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La lotta condivisa basata sul voto - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:54

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La lotta condivisa basata sul voto

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Da adesso in poi, per l’eternità, continuiamo a scrivere il diario della vittoria realizzandone il tema principale: il voto della lotta condivisa di maestro e discepolo

Scriviamo il diario dorato della nostra “rivoluzione umana”

Questa estate è stata caratterizzata da un lato da una forte ondata di caldo, dall’altra da una serie di alluvioni e tifoni senza precedenti.
In particolare il mio pensiero va a tutti coloro che sono stati colpiti dall’alluvione nel Giappone occidentale, che ha causato ingenti danni in varie zone del paese, a cominciare da Hiroshima, Okayama ed Ehime. Sto pregando con ancora più forza e sincerità affinché le persone colpite possano riprendere una vita tranquilla, e le comunità locali rifiorire. Sono moltissimi i membri del Gruppo giovani e del Gruppo uomini che nel caldo torrido hanno unito le loro forze impegnandosi con tutto il cuore a fianco delle persone colpite per aiutarle a liberare le loro zone da macerie e detriti provocati dall’alluvione. Desidero esprimere il più profondo rispetto per il loro nobile contributo.
Nell’estate di quarant’anni fa (1978), mi recai nelle regioni del Chugoku e dello Shikoku, e in quell’occasione composi una canzone per ciascuna regione: «Chugoku, dove sorge il sole / castello delle persone / le voci dei Bodhisattva della Terra / i loro canti di lode / riecheggiano nel cielo della vittoria / La vostra vita è serena e limpida come il cielo adorno dell’arcobaleno».
E poi: «Amici, non lasciatevi sconfiggere! / I benefici della preghiera basata sulla Legge mistica / inondano il firmamento / riversandosi sulle persone comuni dello Shikoku. / Avanziamo! / La campana rintocca!».
La nostra fede nella Legge mistica fa sì che le persone che hanno sofferto di più possano vincere e diventare le più felici. A volte io e mia moglie canticchiamo queste due canzoni, intitolate Canti di lode dei Bodhisattva della Terra e La nostra terra, mentre continuiamo a inviare il nostro Daimoku a tutti i nostri preziosi amici che si impegnano con energia.

L’eredità della Soka Gakkai

Sono immensamente grato per le lettere che ricevo ogni giorno da parte dei membri di tutto il mondo.
Insigni studiosi della prestigiosa Università del Kirghizistan hanno recensito l’edizione in russo del secondo volume de La saggezza del Sutra del Loto con parole penetranti e piene di calore. In una di queste recensioni, insieme a un’approfondita riflessione sul concetto di “religione per il bene degli esseri umani”, si fa riferimento al legame che unisce il Gran Maestro T’ien-t’ai, Nichiren Daishonin e i maestri e i discepoli Soka, da una prospettiva temporale.
Infatti, il Gran Maestro T’ien-t’ai è nato nel VI secolo (538), Nichiren Daishonin ha fatto la sua apparizione circa settecento anni dopo, nel XIII secolo (1222) e i maestri e discepoli Soka sono “emersi dalla terra” settecento anni dopo, nel XX secolo (1930, anno della fondazione della Soka Gakkai).
Perciò, eminenti intellettuali nella zona cruciale della Via della Seta hanno osservato che la “saggezza del Sutra del Loto” è stata ereditata secondo un grandioso ritmo mistico, e hanno espresso il loro apprezzamento nei nostri confronti.
Nel Gosho si legge: «I nomi di coloro che lo propagarono per piu di mille anni in Cina e settecento in Giappone sono anch’essi chiaramente elencati. Tuttavia, solo pochi di loro incontrarono persecuzioni gravi come quelle del Budda» (RSND, 1, 836).
Sono molte le persone che vengono ricordate nella storia del Buddismo, ma chi è colui che nonostante le grandi persecuzioni subìte, ha propagato l’insegnamento corretto?
Nichiren Daishonin, sopportando con tenacia grandi difficoltà, come predetto nel Sutra del Loto che afferma: «Poiche odio e gelosia nei confronti di questo sutra abbondano perfino mentre il Tathagata e nel mondo, quanto peggio sara dopo la sua scomparsa?» (SDL, 235), ha aperto la grande via di kosen-rufu per l’eterno futuro dell’Ultimo giorno della Legge.
La Soka Gakkai ha ereditato questo voto e ha realizzato un grande sviluppo, proprio come è scritto nel Gosho: «Quanto piu grandi saranno le difficolta che incontrera, tanto piu grande la gioia che egli provera grazie alla sua forte fede» (RSND, 1, 29).
Sono trascorsi settantacinque anni da quando il primo presidente della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi, e il secondo presidente Josei Toda furono incarcerati, durante la Seconda guerra mondiale.
Makiguchi, che ha lottato fino alla fine per realizzare il suo voto ed è morto in prigione, incarna il modello della totale dedizione alla propagazione della Legge.
Il mio maestro Josei Toda, che durante la prigionia si è risvegliato al voto originale del tempo senza inizio (giapp. ganjo), una volta uscito dal carcere ha rivestito i panni del “Conte di Montecristo della Legge mistica”, richiamando e facendo emergere dalla desolazione del dopoguerra i Bodhisattva della Terra, uno dopo l’altro, così che «due, tre, cento lo seguirono» (RSND, 1, 341).
Il mio maestro, che ha sviluppato il principio contenuto nel Sutra del Loto del conseguimento della Buddità da parte di tutte le persone nel concetto di “rivoluzione umana”, durante il suo ultimo anno di vita proclamò una delle guide eterne della Soka Gakkai: “fede per superare le avversità”.
Qualunque difficoltà si abbatta sulla nostra vita e nella società, i maestri e i discepoli Soka potranno superarla assolutamente, trasformando tutto il veleno in medicina e realizzando il voto di kosen-rufu: questo è il ruggito del leone del mio maestro.

