (diversi corpi, stessa mente), diffondiamo legami di amicizia con sempre più persone, e facciamo sì che tutti possano ergersi come “torri preziose della dignità della vita”, ciascuna splendente nel suo modo unico e peculiare, così come il ciliegio, il prugno, il pesco e il susino selvatico. Questa è la grandiosa sfida di “realizzare le profezie del Budda” (cfr. RSND, 1, 251) con la consapevolezza da parte di ognuno di essere un devoto del Sutra del Loto.
Anche in occasione delle riunioni dei giovani e dei festival musicali che si tengono in tutto il Giappone, dall’Hokkaiko al Kyushu, fino all’arcipelago di Okinawa, continuano a emergere gioiosamente nuovi giovani Bodhisattva della Terra. Desidero ringraziare con tutto il cuore i membri dei Gruppi uomini e donne, e tutti gli staff che sostengono calorosamente i giovani nella preparazione di questi eventi.
Preghiamo insieme affinché non solo coloro che si esibiranno, ma anche tutti i membri dei Gruppi giovani e futuro di ogni zona, nessuno escluso, possano creare il loro solido punto di partenza nella fede e avanzare in modo sempre più spedito lungo la via dell’amicizia, preziosa come l’oro.

Far emergere tutta la forza dei giovani

Il filosofo inglese Bertrand Russell (1872-1970), che lanciò l’allarme del “rischio dell’estinzione dell’intera umanità” a causa delle armi nucleari, una volta affermò che «uno degli obiettivi principali dell’educazione dovrebbe essere quello di rendere i giovani consapevoli della possibilità di una collaborazione globale, e di creare l’abitudine di pensare agli interessi di tutto il genere umano».
Sono parole eterne.
Di recente è stato deciso che il tema della quarta fase del Programma per l’educazione ai diritti umani creato dalle Nazioni Unite, sarà quello dei giovani. Questo programma, che rappresenta il seguito del decennio ONU per l’educazione ai diritti umani (concluso nel 2004), è stato ideato con l’obiettivo di promuovere una comprensione comune in merito allo sviluppo della cultura e dell’educazione ai diritti umani.
Dal 2005 per ciascuna fase del programma, della durata di cinque anni, viene scelto e promosso un tema specifico. La quarta tappa, che avrà come focus “i giovani”, avrà inizio nel 2020.
Per quanto mi riguarda, attraverso le mie proposte di pace annuali e altri scritti ho continuato a promuovere costantemente un’educazione ai diritti umani incentrata sui giovani. Perciò la scelta di questo tema mi ha reso immensamente felice.
In ogni caso, possiamo affermare che “l’empowerment dei giovani”, ovvero la possibilità di far emergere tutta la forza racchiusa in loro, sta diventando un tema globale.
Proprio per questo la mia Soka Gakkai sta avanzando sempre di più insieme ai giovani, insieme ai compagni di fede di tutto il mondo, in una splendida unità, proprio «come i pesci e l’acqua» (RSND, 1, 190).
Ventotto anni fa, al termine del nostro dialogo, condivisi con Mandela la mia visione del futuro: «La grandezza consiste nel superare le difficoltà, nel lottare e vincere. Fra cento o duecento anni, la vera giustizia verrà sicuramente dimostrata».
Miei amati giovani, uniti a me da un legame di non dualità, continuate a percorrere a testa alta e con gioia la suprema via della rivoluzione umana, verso il futuro, verso la vittoria!

(5 novembre 2018)

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