La forza per superare le difficoltà

Sono stato nominato terzo presidente della Soka Gakkai nel 1960, esattamente settecento anni dopo la presentazione del trattato Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese alle autorità del tempo, nel 1260. Il Daishonin sperimentò in prima persona l’afflizione del popolo in balìa delle calamità che si susseguivano una dopo l’altra, come grandi terremoti, inondazioni, carestie, condizioni climatiche anomale, epidemie, e arrivò a prevedere una situazione molto critica, caratterizzata da guerre e conflitti.
Ciò che il Daishonin senza dubbio provava viene espresso dalla frase: «Fino a oggi mi sono preoccupato da solo, angustiato nel profondo del cuore» (RSND, 1, 7), ed era una profonda condivisione della sofferenza con le persone comuni, nonché l’indignazione nei confronti della tragica situazione dell’epoca.
Come riuscire ad alleviare, anche soltanto in parte, questa sofferenza? Come superare le divisioni e i conflitti che caratterizzano questo mondo di saha e realizzare la pace, la sicurezza e la felicità delle persone? Affrontando le sfide che si presentano, condividendo il voto di kosen-rufu con dei buoni amici, intrecciando sempre più dialoghi cuore a cuore, espandendo la rete delle persone che agiscono positivamente.
Questo è il punto di partenza per realizzare il principio di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”.
Lo scorso giugno, insieme al professor Adolfo Peréz Esquivel, attivista argentino per i diritti umani e premio Nobel per la Pace, abbiamo lanciato un appello congiunto dal titolo Per i giovani del mondo – Appello alla resilienza e alla speranza (NR, 630, 17).
In esso esprimiamo la nostra appassionata convinzione che, qualunque difficoltà possa affliggere il futuro dell’umanità, finché ci sarà una “solidarietà dei giovani” ad affrontarla con coraggio, la speranza non verrà mai meno.
Con il termine “resilienza” si intende il fatto di aiutarsi, sostenersi e incoraggiarsi a vicenda per superare insieme le sofferenze e le difficoltà; esso si riferisce alla forza che deriva dall’unione solidale tra gli individui, alla tenacia e alla resistenza sociale. I nostri dialoghi basati sul principio di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese” permettono a questa forza dell’unione solidale di diffondersi tra le persone comuni.
Il mese scorso, in occasione della visita in Giappone di una delegazione della Federazione dei giovani della Cina (All China Youth Federation), si sono tenuti scambi culturali dal profondo significato, sia a Tokyo che nel Tohoku e in Hokkaido. In questa occasione un giornalista cinese ha citato il premier Zhou Enlai che una volta, alla domanda: «Perché la Soka Gakkai fosse sostenuta da così tante persone comuni», rispose: «Perché i cuori del maestro e dei discepoli, nonché i cuori di tutti i membri, sono strettamente uniti fra loro».
Così come è scritto nel Gosho: «Condividono le gioie e i dolori degli amici» (RSND, 2, 906), la Soka Gakkai ha stretto e consolidato i più forti legami del cuore.
Con il nostro movimento, superando qualsiasi tipo di diversità, noi stiamo creando “un’oasi della resilienza” nelle nostre comunità e nella società; proprio per questa ragione le aspettative e la fiducia nei nostri confronti da parte delle persone di buon senso di tutto il mondo sono sempre più grandi.

La vittoria delle persone comuni

Esattamente settecento anni dopo la presentazione del trattato Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese da parte del Daishonin, il 16 luglio 1960 ho celebrato questa ricorrenza a Okinawa, insieme agli amati membri dell’isola.
Lo scopo di quella visita era di creare un modello guida del movimento di kosen-rufu e del principio di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese” in quella terra che ha un profondo legame con la Legge mistica, dalla quale sono emersi danzando, risoluti e coraggiosi, tanti bodhisattva che si stanno sfidando nel trasformare la tragica storia dell’isola.
Ricordo ancora quando, in occasione della formazione del capitolo Okinawa, noi pionieri di kosen-rufu in Oriente e nel mondo, danzammo tutti insieme con gioia.
Da quel giorno ho ballato innumerevoli volte il kachashi [danza popolare di Okinawa, n.d.t.] insieme agli amati padri e madri di Ryukyu [antica denominazione dell’isola di Okinawa, n.d.t.] e ai miei giovani di Okinawa, verso i quali ho totale fiducia.
Nel Gosho è scritto: «Che motivo avete di lamentarvi? Benche non siate il venerabile Mahakashyapa, dovreste tutti mettervi a ballare! Benche non siate Shariputra, dovreste balzare in piedi e danzare. Quando il Bodhisattva Pratiche Superiori emerse dalla terra, non lo fece forse danzando?» (RSND, 1, 992). Così come è espresso da queste auree parole, i Bodhisattva della Terra, per quanto malvagio e corrotto possa essere il mondo in cui si trovano, diffondono la luce splendente della “rivoluzione umana” e fanno risuonare i loro canti di vittoria danzando di gioia sul palcoscenico del proprio voto.
La famiglia Soka di Okinawa, degna di lode, sta avanzando magnifica all’avanguardia di questa grande trasformazione della storia.
Per questo ho iniziato a scrivere il romanzo La rivoluzione umana proprio a Okinawa.
Il 2 dicembre 1964 ho celebrato il settimo anniversario della morte del mio maestro Toda con una propagazione senza precedenti, espandendo la schiera delle persone comuni che si impegnano per creare la pace.
Fin da giovane ho adottato come modello di scrittura il sommo autore francese Victor Hugo (1802-1885), dallo spirito perseverante e incrollabile. Egli affermò: «Dobbiamo imparare dalle grandi idee che sono state “testate” e hanno resistito alle lotte e a grandi eventi travolgenti».
Nei miei scritti ho dato voce all’umanesimo Soka, forgiato attraverso grandi lotte, e ho riportato la storia vittoriosa delle persone comuni.
Ora, dopo i dodici volumi del romanzo La rivoluzione umana, sono giunto alla conclusione dell’ultimo dei trenta volumi de La nuova rivoluzione umana.

Fate sì che la rivoluzione umana risplenda!

La mattina del 6 agosto, anniversario dell’esplosione della bomba atomica su Hiroshima, ho offerto presso il Centro culturale di Nagano, le mie più fervide preghiere per la pace. Inoltre, ho terminato di scrivere il romanzo La nuova rivoluzione umana, iniziato venticinque anni fa (nel 1993), proprio in questo luogo.
I compagni di fede della regione di Shin’etsu hanno celebrato questa tappa cruciale con una grande crescita degli abbonamenti del Seikyo Shimbun. Insieme a mia moglie, abbiamo incontrato i membri dello staff del Centro culturale per esprimere la nostra sincera gratitudine per la loro lotta condivisa traboccante di sincerità. Sono stato davvero felice di vedere i loro volti radiosi e sorridenti. Mentre salutavo i membri uno dopo l’altro, ho espresso la mia profonda gratitudine anche nei confronti dei compagni di fede in tutto il mondo che pregano per sostenermi.
Il Daishonin afferma: «Il deposito degli ottantaquattromila insegnamenti rappresenta il diario, giorno per giorno, della nostra esistenza stessa» (RSND, 2, 793). Sebbene la dimensione sia diversa, ho scritto La rivoluzione umana e La nuova rivoluzione umana, il grande poema epico della vittoria delle persone comuni, come se stessi condividendo il mio diario dorato con tutti i miei preziosi amici. Perciò non si tratta affatto di qualcosa che finirà una volta che la pubblicazione delle puntate sarà giunta al termine.
Da adesso in poi, per l’eternità, continuiamo a scrivere nella nostra vita e in quella degli altri il glorioso diario della vittoria realizzandone il tema principale, ovvero il voto basato sulla lotta condivisa di maestro e discepolo.
Fate sì che la rivoluzione umana risplenda! (dalla canzone “La rivoluzione umana”).

(22 agosto 2018)

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